LA STORIA DEI PRESCELTI

 

3 – L’Angelo Nero – LA TRAGICA FINE DI JOSEPH - LE ARMATURE - Nicolas, IL nuovo Prescelto del drago

 

Capitolo 11

 

Joseph si ritrovò da solo. Aveva la mente avvolta da mille pensieri. La sua vita era cambiata in un modo così drastico solamente in pochi giorni.

Andò in casa, prese le chiavi della moto e scese giù in spiaggia. Si sedette su uno scoglio. Si udiva solo il volo dei gabbiani ed il mormorio del mare. “Cosa accadrà adesso? E’ tutto così assurdo!! Fino all’altro ieri uscivo con i miei amici e scherzavo come ogni altro ragazzo della mia età… ora mi trovo ad avere sulle mie spalle la responsabilità di difendere molta gente!! Non so se ce la farò!! SONO SOLO UN RAGAZZO!!!!” Pensando questo, Joseph ebbe uno scoppio di pianto così violento che non riuscì ad accorgersi della presenza dietro di lui di Pegaso, il quale avvicinandosi disse: “Non sei solo Joseph!! Ci sono anche i tuoi amici con te!! Noi siamo il bene!! Certo… Non avrete ricompense per ciò che farete!! Non ci saranno ne medaglie e neppure ringraziamenti!! Per la gente, voi resterete quello che siete sempre stati!! Ma ti prego… adesso non piangere più poiché la vostra missione è appena iniziata!!” Il Prescelto, si voltò verso di lui e gli disse: “Perché proprio a me? Non bastano le sofferenze normali della vita di ogni giorno? Voi siete tutti cattivi!! Ci farete uccidere uno dopo l’altro!! VI ODIO!!” E s’alzò velocemente, montò sulla moto e accelerando andò via, lasciando Pegaso da solo. “Essere Prescelti è dura!! Oh Joseph!! Se è come penso io… non avrete vita facile… Essere eroi è bello… ma è triste…” Disse tra sé e sé il cavallo alato, guardando l’orizzonte.

 

Ralph, si era appena alzato e restò male vedendo che nessuno era andato ad allenarlo. Accese una sigaretta e si mise davanti al computer. Pensava che Volpe si fosse dimenticato e sbottò: “Lo sapevo!! A me non accade mai niente di strano!! Per Michelle, la Fenice è stato così gentile perlomeno a farsi vedere, mentre Volpe se ne è completamente scordato!! E’ proprio vero il detto: ‘ mai fidarsi di una volpe ’!! Forse sarà andato con la sua famiglia a cacciar galline…”.

Suonò il campanello, e Ralph spense il computer ed andò ad aprire. Era Joseph. Aveva una espressione da far paura. Ralph,  gli chiese se gli allenamenti erano andati bene con Dragur, ma Joseph entrando in casa, sbattendo la porta disse velocemente: “Allenamenti? Ma quali allenamenti del cavolo! Non voglio più sentirne parlare!! Li odio tutti!! Ci stanno portando ad una fine sicura e non solo a noi ma anche ai nostri parenti!!” Ralph, restò male alla sua risposta e volle sapere quello che era capitato. Joseph spiegò con foga tutto quanto, e dopo che ebbe finito si mise a piangere. Ralph, con grande rabbia disse: “Perché non ci hai avvertiti? Sei stato sempre un’incosciente testardo!! Quella cosa… quella cosa… avrebbe potuto ucciderti!!” Lui, fermando Ralph disse: “Mi uccideranno presto…” Ralph ascoltò senza fiato il racconto di Joseph, e dopo averlo ascoltato tutto, disse: “Bisogna avvertire subito Pegaso!!” Joseph si mise ad urlare: “NO!! LUI NON DEVE SAPERE NULLA!! Tu sei il mio migliore amico!! Devi tenere questo segreto fino alla morte! GIURALO!!” Ralph non volle deludere Joseph e giurò di non dir mai nulla.

 

La conversazione durò fino a che Michelle arrivò a casa di Ralph, suonando il campanello con insistenza. Il padrone di casa aprì la porta. Non era nemmeno entrato, che già, il Prescelto della fenice, cominciò a raccontare freneticamente l’allenamento che aveva avuto con la Fenice, e lo fece in modo tanto veloce che Ralph fu costretto a dirgli di frenare. “La Fenice è magnifica!! Mi ha spiegato come con la mente si riescono a fare cose straordinarie!! Non so il vostro, ma il mio allenamento mi è piaciuto!! Cosa è successo a voi?” Ralph, disse che a lui non era capitato un bel niente, poi, prese a raccontare del combattimento con Orzak da parte di Joseph, ma quando fu arrivato il momento di dire della voce, il Prescelto del drago, con uno sguardo infuocato lo fece tacere. Lui capì subito l’antifona, e da vera volpe cambiò discorso. La paura più grande di Joseph era che Ralph parlasse. Per lui, quella voce era motivo di preoccupazione e sentiva che prima o poi quelle parole si sarebbero avverate. Vollero uscire un po’, quindi Ralph, prese le chiavi dell’automobile e disse ai suoi amici d’andar con lui. Joseph disse al Prescelto della volpe una volta entrati in macchina di andare anche a prendere Clara, così sarebbero stati tutti insieme, e quello accese il motore e partì.

 

Clara aveva dormito poco, ed era già sveglia. La poveretta continuava a pensare a Joseph ed al coraggio che aveva avuto. Sentiva di volergli molto bene e cominciava inconsciamente ad aver paura per lui.

I tre amici, arrivarono sotto la casa e chiamarono la loro amica. Quella scese e si mise a sedere in macchina con loro. Cercarono in tutti i modi di fare discorsi normali, ma per quanti sforzi potessero fare, ogni riferimento era a tutta quella storia che ormai da  giorni continuava a cambiare tutto nella loro vita.

Joseph, non resse alla fatica e si addormentò in macchina. Michelle si mise a parlare dell’allenamento che la Fenice gli aveva fatto dicendo: “E’ bellissimo poter comandare gli altri con la mente!! La Fenice sostiene che non è ancora nulla!! Ho molti altri poteri che non mi ha ancora spiegato!!” Ralph, mentre guidava, come per prenderlo in giro disse: “Comandami se ci riesci… Sarà per te un’ardua impresa!! Nessuno è mai riuscito a comandarmi!” Michelle, sfidato da Ralph disse: “Ah si… Guarda!!” E si mise a guardare fisso Ralph. La macchina cominciò a sbandare perché Ralph aveva perso il  controllo. Stavano per uscire fuori di strada. Joseph si svegliò subito, mentre Clara presa dallo spavento gridava: “Michelle!! SMETTILA IMMEDIATAMENTE!!! E tu Ralph, evita di guardarlo fisso negli occhi!!” A quel punto, Michelle smise di ipnotizzarlo e subito dopo, l’ipnotizzato, riuscì a riprendere il controllo dell’auto. Clara, rimproverò Michelle dicendo: “Non si possono usare i poteri così!! Non possiamo farci del male a vicenda!! Se mi accorgo un’altra volta che hai usato i tuoi poteri in modo poco giusto e per far del male senza nessun motivo valido, lo dirò a Pegaso!! E’ chiaro?” Michelle, anche lui sconvolto per quello che era riuscito a fare rispose di si, mentre Joseph, arrabbiatissimo disse: “Ho rischiato la vita ieri sera!! Non ho intenzione di morire a causa dei presunti poteri di una gallina spennacchiata!!” Michelle, nel sentire questo disse, difendendo la Fenice: “Non è una gallina!! E’ l’uccello più potente al mondo! Non lo offendere così!!” Joseph rispose in malo modo: “Se non la finisci, farò arrosto sia te che quel canarino troppo cresciuto!! Tu non hai nemmeno l’idea dei pericoli che ho corso questa notte, mentre tu eri tranquillo e beato con la tua gallina spennacchiata!!” Ralph, volle dare ragione a Joseph, così disse: “E’ meglio che fai silenzio Michelle!! Altrimenti Joseph farà quello che ha detto!! Ci farà fare la fine delle tende della casa di Clara!!”

 

Il viaggio continuò senza nessun problema, era una bellissima giornata. Il sole splendeva alto come non mai. Ad un certo punto, videro dal finestrino una bellissima casa. Clara disse subito a Ralph di fermarsi perché voleva entrarci. Ralph, naturalmente, le chiese se quella casa era un suo possedimento, ma quella gli rispose che non l’aveva mai vista ma che all’interno sentiva come se ci fosse qualcosa che li riguardava da molto vicino. Michelle disse: “Se non è tua, allora entrando commettiamo un reato!! Ci arresteranno…” Joseph rispose: “Già fatto!! Sono già stato arrestato, e non ho nessuna intenzione d’evadere di nuovo!!” Ralph disse a quel punto: “Allora avevi ragione Michelle, quando hai detto di aver visto Joseph sulla macchina della polizia!!” Michelle: “Se vedo io una cosa… è quella!!” Ralph, parcheggiò l’automobile e fece scendere i tre amici. La casa era immersa nel verde. Le finestre erano rotte e senza vetri. Camminarono lungo il viale, arrivando al portone. Clara tentò d’aprirlo ma non ci riuscì. Michelle disse: “Ci provo io!!” E si avvicinò al portone tentando un calcio volante, ma cadde in terra come un sacco di patate senza riuscire a far nulla. Ralph, scansando tutti si fece avanti dicendo: “Io sono una volpe!! Le volpi rubano!! Questo è appunto un caso di furto con scasso, quindi è un lavoro per me!!” Si avvicinò con passo felpato al portone, proprio come se fosse stato davvero una volpe, e cercò di aprire la porta usando un fermacapelli prelevato dalla testa di Clara. “Questa serratura deve essere rotta… e’ anche un vecchio modello!!” E girava nella serratura il fermacapelli come si vede nei film. Joseph, dopo essersi guardato in faccia con Clara, stancandosi delle prove di Ralph, esclamò cacciandolo dal portone in malo modo: “Lascia perdere!! Come ladro non vali un fico secco!! Fatti da parte, brutta  copia di Lupin III!!” E dicendo così, diede un calcio alla porta che si aprì all’istante.

La casa era tutta ricoperta da ragnatele. Si addentrarono furtivamente nel salotto, mentre Clara mettendo le mani avanti come fanno i rabdomanti, cercava di sentire qualche vibrazione energetica. Joseph, Michelle e Ralph decisero di penetrare ancor di più nella casa, ma Clara disse di voler restare in quella stanza. I tre, andarono in una camera vicina, lasciando la Prescelta da sola.

 

Si mise a girovagare, aprendo cassetti e sfogliando vecchie riviste. Voltando lo sguardo in un angolo, Clara si accorse che da una finestra, un raggio di luce, reso visibile dalla polvere indicava con precisione un tavolino con sopra un mucchio di fogli ingialliti dal tempo. Si avvicinò con curiosità e notò una busta molto vecchia, sigillata con la ceralacca ed intestata proprio a lei. Clara, prese quella lettera in mano, e girandosi perché non arrivasse nessuno, se la mise in tasca e andò a cercare gli altri.

Joseph, Ralph e Michelle non avevano trovato nulla di interessante e decisero che era meglio andar via, perché avevano paura che arrivasse da un momento all’altro qualcuno. La Prescelta del cavallo alato acconsentì, ed i quattro Prescelti lasciarono la casa.

Clara, volle andare a casa sua, dicendo di sentirsi troppo stanca, quindi Ralph la accompagnò.

 

Arrivata che fu, gettò il giubbotto su una sedia, prese dalla tasca la lettera, la aprì e si mise a leggere. C’erano scritte cose terribili! La lettera era scritta in caratteri gotici. La lesse tutta ad un fiato. La lettera diceva così: “Il Drago spegnerà per sempre il suo fuoco in battaglia. Forze oscure, toglieranno a lui la linfa vitale ed esso perirà sotto la morsa d’un Angelo Nero vendicatore! Vedrai, o Prescelta, la sua anima spegnersi per sempre!” Clara rimase senza fiato. La sua paura inconscia per Joseph era diventata una realtà. Piangendo invocò Pegaso, il quale da una luce bianca arrivò dicendo: “So già tutto!! E’ il suo demone!! Dobbiamo solo aspettare che il destino si compia… purtroppo…” Clara con rabbia disse a Pegaso: “Se lui deve morire, allora morirò anch’io con lui!!!” Pegaso rispose: “No… tu no!! E’ solo lui che vuole!! Il demone non avrà pietà, ma noi saremo pronti a difendere il Prescelto del drago… Dragur di questo non sa ancora nulla!!” Clara disperandosi prese a pugni la groppa del povero Pegaso che subii tutti questi colpi senza far nulla. “Clara!! Piccola… smettila subito di piangere!! Tutto deve ancora accadere!!” E dicendo così, Pegaso scomparve e Clara prese il telefono e chiamò immediatamente Joseph.

 

Joseph, che si trovava a casa sua dopo che Ralph e Michelle se ne furono andati, rispose al telefono e Clara lo attaccò dicendo: “Perché non mi hai detto nulla? Sei un PAZZO!! Hai dimenticato che dovevamo dirci tutto? Non ti lascerò morire!! Sei la persona più importante che ho!!” Joseph, restò senza fiato e le disse che non era vero. Clara disse: “E’ stato Pegaso a dirmi tutto!! Non fare finta di niente!! Ho capito subito che c’era qualcosa che non andava, da quando mi hai accompagnata a casa dopo il combattimento con Orzak!! TU NON MORIRAI!!” Il Prescelto, riagganciò il telefono e pensò che la colpa era stata di Ralph, e così uscì di casa per andar da lui.

 

Ralph era in casa con Michelle. Parlavano del più e del meno, e nemmeno immaginavano della spedizione punitiva di Joseph nei confronti del Prescelto della volpe. Ricordavano i bei tempi passati quando non sentivano parlare di poteri, allenamenti e combattimenti vari. Come era bella la vita di una volta! Non si doveva rischiare la pelle ma si passava il tempo facendo tutte quelle cose normali che i ragazzi della loro età continuavano a fare. Michelle, ricordava le  belle partite di rugby disputate tra i suoi compagni boy-scout e si ricordò così di quando era un lupetto. A Ralph questo discorso non piaceva. Odiava i boy scout più di ogni altra cosa al mondo, ed ora ancor di più in quanto lui era una volpe, e c’era chi si definiva lupetto, e questo lo faceva montare su tutte le furie.

 

Una scampanellata molto forte, fece alzare Ralph dal divano. Joseph fuori dalla porta, fuor di se per la rabbia attendeva che Ralph aprisse. Ralph, infatti, aprì la porta tranquillamente, e Joseph appena lo vide gli diede un pugno nel petto che smorzò il respiro del poveretto, facendolo cadere in terra. Michelle sentendo gridare Ralph, salì subito e vide il Prescelto della volpe steso in terra, e Joseph con gli occhi rossi. “Va via!! Questo non ti riguarda!!” Gridò Joseph al colmo del furore. Michelle cercò di ipnotizzarlo, ma quando vide Joseph dirigersi verso di lui con i pugni chiusi, gli vennero in mente le parole dette dalla Fenice durante l’allenamento: ‘ Ci sono individui che non possono essere ipnotizzati!! Quando ne vedi qualcuno vola via!! ’ E Michelle seguì le istruzioni della Fenice e scappò.

 

Joseph chiudendo la porta, entrò in casa. Prese Ralph dal colletto della maglietta, e scuotendolo forte gridò: “COSA HAI DETTO A CLARA? MALEDETTO!!! TE LA FARO’ PAGARE!!!” Ralph non era in condizioni di poter parlare e mugugnò queste parole: “Come? Clara ha saputo? Ma… Ma non sono stato io!!! Te lo giuro Joseph!! Non so come ha fatto a sapere!!” Il Prescelto del drago, prese a sbatterlo di nuovo, dicendo: “Mi prendi anche in giro? AVEVI GIURATO!! Ora mi fai SCHIFO!!!” E diede un altro colpo al meschino che non centrava nulla per davvero. In quel momento arrivò Volpe che piagnucolò: “Non è stato lui!! Clara ha trovato una lettera in quella casa abbandonata!! Lascia perdere il mio volpacchiotto!!” Joseph, non gli credette, anzi, gli allungò una pedata. La Fenice arrivò in soccorso di Volpe, dicendo: “E’ tutto vero!! Lascia perdere Volpe e Ralph e dammi retta!! Noi fenici diciamo sempre la verità, un po’ come quel Zoor…!! Preferisci morire per mano mia o per mano del demone? Io ti consiglio di morire meglio per il demone perché le fenici sono in grado di far scoppiare il cervello e nessuno, nemmeno Dragur, può salvarti da me!! Dammi retta!!” Joseph, guardando in malo modo la Fenice disse: “Ma va la!! Gallinella dalle uova d’oro!! Non ti credo!! Cerca di abbassare le ali con me o altrimenti te le spezzerò!!” La Fenice, volle dare una dimostrazione di quello che sapeva fare e lo guardò fisso negli occhi, inibendo la capacità del Prescelto di ragionare e d’agire. “Le fenici sono gli uccelli più rari del creato!! La nostra potenza sta nel controllo della mente!! Vedrai.. vedrai il mio prescelto quello che sarà in grado di fare!!” Disse la Fenice immobilizzando Joseph, tanto che quello non poté sottrarsi minimamente dal suo sguardo ipnotico. In quel momento intervenne Pegaso, e guardando Joseph negli occhi, gli disse: “Io già sapevo tutto dall’inizio!! Ralph non ha colpa!! Phoenix, va e guarisci Ralph e Volpe con i tuoi poteri d’immenso splendore dorato!!” Joseph, disse a Pegaso scoppiando in lacrime: “Se questo è il mio destino, lo devo affrontare da solo!! Non voglio che ci sia pericolo anche per gli altri!! E’ meglio che mi uccida da solo!! ADDIO!!” E corse via con l’intenzione di andare a casa sua a prendere la pistola di suo padre e togliersi la vita. Pegaso, Volpe, la Fenice e Ralph tentarono inutilmente di raggiungerlo. Anche Michelle dal balcone, vide la scena e uscendo fuori si mise a rincorrere il Prescelto del drago.

 

Joseph, arrivò a casa. I suoi non c’erano. Trovò la pistola, la caricò e se la puntò alla testa…

 

Pegaso e gli altri, arrivarono in tempo per vedere la scena. Il cavallo alato disse: “Non lo fare!! Non te lo puoi permettere!! Pensa ai tuoi obblighi da Prescelto!! E poi, pensa anche ad una persona che ti vuole bene!! Phoenix và avanti e usa il tuo immenso potere per fargli vedere quello che c’è dentro il cuore di Clara!!” La Fenice esitò ad andare davanti a Joseph in quanto pensava che era stato sempre trattato male da lui, e avrebbe voluto fargli venire qualche incubo, ma uno sguardo di Pegaso lo convinse suo malgrado ad eseguire l’operazione. Aprì uno schermo e il Prescelto poté vedere i veri pensieri di Clara. Erano pensieri d’amore… di vero amore. Nel frattempo, Volpe, saltò sul braccio del poveretto e lo costrinse a gettar via l’arma che cadde ai piedi di Ralph che la raccolse. Joseph cadde in ginocchio e chiese scusa a tutti i presenti, mettendosi a piagnucolare come un bambino. “Non immaginavo che Clara provasse qualcosa di serio per me!! Pensavo che ero solo io ad amarla!! La gallina mi ha aperto gli occhi!! Oh!! Vi chiedo scusa amici miei, perché non ho pensato che se mi fossi ucciso, avrei fatto rischiare la vita soprattutto a voi!!” E dicendo così, s’alzò ed andò ad abbracciare Pegaso, e poi ad uno ad uno tutti gli altri, tranne la Fenice che ci restò male. (Lo splendido uccello dorato, avrebbe voluto, in quel momento, non aver fatto vedere al Prescelto i veri sentimenti di Clara… Avrebbe voluto, invece, fargli venire delle visioni mostruose…) Joseph, strinse a se anche il Prescelto della volpe, dicendo: “Potrai mai perdonarmi Ralph…” E quello gli rispose: “Certo!! Siamo amici… Nulla potrà farci separare…”.

 

I componenti dell’Elite, a questo punto, decisero d’andare via… rimasero insieme a Joseph, solo Ralph e Michelle. Il Prescelto del drago, rivolle indietro la pistola da Ralph e quello gliela stava restituendo, ma Michelle, gridando a Ralph come un matto disse: “Si vuole sparare, e tu gliela ridai? Sei pazzo o cosa? Dammela a me!!” E prese pericolosamente la pistola carica dalle mani di Ralph, facendo partire un colpo per aria che quasi non colpì Joseph, il quale con le mani nei capelli e la faccia bianca come un morto, disse: “…Non mi sono ucciso… ed adesso, Michelle, sei tu che mi vuoi fare la festa? Guarda cosa hai fatto!! Mi hai bucato il soffitto!! Ora a mio padre cosa gli racconto??” Michelle, sentendo lo sparo, diventò più pallido di un fantasma, e ridiede la pistola a Joseph che la ripose dove l’aveva trovata. Il padrone di casa, offrì ai suoi ospiti un caffè e poi disse di voler andare a casa di Clara da solo perché le doveva parlare. I Prescelti della volpe e della fenice, salutarono e se ne andarono, però Joseph, fermò Ralph e gli disse: “Scusami ancora per i pugni di prima!! Ero fuor di me!! Se non ci fosse stata la gallina spennacchiata, io avrei commesso un errore imperdonabile!! E poi, sempre per la gallina, ho potuto conoscere l’amore di Clara nei miei confronti… Devo anche ringraziare Volpe e Pegaso per non avermi fermato!!” E lo abbracciò sotto gli occhi di Michelle, che avrebbe voluto davvero uccidere Joseph per le parole offensive dette alla Fenice.

 

Dopo che i due andarono via, Joseph con un po’ di calcestruzzo andò a riparare il buco lasciato dalla pistolettata che aveva sparato Michelle, e poi, si recò subito a casa di Clara.

 

La Prescelta, era in uno stato di agitazione talmente grave che non riusciva a stare ferma per un attimo, e andava avanti ed indietro per il corridoio. Era tesa e spaventata! Aveva gli occhi di fuori… E fu allora… davanti ad una porta che il ‘ cavallo furioso ’ che era in lei si fece sentire. Urlò a squarciagola queste parole: “Colpo della luce di Pegaso!!!” E con un colpo ben assestato dei pugni, con una luce bianca brillantissima, distrusse la porta. Sfortunatamente era proprio la porta d’ingresso. Joseph, udendo le grida della Prescelta, visto che era appena arrivato, capì, ma non fece nemmeno in tempo a scappare via, perché la porta gli cadde addosso. “Ma Clara!! Cosa hai fatto… Sei molto più pericolosa di me!! Dovresti controllarti di più!!! Perché hai distrutto il portone?” Disse lui, grattandosi il punto della testa dove gli era caduto l’uscio. “Oh mio Dio!! Joseph!! Cosa ci fai qui? Scusami… non ho saputo trattenermi…” Lui vedendo la ragazza così confusa e spaventata, si mise a ridere. Anche Clara rise a sua volta. Joseph le chiese scusa per averle chiuso il telefono in faccia. Volle anche raccontarle di quello che aveva capito dal filmato che la Fenice gli aveva fatto vedere su di lei. La Prescelta, diventò rossa e chiese a Joseph se anche lui provava la stessa cosa nei suoi confronti. Il Prescelto del drago le rispose baciandola. Fu un’ora di passione travolgente! Ormai era chiaro che qualcosa tra i due Prescelti era nato. Stettero insieme quasi tutto il giorno, discussero di tutto. Quando fu l’ora d’andar via, Clara disse a Joseph di stare attento, e lui rispose: “… Non ho intenzione di morire!! Non dopo averti trovata!! Ti amo!!” E se ne andò lasciando Clara in casa, che non sapeva come fare per chiudere la porta. Chiamò un falegname e quello appena ebbe visto la porta fracassata disse: “Signorina!! Gliela aggiusto gratis la porta… ma lei mi deve dire dove tiene i cavalli, perché rotture di questo genere si verificano solo in caso di cariche di questi animali!! Ho visto questa cosa solo in un posto, cioè solo nella stalla di mio zio dove accudisce degli stalloni da corsa!!” Clara non seppe dare una spiegazione, e pagò il falegname.

 

Ralph era solo in casa. Ad un certo punto vide Volpe il quale gli disse che gli allenamenti erano stati fissati per quella notte. Il Prescelto, che non aveva avuto ancora l’occasione di parlare al suo allenatore da solo, gli si avvicinò e si mise ad accarezzarlo. Volpe cominciò a ringhiargli contro, dicendogli che doveva diventare uno spietato predatore e di smetterla d’accarezzarlo, poiché gli dava fastidio. Il ragazzo, scusandosi e smettendo d’accarezzare il suo allenatore, gli rispose che per lui non era naturale comportarsi come diceva, e disse: “Io… io non ce la farò mai ad essere un predatore come dici tu!! Non ho mai attaccato nessuno!!” Volpe, rispose: “Lo imparerai presto!! E se sarà necessario, te lo farò imparare a suon di morsi!! E’ tutta una questione d’istinto volpacchiotto!! Bisogna sentire dentro la rabbia che si traduce in attacchi fulminei con grande potenza e agilità!! Prova ad esprimere tutta la rabbia che hai ringhiando…” Ralph si mise a ridere e disse all’allenatore: “Io ringhiare? Come credi che ci possa riuscire? Solo gli animali ringhiano…” Volpe a quel punto con velocità morse Ralph ad una caviglia facendogli molto male: “Provaci ora!! Il dolore ti aiuta a sviluppare l’istinto!! Il dolore fa aumentare in noi volpi, la forza!! Più dolore, significa più energia!!” Il Prescelto, non solo ringhiò, ma preso dal forte dolore, si inginocchiò e piegando le dita della mano destra verso l’interno del palmo della mano, gridando come un pazzo furioso, disse queste parole: “Colpo della volpe rossa!!!” Il povero Volpe, avendo ricevuto questo colpo proprio al fianco, si mise a guaire in modo pauroso, tanto che Ralph credette d’averlo ucciso. “Oh!! Scusa Volpe!!! Io non volevo!! Ti giuro!!!” Quello, smise di guaire e gli diede un morso sul braccio dicendo: “Colpisci ancora!!! Non ti devi fermare!!!” Ralph con una ginocchiata diretta sempre al fianco di Volpe gridò: “Colpo della volpe in agguato!!!” E diede contemporaneamente alla ginocchiata, un morso al collo del poveretto. Il Prescelto, sembrava non volersi staccare, e Volpe ringhiando disse: “Ora basta!! Mi vuoi uccidere??” Ralph, staccandosi disse: “Avevi ragione!! Mio Dio!!! Mi sono comportato come un animale!! Non pensavo che un essere umano potesse comportarsi in questo modo!!” L’astuto canide, gli disse che era proprio quello il modo di combattere che lui doveva avere. Parlarono a lungo dell’istinto di sopravvivenza e del modo di combattere. Volpe era davvero un maestro eccezionale! Spiego, filo e per segno come sfuggire ad una morte quasi certa, sfruttando solamente la proverbiale furbizia delle volpi. Spiegò ancora che Ralph aveva dentro di se un’enorme responsabilità, dicendo: “Ralph tu sei la sentinella dei Prescelti!! Un altro istinto che noi volpi abbiamo, è quello di sentire il pericolo prima di ogni altra creatura!! Facendo questo e sviluppando questa capacità, potrai molte volte salvare i tuoi amici facendo in modo di avvertirli nel caso di un pericolo non ancora verificatosi!!” Ralph, pensò bene alle parole dette da Volpe, e poi disse: “Effettivamente mi è capitato di avvertire qualcosa prima che capitasse!! Ero in un supermercato ed un mio amico si mise in tasca un pacco di caramelle senza aver intenzione di pagare. Fui preso da uno strano sentimento di paura!! Gli dissi di posare immediatamente le caramelle, perché avvertivo che sarebbe successo qualcosa, ma quello non mi diede ascolto, e dopo circa un minuto arrivò il proprietario del supermercato che aveva visto tutto dal televisore a circuito chiuso. Questo è solo un esempio di quello che mi è capitato. Non pensavo che queste mie sensazioni erano dovute al fatto che io avessi dovuto rappresentare la volpe! E poi, detto tra di noi, mi fanno paura i cani, mentre con te mi trovo al mio agio!!” Volpe restò molto contento delle affermazioni di Ralph e disse che era il momento di andare via, quindi, leccò teneramente Ralph e svanì correndo in un’altra stanza.

 

Scese la notte, e tutti i Prescelti andarono a letto. Quella notte dovevano fare allenamenti. Michelle stava dormendo già da un po’, non immaginava nemmeno cosa doveva succedere. Si trovò su un albero in compagnia della Fenice. Quello fece fare a Michelle esercizi di concentrazione, ma quello non riusciva a concentrarsi e disse: “Come posso concentrarmi, se tu mi svolazzi sopra la testa?” La Fenice disse che la concentrazione doveva avvenire anche in caso di disturbi esterni, poiché durante una lotta non poteva permettersi il lusso di dire all’avversario di non disturbarlo.

 

Per Joseph, invece, il primo allenamento fu quello di imparare a dominare il fuoco. Dragur, dovette spiegargli che il fuoco deve essere controllato perché se non lo si controlla si rischia di fare fuori non solo il nemico ma anche gli eventuali Prescelti vicini e poi anche tutti gli oggetti circostanti. Il Prescelto non sapeva ancora controllarlo bene, e così,  qualche palla di fuoco rischiò di colpire Dragur proprio in pieno petto. Il drago sembrò alterarsi molto… E Joseph, nel vedere questo, pensò: “Dragur dovrebbe essere abituato a ricevere colpi di questo genere… Come se l’è presa così?” Ma, per quanti sforzi potesse fare, non seppe dare una spiegazione.

 

Anche per Clara fu una nottata indimenticabile... Pegaso le spiegò che poteva guarire con il solo tocco delle mani chi stava male, e riportare la pace nel suo cuore. “Clara! Tu hai un potere straordinario! Non devi comunque scordare che il tuo compito principale è quello di disarmare i nemici!! Sai anche leggere nel cuore!! Ho visto la tua forza quando hai portato quell’attacco alla porta!! Un colpo del genere potrebbe uccidere chi ti sta davanti… Non abusarne troppo!! La luce che hai dentro serve, non solo a combattere ma anche a cambiare il cuore!!” Disse Pegaso, guardando Clara dolcemente. La ragazza comprese d’essere molto forte!

 

Ralph, si trovo in un posto pieno di piante e di buche scavate nella terra. Fu condotto da Volpe al centro d’un cerchio disegnato sul terreno. Il componente dell’Elite, spiegò che quello sarebbe stato il loro posto per effettuare l’allenamento che cominciò subito…Volpe, saltando addosso a Ralph ringhiando, cercava di morderlo in diversi punti del corpo. Il Prescelto era spaventato e non riusciva a tenergli testa. Dentro di se pensava che non aveva mai immaginato che essere morsi facesse tanto male. Comunque, riuscì a cavarsela dopo un po’, sferrando i colpi che aveva imparato! Volpe, fu entusiasta, e gli disse sorridendo: “… Bravo il mio volpacchiotto! Vedrai… diventerai una vera volpe… anche se già lo sei… Comunque… la strada è ancora lunga…”

 

Gli allenamenti dei Prescelti venivano svolti in sedi separate, ma, ai nostri eroi fu detto dai rispettivi allenatori che avrebbero dovuto, prima o poi, allenarsi tra di loro. Naturalmente la risposta dei Prescelti fu che non avrebbero voluto lottare tra di loro poiché erano amici e non volevano farsi male a vicenda. I componenti dell’Elite risposero a questa giusta affermazione, che dovevano farlo in quanto avrebbero dovuto, non solo allenarsi con mosse dell’animale che rappresentavano, ma dovevano abituarsi anche ad attacchi di diversa natura.

 

La dimensione dell’Elite, era formata da molte stanze, ed i muri erano d’un bianco splendente, così anche il pavimento ed il tetto! Era una situazione irreale ma bellissima, infatti, proprio in una di quelle stanze, fu donata anche ai Prescelti un’armatura! Queste armature erano di diverso colore e rappresentavano benissimo gli animali che i Prescelti erano stati chiamati ad essere… a Ralph, ne toccò una color rosso sulle maniche e dietro la schiena, mentre sul petto era di un bianco sporco. Aveva addirittura un casco rosso e nero con delle sporgenze che sembravano orecchie. Ma la cosa più straordinaria erano i guanti… piegati all’indentro, dalla parte del palmo, quelli, avevano degli spuntoni, Ralph capì che quelle armi servivano per tirare via la carne! Avevano funzione di denti. Anche sulle ginocchia Ralph aveva qualcosa… Delle piccole sporgenze movibili che poteva far spuntare a suo piacimento. Quelli, capì, che servivano per il ‘ colpo della volpe in agguato ‘. Anche sotto i piedi Ralph aveva degli spuntoni, ma erano più piccoli! Con quell’armatura il Prescelto della Volpe, poteva camminare senza fare nessun rumore! Sotto i piedi, calzava infatti come dei cuscinetti, proprio come quelli sotto le zampe delle volpi. Volpe gli aveva anche detto della propensione a farsi prima attaccare e dopo, avendo ricevuto dolore, ad attaccare! Prima  di questo però bisognava agire con ‘ diplomazia ‘ Questo doveva servire a dissuadere il nemico.

A Michelle ne toccò una dorata e rossa! Si accorse delle strane piume, che in realtà erano di metallo che questa armatura aveva attaccate come se fossero ali. La Fenice disse che erano come rasoi e quindi di stare molto attento! Sul casco, Michelle si accorse d’avere anche una visiera contro gli attacchi ipnotici! Serviva per distogliere lo sguardo nel caso in cui, qualcun altro avrebbe voluto ipnotizzarlo! I guanti avevano attaccati anche dei piccoli artigli, ed il Prescelto della fenice avrebbe dovuto usarli come se si trattassero delle zampe di un uccello rapace!

L’armatura che toccò a Clara, era di colore bianco. Il casco era bellissimo, sembrava un casco da motociclista con l’aggiunta di una sporgenza che sembrava un muso di cavallo. I guanti non possedevano armi particolari, ed il perché era evidente! I cavalli usavano gli zoccoli per colpire, e non possiedono artigli! Era molto bella anche perché le proteggeva tutto il corpo, tutto il corpo tranne che le ginocchia, di questo la Prescelta di Pegaso ne chiese conto al maestoso cavallo, ma quello non volle spiegarle il perché. Anche Ralph non era protetto ai fianchi, e Joseph si accorse di non essere protetto sul petto.

L’armatura del Prescelto del Drago era di colore verde, era molto bella ma pesante. Anche quella, non possedeva armi da taglio, però, in compenso, aveva i guanti rafforzati con gli alloggiamenti delle nocche di metallo. Questo era l’abbigliamento che avrebbero dovuto indossare i Prescelti durante i combattimenti! Erano armature meravigliose! Tutte avevano una visiera per gli occhi! Erano come se fossero vive! Michelle chiese alla Fenice se se la poteva portare a casa, ma il bellissimo uccello dorato gli rispose che per farla apparire, solo nei combattimenti, avrebbero dovuto  espandersi, ed al resto avrebbero pensato loro. Quello restò male, ma alla fine accettò pensando che comunque era sua. Per lui, era la più bella, anche perché non aveva punti non protetti. Il Prescelto della fenice aveva compreso che forse gli spazi vuoti delle armature corrispondevano ai punti deboli degli animali. “Infondo…” pensava: “I cavalli hanno problemi alle giunture delle zampe, infatti, si fanno sempre male seriamente in quel punto… povere bestie… poi, per la volpe i fianchi devono far molto male, mentre per i draghi… questo non lo so… Io sono allora invincibile… non ho punti deboli… però… ancora non riesco a capire cosa centro io con l’elemento acqua… La Fenice mi ha detto che siamo uccelli di fuoco… mah… vallo a capire…”

 

Dopo un po’, i Prescelti furono condotti in una stanza buia, ed i componenti dell’Elite, salutandoli dissero d’attraversare quella soglia. I Prescelti, ebbero la sensazione di cadere nel vuoto, e poi, si ritrovarono nel loro letto.

Capitolo 12

 

Una mattinata di nuvole nere, si affacciava sulla città dei nostri eroi.

Appena Ralph si svegliò, notò che nel suo corpo c’erano le ferite provocate durante l’allenamento. Pensava che tutto quello che aveva imparato era tutto dentro di lui. Volpe aveva solo insegnato a tirare fuori le tecniche che già possedeva. Lo stesso fecero gli altri prescelti.

Clara era di un umore terribile. Era tesa come non era stata mai in vita sua. Andava avanti ed indietro in casa senza una ragione precisa. Nei suoi pensieri restava Joseph come punto fermo. Chiamò dal telefono Ralph, per domandargli, data la sua natura di volpe, se aveva qualche sensazione di qualcosa di grave che doveva capitare. Ralph, rispose che quella sensazione si faceva sempre più forte quando pensava a Joseph. La ragazza, chiudendo la comunicazione, si mise a piangere.

 

Michelle era a scuola. I suoi compagni vedevano le ferite e gli domandarono come se le era procurate, lui rispondeva: “Non sono affari vostri!! Non mi dovete d’ora in poi domandare nulla!! Potrei ipnotizzarvi se solo volessi!!” Naturalmente i suoi compagni si misero a ridere ed a prenderlo in giro. Lui non ci vide più dalla rabbia e cercò di ipnotizzarli, ma stranamente quel potere non funzionò e quelli ridendo se ne andarono via poiché era già suonata la ricreazione e lasciarono Michelle solo in classe. Comparve la Fenice, che svolazzando sopra la sua testa lo becchettò dicendogli: “Tu sei proprio matto!! Ricordati le parole di Pegaso!! Non bisogna mai usare i poteri contro persone che non possono difendersi!! Se osi farlo di nuovo, verrà Volpe al posto mio!!” E scomparve.

 

Joseph, stava giocando con suo fratello ai videogames. Nicolas se ne uscì con questa esclamazione: “Joseph!! Ho come l’impressione che tu mi abbia salvato la vita!! Forse ho sognato, mi è parso di vedere un cavallo con le ali ed un mostro che mi aveva rapito!!” Joseph lo guardò perplesso e per non fargli capire che era tutto vero gli disse: “Era solo un sogno!!! Ma ti assicuro, che ti salverei, al costo di morire, tutti i giorni della mia vita!!” Nicolas, abbracciandolo disse: “Joseph!! Tu per me sei più forte di un DRAGO!! E ora so che forse anche io lo sono, perché un anno fa ho sognato un drago che mi ha detto che io e te siamo uguali a lui!! Vorrei tanto che sia vero!!” E gli diede un bacio, mentre Joseph nel sentire quelle parole rimase ammutolito e pensò che Dragur aveva fatto visita a suo fratello e di questo ne restò molto contento, ma nello stesso momento turbato.

 

Arrivò il pomeriggio e Joseph andò da Ralph e subito dopo andarono a trovare Michelle. Si misero a parlare degli allenamenti, e poi, Joseph raccontò di quello che era capitato a casa sua con suo fratello. “Dragur mi ha sempre conosciuto!! E’ sempre stato parte della mia vita!! Ora so con certezza che quello che ci è successo e che sta capitando, era già stato prestabilito. Tutta l’Elite ci ha sempre conosciuti e protetti da quando eravamo bambini! Se siamo qui, è perché siamo stati predestinati a compiere qualcosa di meraviglioso!!” Ralph, disse a Joseph che quand’era piccolo aveva sempre avuto il desiderio di essere un super eroe come Superman, e giocava molto spesso facendo finta d’esserlo. Michelle, disse: “Noi non siamo super eroi!! Non ci montiamo la testa!! Casomai il super eroe è la Fenice che mi allena!! E’ capace di cose straordinarie!!” Joseph, prese la parola dicendo: “Un super eroe in padella!! Abbiamo trovato il successore di Superman… Superpollo!!” La Fenice, sentendo, comparve subito, mentre Michelle guardava male Joseph. “Non ti permettere mai più draghetto da quattro soldi ad offendermi così!!! Voi draghi siete tutti uguali!!! Sbruffoni e senza cervello!!!” Dragur, comparve allora vicino a Joseph, e con il fumo che gli usciva dal naso, prese a dire: “Non osare offendere più la nobile stirpe dei draghi!! Ben sai quello che è successo a Volpe… Non vorrai, per caso finire come lui?? Tu lo sai che ho il coraggio di farlo!!” Joseph, guardando Dragur, esclamò: “Bravo papà Dragur!!! Stasera per cena, gusteremo pollo arrosto!!” Dragur , sentendosi chiamare papà, si addolcì tanto da non sembrare più un drago, e accarezzando Joseph gli disse: “Tu, mi ricordi tanto mio figlio che ho perso tremila anni fa!! Sei uguale a lui in tutto!! Mio figlio è morto a causa di…” “Un Angelo Nero!!” Proruppe Pegaso nella conversazione, lasciando Dragur a bocca aperta. “L’Angelo Nero, ci ha sfidato, proprio come è successo tremila anni orsono. Lo so che per Dragur è un brutto colpo!! Suo figlio è stato ucciso proprio da questo essere!!” Disse il cavallo aprendo le sue enormi ali. Dragur, si mise a piangere dicendo: “Solo i Prescelti possono vendicare mio figlio!! Non mi deludete vi prego!!” Joseph, sentendo tutto questo, diventò bianco e non disse una parola, mentre tutti gli altri Prescelti, presenti al discorso, dissero a Pegaso che avrebbero fatto il possibile. Dragur, si  accorse che il suo Prescelto non parlava, e disse: “Perché non parli?” Joseph, senza dire una parola, corse via dalla casa di Michelle. Ralph capì tutto. Voleva dirlo, ma bastò un’occhiata di Pegaso per fermarlo. Dragur, voleva andare a cercare Joseph, ma Volpe, arrivò dicendogli di andare subito nella dimensione dell’Elite, perché dovevano prepararsi alla lotta. Così, Dragur e Volpe andarono via. Forse, fu Pegaso che telepaticamente fece arrivare Volpe, perché portasse via il drago per non fargli sentire il discorso.

 

Il Prescelto del Drago, rimasto solo, andò in moto verso la solita spiaggia. Fumando una sigaretta seduto su uno scoglio, fissava le onde del mare ed il cielo nero, quando un fulmine fece rimbombare tutta la spiaggia. Da quel fragore, uscì fuori una presenza misteriosa e terribile. Un angelo con la tunica nera e delle ali che, al contrario degli altri angeli, erano anch’esse nere. Si avvicinò a Joseph dicendo: “Salve a te, o Prescelto!! Il combattimento con Orzak è stato vinto dalle forze del bene, ma questa notte trionferanno LE FORZE DEL MALE!! Stanotte il destino di uno di voi è scritto come inciso sulla pietra!! Quello sarai tu!! I tuoi poteri da drago, non serviranno a nulla!! L’anima di Dragus, il figlio di Dragur di cui detieni i poteri legittimamente, non mi fanno paura!!” Joseph, rispose semplicemente: “Staremo a vedere… Adesso… ti consiglio di scomparire… l’ora non è ancora giunta!!” L’Angelo Nero, facendo un inchino scomparve proprio come era venuto.

 

Clara, a casa sua, era distesa sul letto a pensare. Fu disturbata da Ralph e Michelle, che di corsa andarono da lei per riferirle tutto ciò che era successo. Clara, alla notizia appena appresa reagì con uno scoppio di pianto, e guardando Ralph e Michelle disse: “Non pensavo che arrivasse così presto!! Se non l’avete ancora capito, io amo Joseph!! Se succede qualcosa a lui, state tranquilli che morirò anch’io!!” E si rimise a piangere, abbracciando Michelle che diventò rosso. La poveretta, diventando all’improvviso bianca, ebbe un raptus di follia e volle tentare di togliersi la vita. Corse in bagno, aprì un cassetto e prese delle forbici. Provò ad conficcarsele nel cuore, ma Ralph e Michelle accorsero subito, e videro la scena. “LASCIATEMI STARE!!! VOGLIO MORIRE PER LUI!!! QUESTA VITA SENZA JOSEPH NON HA PIU’ SENSO PER ME!!!” Ralph le andò incontro e con un rapido gesto, tolse dalle sue mani le forbici e le diede uno schiaffo. “Michelle!! Se sei una fenice e sai fare quello che dici, cerca di fare qualcosa per Clara, perché non faccia più questa ignobile azione!!! Fallo SUBITO!!!” Disse il Prescelto della volpe, cercando di contenere Clara. Michelle, piano, piano si avvicinò a Clara che era seduta per terra e accovacciata, e dopo averle tolto le mani dalla faccia disse: “Adesso Clara, guardami diritto negli occhi e non distoglierli per nessun motivo!! Fissami molto attentamente!! Concentrati su di quello che ti dico!! NON TI UCCIDERAI!! NON LO FARAI MAI PIU’!! Dopo il mio tre, ti risveglierai e starai bene!! Uno… due… tre!!” Clara, che era in uno stato di trance, si svegliò e abbracciò sia Michelle che Ralph in quanto l’avevano salvata. Restarono con lei per circa un ora, e dopo andarono via e tentarono di chiamare Joseph al telefono.

 

Joseph non rispondeva al cellulare. Aveva intenzione di non andare a combattere quella notte. Non che avesse paura di quell’Angelo Nero, ma il presagio della sua eventuale morte lo terrorizzava. Pensava alla sua famiglia, a suo fratello e soprattutto a Clara. Pensava anche agli altri Prescelti, comunque la decisione era presa. Pensava che gli altri se la sarebbero potuta cavare da soli: “Infondo un drago non serve… Sono un di più…” E stendendosi sulla riva, si addormentò con il cellulare spento vicino.

 

Si fecero le otto di sera. Joseph si svegliò infreddolito. Raccolse le sue cose e montò sulla moto. Guidò come un pazzo per quelle strade. Molti automobilisti suonarono il claxon e qualcuno, come un forsennato, gli gridava di andare piano, poiché si sarebbe rotto l’osso del collo. Lui, a queste esclamazioni pensava: “Se non mi rompo l’osso del collo così, allora ci sarà l’Angelo Nero che farà di peggio!! Preferisco avere un incidente stradale!!”

 

Michelle e Ralph, erano rientrati a casa e non sapevano che fine aveva fatto il Prescelto del drago. Molto preoccupati, decisero di andare ognuno nelle proprie case, aspettando la notizia del combattimento. Non avevano ancora avuto né la notizia del luogo né dell’orario della lotta. Ralph era in casa davanti al computer, e ci restò fino a quando Volpe andò a trovarlo. La stessa cosa successe per gli altri Prescelti. Il posto in cui dovevano combattere era l’antico cimitero abbandonato poco distante dalla città, e l’orario era stato fissato a mezzanotte e mezza. Tutti gli allenatori erano andati, come detto prima, a trovare i loro Prescelti, che accettarono la missione. Solo Dragur non ebbe vita facile, in quanto era stato Pegaso a convincerlo ad andare a trovare Joseph. Il Prescelto, ricevette la visita di Dragur in camera sua. Il drago, con molte pause, riferì a Joseph la notizia, ma quello rispondendo male disse: “Non mi va di combattere!! Ci sono gli altri che sono più bravi di me!! Lasciami in pace!!” Dragur, restò molto male alla risposta ma non insistette più di una volta, in quanto aveva paura di perdere Joseph come era successo per suo figlio. La cosa più terribile era che doveva dirgli che se non andava a combattere, l’Elite era costretta ad ucciderlo, e disse questo con le lacrime agli occhi. Questa era una regola dell’Elite! Una regola spietata! Dragur con voce alterata dal pianto disse: “Non farmi fare questo!! Non ti voglio uccidere!! Ripensaci, figlio mio!!” E scomparve. Joseph, restò molto perplesso a quel ‘ figlio mio ’, non sapeva perché Dragur l’aveva definito in quel modo. Pensò che la morte di suo figlio l’aveva scosso così tanto che quando lo aveva chiamato per scherzare ‘ papà ’ lui lo aveva visto come un figlio. Questo fece molta tenerezza al Prescelto, ma la sua decisione di non andare a combattere, ormai era presa.

 

Clara, intanto, aveva ricevuto in casa sua la visita di Pegaso, il quale le riferì la decisione di Joseph: “Devi andare ad avvertire immediatamente gli altri Prescelti, perché Joseph non vuole combattere!! Avverti Ralph e Michelle!!” E scomparve. Pegaso, non volle dire alla Prescelta la regola dell’Elite che prevedeva l’uccisione del Prescelto che disubbidiva agli ordini, in quanto sapeva dei sentimenti che provava. Clara fu contentissima, perché pensava che se Joseph non andava a combattere, la profezia della lettera non si sarebbe avverata. Fece finta di dimenticarsi di avvertire Ralph e Michelle.

 

Passarono circa due ore. Volpe andò a trovare Clara, e ringhiando apparve dietro di lei dicendo: “Perché hai disubbidito agli ordini di Pegaso? Dovresti essere punita!! Se non esegui immediatamente e davanti a me l’ordine che ti è stato dato, io ti attaccherò!!” Clara, sbuffando si girò verso di lui, e disse: “Si… Si…  Adesso lo faccio! Ma per piacere non mi ringhiare più addosso, ho tanti altri problemi da risolvere!! Mi manca solo che tu mi attaccassi, e poi sarei apposto!!” Volpe si mise a ringhiare di più, e disse: “MUOVITI!! Ci sono rimasti pochi minuti!! Joseph se non viene a combattere questa notte sarà…” “Fermati Volpe!! Adesso Clara eseguirà l’ordine!!” Era Pegaso che bloccò Volpe nel più bello per non fargli dire quello che sarebbe successo a Joseph in caso della sua mancata presenza. La Prescelta prese il telefono e chiamò gli altri due Prescelti. Quelli, comunque, non riuscirono a rintracciare il Prescelto del drago in nessun modo.

Stava per arrivare l’ora del combattimento. Erano tutti nervosi e non riuscivano a stare fermi un secondo. Erano rimasti, che Ralph sarebbe passato a prendere con l’automobile Michelle e Clara, quindi, montò sull’autovettura e riscaldò il motore. Michelle aspettando Ralph, si mangiava le unghie. Il Prescelto della volpe suonò il claxon, e il Prescelto della fenice si precipitò subito in macchina dicendo: “Non mi piace proprio l’idea di andare in un cimitero a mezzanotte!! Ci sono i fantasmi!!” Ralph, girando vorticosamente lo sterzo disse ringhiando: “Fantasmi? Lo diventeremo noi se non ci muoviamo!! Se Joseph manca, siamo fritti in padella, perché lui ha già combattuto una volta, invece noi zero!!”

 

Arrivarono sotto la casa di Clara, e Ralph ordinò a Michelle di andare a suonare il campanello. Quello sbuffando eseguì. Clara scese velocemente come un fulmine, e salendo in macchina notò l’assenza di Joseph e disse: “Non c’è? Che bello!!! Ce la dobbiamo vedere solo noi!!” Michelle, rispondendo alla contentezza di Clara disse: “Bello?? Bello un corno!! Se manca il drago, l’Angelo Nero, farà diventare noi angioletti che svolazzano in cielo, ed andremo a fare visita al Padre Eterno molto presto!!” Ralph disse gridando come un matto: “Se non la smettete di comportarvi così, al posto dell’Angelo Nero, vi farò diventare io angioletti…”

 

La strada per arrivare al vecchio cimitero era tutta in salita. Nessun altra automobile passava da quelle parti. Era tutto immerso in un buio profondo. Michelle era tesissimo e imprecava contro la Fenice, perché non gli aveva insegnato come auto-ipnotizzarsi per potersi togliere la paura. Ralph fumava  una sigaretta dietro l’altra, e non badava che dietro, nel sedile posteriore, Clara tossiva come se avesse avuto la tubercolosi. Il tragitto si fece più ripido, e Ralph buttando via la cicca dal finestrino, si voltò verso i due Prescelti avvolti da una nebbia di fumo, e disse con voce funebre: “Siamo arrivati al capolinea…” “Della nostra vita?” Disse sorridendo Michelle per non far vedere la sua paura, mentre la povera Clara stava per svenire. Ralph, agitato, disse velocemente di scendere, e così i tre poveretti scesero e si incamminarono come tre briganti per la via. Non avevano con loro nemmeno una torcia, e Michelle, rimproverava a dure parole Ralph in quanto era proprio lui che doveva portarla.

 

Un enorme cancello circondato da siepi spinose, si ergeva maestoso alla fine del sentiero. Ralph, che sembrava il più coraggioso lo spinse, e quello facendo un rumore sinistro si aprì ed i tre entrarono. “Le volpi dovrebbero vederci bene al buio… Peccato che in questa oscurità non vedo nemmeno il mio naso, e ne so dove mettere i piedi!!” Si lamentò Ralph, mentre Michelle e Clara desideravano sempre di più, d’avere le ali come i loro allenatori.

 

Joseph a casa sua, fu colto da mille pensieri. Aveva abbandonato gli amici per paura. Questa non era una cosa da lui, in quanto non era mai fuggito davanti a nulla. Pensava alla dolce Clara e a quello che provava per lei. “Non posso lasciare Clara da sola… questo non si dica mai di me!! Io sono un drago, e come drago mi devo comportare!! A costo della mia vita, salverò lei e i miei compagni!! Ralph che mi ha dato sempre buoni consigli, Michelle a cui dovevo dare buoni consigli!! Non posso sacrificare loro a posto mio!! Se morirò, morirò per loro!!” Pensando così, si mise velocemente il giubbotto di pelle, prese le chiavi della motocicletta e corse dai suoi genitori dicendo: “Devo partire per un lungo viaggio… Tornerò!!” E abbracciò sua mamma e suo padre, mentre suo fratello che aveva intuito qualcosa, fra le lacrime gli disse: “Vengo anch’io!! Non mi lasciare da solo!! Voglio essere forte come te!!” Joseph, abbracciando Nicolas gli disse ad un orecchio: “NO!! Tu devi restare qui!! Devi diventare grande!! Non so come hai fatto a sapere tutto, ma adesso non importa… Promettimi di vegliare sempre su mamma e papà e sulla nonna…” E dicendo così, corse via, mentre i genitori cercarono di consolare Nicolas e si domandavano sul motivo dell’improvvisa partenza di loro figlio, e Nicolas in lacrime disse: “E’ partito per andare a salvare degli amici!! E’ un eroe!!”

 

Intanto, i tre Prescelti, avanzavano nel buio nel cimitero. Non avevano la più pallida idea di quello che sarebbe successo. Un fulmine colpì una croce sopra della chiesa sconsacrata davanti a loro. L’atmosfera diventò glaciale, e una luce blu risplendette tutt’intorno rendendo visibili le bare coperte dalla terra. Dalla croce, una sagoma con lunghe ali, saltò giù posandosi sul terreno di fronte ai Prescelti.

 

Le strade della città, vennero scosse dal rombo di una motocicletta. Joseph andava molto veloce, sollevando dal terreno una nuvola di polvere. La strada era come se fosse stata scossa da un terremoto. Lo stesso Prescelto aveva nel cuore quel terremoto, fatto di preoccupazione e dolore ma, nello stesso tempo amore e voglia di vincere.

 

L’Angelo Nero, essendo atterrato vicino ai Prescelti, disse, portando il dito indice in avanti a loro: “Vedo che ne manca uno… Il drago è stato battuto dalla sua stessa paura!! Vi ucciderò ad uno ad uno!! Non avrò nessuna pietà!!” I Prescelti avevano i pugni stretti ed erano pronti ad attaccare. Si espansero come era stato insegnato loro dall’Elite, e magicamente indossarono le loro armature. Clara con rabbia, si scagliò contro il nemico con la sua mossa: ‘ Colpo della luce di Pegaso ’ e arrivò con il pugno in avanti, verso l’Angelo Nero, il quale schivandolo prese Clara e le mise il braccio intorno al collo. Gli altri Prescelti, provarono ad andargli incontro, ma quello, stringendo di più Clara che gridava per il dolore, alzando l’altra mano, colpì Michelle e Ralph con un raggio d’energia. I due, caddero in terra, mentre tutta l’Elite al completo era arrivata sul posto. Nell’ombra altre tre figure erano in movimento. Sembrava che volessero intervenire, ma non si muovevano... Chi erano?

 

Joseph era arrivato sulla strada che conduceva al cimitero. Proprio davanti al cancello, saltò dalla moto in corsa, corse verso la chiesa e vide l’Angelo Nero che ancora teneva Clara per il collo. Nemmeno si espanse, e così, senza armatura, gridando come non aveva mai fatto nella sua vita, si avvicinò all’Angelo Nero neanche accorgendosi dell’Elite, e sferrò, spingendo le mani in avanti, il ‘ Colpo sacrificale del Dragone Nero ’. Quello che ne uscì fuori, fu una palla di fuoco gigantesca, che  colpì non solo l’Angelo Nero che aveva lasciato Clara buttandola per terra, mentre Michelle e Ralph, tentarono di rianimarla; ma anche lui stesso che restò colpito dalla sua energia immensa. Dragur, riconobbe immediatamente il colpo e disse: “NO!!! NO!!! NO!!! COSA HAI FATTO!!! PAZZO!!!” Pegaso, capì che quel colpo era una autodistruzione per uccidere anche il nemico, ma non fece in tempo ad intervenire. L’Angelo Nero morì e così anche Joseph.

 

Clara riprese i sensi, e quando vide l’Elite, Ralph e Michelle con le lacrime agli occhi, realizzò che si era avverata la profezia. Si lanciò verso il corpo senza vita di Joseph, piangendo. “PERCHE’? STUPIDO!!! Non lo dovevi fare!! Adesso è finita anche per me!! Se solo t’avessi protetto, questo non sarebbe mai accaduto!! Ti ho amato più della mia vita!! Perdendo te è scomparsa una parte di me!!! Perché sei morto!! Perché?” Dragur, le si avvicinò e accarezzandola disse: “Non dovevi proteggerlo tu… Ma io!! E’ tutta mia la responsabilità di quanto è accaduto!!” Clara, si voltò come una vipera, e prendendo a pugni Dragur disse piangendo: “TI ODIO!!! Anche tu sapevi della profezia della lettera!! Pegaso già sapeva tutto!!!” Dragur, restò male ma non disse nulla, e staccandosi da Clara, prese il corpo di Joseph e lo portò nella dimensione dell’Elite, ma voltandosi verso Pegaso disse: “Da te  non me la aspettavo!!” Ralph e Michelle restarono muti. Uno di loro era morto per salvare tutti gli altri. “Fate che il sacrificio di Joseph non resti solo un ricordo!! Dovete farvene una ragione!! Infondo lo sapevate che era rischioso!!” Disse Pegaso rivolgendosi ai Prescelti. Clara, andò verso di lui piena di rancore dicendo: “LO POTEVI SALVARE!! POTEVI FARE IN MODO CHE JOSEPH NON MORISSE!! MA NON L’HAI FATTO!!” E cercò di prendere a pugni Pegaso, ma gli altri due Prescelti la bloccarono, e Ralph le disse guardandola negli occhi: “Pegaso non ha colpa!! La colpa è solo mia!! Io sapevo della voce che aveva sentito Joseph, ma non ho parlato con nessuno!! Lui… lui me l’ha fatto giurare!!” Clara, diede uno schiaffo a Ralph e gli disse: “Grandissimo stronzo!!  Mi fai schifo!! Avresti dovuto morire tu al posto di Joseph!!” Dragur, con il muso tirato, era appena tornato nel cimitero dopo aver depositato il corpo, e sentendo l’accusa di Clara a Ralph disse a quest’ultimo: “DOVEVI DAVVERO MORIRE TU AL POSTO SUO E DI MIO FIGLIO!!!! COSI’ AVRESTI POTUTO PROVARE IL DOLORE CHE HANNO PROVATO!! MA NON PUOI CAPIRE IL MIO DI DOLORE!!!!” Volpe, volle difendere Ralph e disse a Dragur: “La colpa è di tutti noi!! Ralph era sotto giuramento!! Non abbiamo voluto dirti niente per non farti soffrire. Pegaso ci ha ordinato di farlo!! Ha agito per il bene di tutti!! Lui lo ha fatto per non farti stare male!!” Dragur, era sconfitto dal dolore. Sapeva che Pegaso non aveva mai agito per far del male, e si pentì di avergli detto quelle parole. Quindi, chinando il capo verso Pegaso disse: “Condona mihi, potentissime Pegase!!” Pegaso nel sentire questo, aprendo le sue maestose ali, gli rispose solenne: “Parco tibi!! Generosissime Draco!!” Ci fu una lunga pausa di silenzio nella quale Pegaso e Dragur si guardarono con ammirazione. Michelle, che non aveva capito un tubo delle parole di Dragur e Pegaso dette in latino, chiamò vicino la Fenice e gli domandò cosa avevano detto quei due, ma la Fenice lo chiamò più volte ignorante e volò via.

Clara, era in uno stato pietoso. Non aveva nemmeno la forza di reggersi in piedi. Ralph, le si avvicinò e gli porse una mano, quella gli diede la sua con un sorriso e gli disse: “Devi scusarmi Ralph… Non volevo dirti quelle brutte parole… Sei un vero amico… lo sei stato anche per Joseph, fino all’ultimo! Ma, dobbiamo farci forza!! Sicuramente Joseph da lassù non vuole che piangiamo!! Non sarebbe contento!! Scusami per prima!! Lo so, non è stata colpa tua!!” E i due, da buoni amici si abbracciarono. Tutto s’era compiuto! Le tre figure erano scomparse. Ormai l’ora era tarda, e Ralph, Michelle e Clara, dopo aver salutato tutti i componenti dell’Elite e facendosi il segno di croce per ricordare Joseph, si diressero verso l’uscita del cimitero. Michelle si accorse della moto che era a terra, e disse agli altri: “Questa è la moto di Joseph!! Dobbiamo portarla via da qui!! La dobbiamo nascondere!!” Clara, propose allora: “La porterò a casa mia, nel mio garage!!” Ralph, che non aveva mai visto una ragazza guidare una motocicletta, le sconsigliò di montarci su, anche per paura che non gli succedesse qualcosa perché era agitata. Lei insistette, e alzando la moto, vide che le chiavi erano inserite nel quadro, saltò sul sedile, ed accelerando partì. Ralph e Michelle restarono a guardare e dopo partirono anche loro con l’automobile.

 

Che triste nottata era quella. Ai nostri amici sembrava tutto essere avvolto da una tristissima atmosfera. Ralph e Michelle erano soli in macchina e non aprirono bocca. Sotto sotto Ralph piangeva perché pensava alle bellissime giornate passate con Joseph. Erano stati sempre amici, e quella separazione gli bruciava dentro! E’ dura, quando si è come fratelli, stando insieme ogni giorno, sapere che non si vedrà mai più il volto d’un amico… Michelle, anche lui combinato male, dopo un po’ disse: “Si può essere più matti di così? Rischiare la vita ed essere uccisi per salvare gli amici? Ralph, mi devi spiegare il motivo di una simile azione...” Ralph continuò a guidare, e guardando fisso la strada perché Michelle non si accorgesse che stava piangendo disse: “Il motivo non lo so…  Comunque, dobbiamo prendere esempio da lui e dal suo coraggio. Credo che questo sia il destino di noi Prescelti… Sacrificare la vita per gli altri!! Joseph ci ha dato un insegnamento molto più grande di lui!! Per quanto mi riguarda, anch’io lotterò fino alla fine per onorare il drago che ha speso tutta la sua forza vitale per noi!!” Michelle, cominciò a piangere, e piangendo non riusciva nemmeno a dire una parola.

 

 

 

Capitolo 13

 

Quella notte non ci furono allenamenti. Un timido sole spuntava all’orizzonte.

Clara si svegliò e pensava che la morte di Joseph fosse stata tutta un sogno, ma scendendo in garage vide la moto. Un brivido le scese per la schiena. Si mise a piangere talmente forte che Pegaso non potette fare a meno di comparire davanti a lei per consolarla: “Coraggio!! Devi andare avanti nella vita!! La tua reazione di fronte a me, io la capisco… Pensi che io e gli altri dell’Elite siamo comparsi apposta per farvi del male? Non è vero!! Stiamo male anche noi!! Noi, sembriamo esseri soprannaturali… sembra che niente  ci possa fare del male, ma ti assicuro che anche noi soffriamo proprio come voi!! Ora io ti do un compito!! Và e da coraggio e speranza agli altri!! Questa sarà per te la lotta più difficile!! Siete Cavalieri di Sagem!! Anche se sei triste, ridi, anche se ti viene da piangere, asciuga le lacrime agli altri!! Anche se vuoi morire, non lo fare perché tu puoi dare la vita per gli altri, ma lo farai vivendo e combattendo!! La vita è il più grande potere che avete!!” Clara, capì quello che il cavallo alato voleva dire, e con grande tenerezza strinse al suo petto il suo capo dicendo: "Hai ragione!! Devo dare coraggio agli altri perché hanno bisogno di me!! Comunque mi resta una cosa… Mi resta il ricordo di Joseph che mi spianerà la strada per poter combattere contro il male!! Adesso vai, me la saprò cavare da sola!!” E dicendo così, baciò Pegaso sulla fronte e quello sparì.

 

Michelle era a casa. Non aveva voglia di andare a scuola quel giorno. Restò dentro con il televisore acceso, ma la sua attenzione non era rivolta allo schermo ma al ricordo di quello che era successo. Dopo un ora, decise di uscire per fare una passeggiata. Camminò per ore e ore senza una meta. Entrò in una sala giochi per poter giocare a qualche videogames. Si avvicinò ad uno di quelli, ma dovette andare via, perché ebbe un colpo al cuore quando vide che sullo schermo,  oltre al calcolo dei punteggi, il protagonista era proprio un drago. Scappò via e si scontrò con un ragazzo che era appena entrato. Quello, vedendolo così agitato gli domandò: “Cos’hai? Sembri aver visto un fantasma!! Anzi, sembra che hai visto davvero un drago!! Ah! Per tua fortuna, i draghi non esistono…” Michelle, prese per il colletto della camicia quel povero ragazzo, e guardandolo fisso negli occhi, tanto che il poveretto ebbe paura, disse scuotendolo forte: “I DRAGHI ESISTONO!!! UNO DI LORO ERA UN MIO AMICO!!!! SI E’ FATTO UCCIDERE PER TUTTI NOI!!! MA QUESTO TU NON LO CAPIRAI MAI!!!” E dando uno spintone al ragazzo, corse via piangendo. Il ragazzo, rimasto solo pensò: “Troppa televisione!! Ha ragione mia madre a dire che la tv fa più male che bene!! Devo seguire il suo consiglio!! Meglio leggere un bel libro!!”

 

Ralph, stava sul letto e non faceva altro che fissare il soffitto. Si girava da un lato all’altro senza trovare tregua. Ormai, si era reso conto che era capitato dentro una storia senza ritorno. Sapeva infatti, che molto probabilmente avrebbe perso anche gli altri amici in combattimento. “Sono una volpe… io, sono una volpe!! E’ molto difficile crederlo!! So che le volpi sono degli animali solitari, ma io non sono così!! Soffro molto a stare da solo!!” E dicendo così, si alzò dal letto perché qualcuno aveva suonato alla porta. Era Clara, che voleva assicurarsi che il Prescelto della volpe stesse bene. Ralph, aprì la porta, e quando la vide si rese conto di essere ancora in pigiama, quindi, le disse frettolosamente, da vero maleducato, senza nemmeno invitarla ad entrare, d’attenderlo in salotto. Quella, non fece molto caso all’abbigliamento di Ralph e anche alla sua maleducazione, e s’accomodò senza fare storie. Ralph, come un razzo, si vestì e nemmeno si lavò la faccia, scese le scale con il rischio di cadere, e si presentò davanti alla Prescelta tutto concitato. Lei, nel vederlo in quel modo si mise a ridere dicendo: “E’ proprio vero che le volpi a prima mattina hanno il pelo tutto alzato!! Dovresti lisciartelo!!” E si mise a ridere come una pazza, ma poi il riso si tramutò in pianto, lasciando il povero Ralph a bocca aperta. Lui, naturalmente, le strinse le mani e l’abbracciò. Questo abbraccio durò poco, perché Michelle suonò alla porta. Il padrone di casa, asciugandosi il viso dalle lacrime, andò ad aprire, ritrovandosi davanti Michelle anche lui con gli occhi lucidi. Lo fece entrare, e gli disse che con lui c’era pure Clara. I tre Prescelti, stettero a guardarsi senza dire nulla. Michelle, ruppe questo silenzio, raccontando la disavventura avuta in sala giochi. Clara, dal canto suo, lo rimproverò per la sua disattenzione. Si misero tutti e tre intorno ad un tavolo. Nessuno fiatava. Solo il cinguettio dei passeri interrompeva il loro silenzio. Ognuno di loro pensava a Joseph nel modo più disparato. Ralph pensava alle avventure che avevano vissuto insieme nel corso degli anni, Michelle, pensava a quando Joseph lo aveva difeso da alcuni suoi compagni di scuola che lo volevano picchiare perché volevano a tutti i costi da lui soldi, Clara pensava al momento d’amore che avevano vissuto insieme. Erano molto tristi. Una voce li fece tremare e con loro anche tutta l’Elite, che scese dalla loro dimensione arrivando direttamente nel salotto di Ralph. "Ciao ragazzi!! Non piangete più!! Io sono con voi!! Quello che ho fatto, l’ho fatto per amore verso di voi e per l’umanità intera!! Dove sono, mi trovo bene perché sento i vostri cuori vicino al mio!! Continuate per la vostra strada, perché questa è la strada maestra!!” Era Joseph che volle fare questo saluto a tutti. Dragur, commosso piangeva, mentre la Fenice cercava di trattenersi, ma allagò con le sue lacrime mezzo pavimento, Pegaso e Volpe stavano fermi. Clara, smise di piangere, e, straordinariamente con un sorriso a trecentosessanta gradi, si rivolse verso i Prescelti dicendo: “Ok!! Se è questo che vuole, noi lo dobbiamo fare!! Ralph, prendi la macchina ed andiamo in giro!! LA VITA CONTINUA!!” Pegaso sorrise. Il suo ordine era stato eseguito.

 

Girarono per più di mezza giornata. Clara aveva rimesso il buon umore a tutti. Quello che sembrava buio era diventato luce.

 

 

 

 

Capitolo 14

 

Passarono due giorni di assoluta tranquillità, sembrava che Joseph non fosse mai stato ucciso. Gli allenamenti proseguivano ad un ritmo incalzante; tutti i Prescelti con i loro allenatori, studiavano nuove tecniche per sconfiggere gli eventuali nemici. Tutti, tranne Dragur che non riusciva a darsi pace. Di solito si pensa che i draghi siano forti, che non provino dolore e che siano spietati, Dragur non era così. Forte lo era veramente, ma aveva un cuore così buono da non potersi descrivere. La morte di Joseph lo aveva sconvolto così tanto da rifiutarsi di assistere agli allenamenti degli altri Prescelti. Pegaso lo chiamava, ma lui rifiutava ogni volta. Due notti a pensare, gli fecero prendere una decisione. Voleva trovare un sostituto per sopperire alla mancanza di Joseph. Fece tutto da solo. Il sostituto doveva essere qualcuno che aveva la stessa forza di Joseph. Nicolas andava benissimo! Era proprio quello che ci voleva.

Senza che gli altri componenti dell’Elite sapessero qualche cosa, Dragur lo andò a trovare. Nicolas non fu spaventato da Dragur. Non fu nemmeno necessario che il drago gli spiegasse qualcosa, poiché lui disse: “So tutto!! Ho sempre avuto la facoltà di leggere nel pensiero!! Naturalmente nessuno si è mai accorto di nulla… Mio fratello è morto!! Lo so!! Era un Prescelto! Era un drago ed anch’io lo sono!! Ora tu mi sei venuto a trovare perché vuoi che io faccia parte dei Prescelti!! La mia risposta è SI!!” Dragur, con gli occhi di fuori, non fece altro che dare l’appuntamento al bambino per allenarsi quella notte. Nicolas, rimasto solo, pensò che quella era l’occasione per vendicare suo fratello. Era solo un bambino, ma già ragionava come un uomo. Aveva già acquisito da suo fratello, senza aver mai fatto allenamenti le sue tecniche di combattimento. I suoi genitori, pensavano che Joseph fosse partito per un lungo viaggio, anche perché Nicolas li prendeva in giro, dicendogli che il fratello telefonava quando loro erano assenti, quindi, erano tranquilli.

 

Scese la notte, e i Prescelti dovettero prepararsi per gli allenamenti. Nessuno di loro sapeva che Nicolas sarebbe diventato un Prescelto al posto di Joseph. Una volta arrivati nella dimensione dell’Elite, i Prescelti cominciarono ad allenarsi tutti insieme nella stessa stanza con i rispettivi allenatori. Allenamenti molto duri furono quelli. Tutti attaccavano con destrezza e abilità. Dragur, per la prima volta, assistette agli allenamenti, ma sembrava un pochino agitato, tanto che Pegaso, Volpe e la Fenice gli domandarono come mai era così nervoso. Dragur non volle anticipare niente. Stava aspettando Nicolas che ancora non si vedeva. Arrivò nella dimensione, quando gli allenamenti erano terminati. I Prescelti quando videro quel bambino, restarono stupiti di vedere proprio il fratello di Joseph. Dragur, con un sorriso disse a tutti i Prescelti: “Ecco qua il nuovo Prescelto!!! Anche lui è un drago nonché fratello di Joseph!!! Dovete rispettarlo come se fosse Joseph!! Pegaso!! Avvicinati e spiegagli il nostro regolamento interno!!” Pegaso si avvicinò al bambino, guardando Dragur in malo modo. Lo rimproverò per aver scelto un componente con un’età inferiore a quella che da secoli veniva richiesta per la carica di Prescelto: “Dragur!! E’ ancora un bambino!! Chi ti ha dato l’autorizzazione d’andarlo a chiamare?” il drago, rispose che quel bambino era potente quanto Joseph, e che un Prescelto non si giudicava per l'età ma per quello che sapeva fare. Pegaso, cercò allora di rimproverare ancor di più Dragur, ma Nicolas prese la parola dicendo: “Non ti preoccupare Pegaso!! Non rimproverare il mio maestro!! Sono stato io a voler diventare un Prescelto!! Vi dimostrerò cosa so fare!! Non ho bisogno di allenamenti!!! Vendicherò mio fratello!!” Pegaso, fece due passi indietro, mentre Clara ne fece cinque in avanti, e alzando la mano come si fa a scuola disse gridando: “Io sono con lui!!” Pegaso, vedendo la determinazione di Clara e vedendo che Nicolas era veramente deciso, non poté dire più niente. Si accorse subito degli strani poteri di Nicolas, ma non disse nulla. Il bambino gli si avvicinò, e guardandolo fisso negli occhi disse: “Pegaso!! Non ti sembra di non aver detto qualcosa a Dragur riguardo mio fratello?” Il cavallo alato, vedendo Nicolas che lo guardava negli occhi, e capendo che poteva leggere nel pensiero, indietreggiò altri tre passi. “Non ti spaventare… Non aver paura di me!! Tu non hai detto a Dragur che Joseph, mio fratello, è la reincarnazione di Dragus!!” Dragur svenne. I tre Prescelti si guardarono in faccia, e Volpe e la Fenice confabulavano tra di loro. “Proprio così!! Joseph si può dire che era il figlio di Dragur… Come mai non l’hai detto a nessuno bel cavalluccio con le ali?” Disse, svolazzando la Fenice, mentre Pegaso era diventato ancora più bianco di quello che era. Dragur, rinvenne, mentre il cavallo alato fu costretto da un bambino a parlare. “Veramente io… non ho voluto parlare per non turbare Dragur e per fargli allenare al meglio Joseph… come l’atra volta… Non volevo mancare di rispetto a nessuno!!” E disse questo abbassando le ali fino a farle toccare terra. Dragur, dopo un attimo di esitazione, si avvicinò a Pegaso dicendogli: “Non ti preoccupare!! E’ vero!! Ci sono rimasto un pochino male, ma capisco che se l’avessi saputo prima, che Joseph era mio figlio, non l’avrei allenato bene!! Mi ero accorto di qualcosa sapete… Il sangue non mente mai!!” Nicolas, se ne uscì interrompendo quella scena con questa frase: “Mio fratello diceva che qui, c’era una gallina spennacchiata!! Vorrei tanto conoscerla!! Vediamo un po’ ... eccola!!” Disse, indicando poco educatamente la Fenice che disse a mezza voce: “Ci risiamo!! E’ un vizio di famiglia!!” Nicolas, gli andò vicino e fissandolo come quando si va allo zoo per vedere gli animali, disse: “Mio fratello aveva ragione!! Assomigli veramente ad un pollo!! Comunque le tue penne hanno un colore magnifico!! So che riesci a risorgere dalle tue ceneri e che piangi in continuazione!! Ho, per caso portato qui un accendino… Facciamo la prova se veramente riesci a risorgere dalle ceneri…” E così dicendo, tolse dalla tasca un accendino, lo accese e lo avvicinò pericolosamente alla Fenice. Volpe, volle interrompere la pericolosa prova, e disse ringhiando a Nicolas di smetterla mentre gli altri componenti dell’Elite e i Prescelti ridevano a crepapelle.

Dopo che Nicolas ebbe messo a posto l’accendino, Dragur volle vedere la sua preparazione nella lotta. Quello, vedendo che l’allenatore era così ansioso, disse di voler provare le mosse contro qualcuno. Pegaso si fece avanti e disse: “Se è questo che vuoi, scegli uno dei Prescelti a tuo piacimento…” Il cavallo alato, disse queste parole come per prendere in giro Nicolas, in quanto non  lo riteneva in grado di sfidare uno qualsiasi dei Prescelti. Il ragazzo, guardando Pegaso negli occhi disse: “Perché pensi che io non riesca a battere i Prescelti? Ti ricordo che non solo so leggere nel pensiero, ma, tutte le tecniche di mio fratello mi sono rimaste dentro, e posso dire con certezza d’essere più forte di lui!! Comunque scelgo quello che rappresenta la fenice!! So che è molto forte sia fisicamente che psicologicamente!!” La Fenice, nel sentire questo, apriva e chiudeva le ali in modo frenetico, e chiamando Michelle disse: “Prima mi vuole fare arrosto, e poi osa sfidare il mio Prescelto facendogli dei complimenti? I draghi sono tutti uguali!! Michelle, và e fatti onore!! Non vorrai che un bambino ti metta sotto? Ricordati quello che rappresenti!! L’uccello più forte e raro al mondo!!” Il povero Fenice si dimenticava dei poteri mentali di Nicolas, e mandò allo sbaraglio Michelle. Erano uno di fronte all’altro, e si guardavano in cagnesco. Nicolas disse a Michelle di sferrare il primo attacco, ma la mancanza di iniziativa del Prescelto, fece in modo che si bloccasse, dando così a Nicolas la possibilità di capire che non aveva idea su come attaccarlo. “Come? Resti li fermo senza fare nulla? Attaccami psicologicamente come sai fare tu!!” Il Prescelto, sentendosi deriso, si lanciò all’attacco con i pugni chiusi e gli occhi spalancati per poter prima stordire con l’ipnosi l’avversario e poi colpirlo con il colpo della fenice. Quella era una tecnica molto pericolosa, in quanto chi la riceveva rischiava di finire in coma, ma Nicolas, intuendo la mossa, chiuse gli occhi e colpì il malcapitato con il colpo del dragone nero. Michelle, vedendo quello chiudere gli occhi, capì che il soggetto non era ipnotizzabile, e non potendosi fermare nella rincorsa, fu costretto a prendersi in pieno petto quella ventata d’energia, lasciando tutti i componenti dell’Elite a bocca aperta. Dragur nel vedere la potenza del colpo, si voltò verso Pegaso, dicendo: “Io ingaggio sempre i migliori!! Buon sangue non mente!!” Pegaso dovette dire alla Fenice di guarire Michelle che era rimasto per terra, e quello volò verso di lui guardando in malo modo sia Dragur che Nicolas.

 

La Notte di allenamento finì. I Prescelti si svegliarono. Michelle, siccome aveva fatto molte assenze a scuola, fu costretto ad andarci. Ralph, dovette andare a lavoro poiché doveva completare un software che gli aveva richiesto il suo datore di lavoro, telefonandogli alle sei di mattina, minacciandolo che se non sarebbe andato in ditta presentando il certificato medico, sarebbe stato licenziato in tronco. Ralph, che di lavoro faceva il programmatore di computer, cioè programmava videogame, considerava il suo capo un ‘ lupo cattivo ’, in quanto aveva molto spesso minacciato di licenziarlo per negligenza. Naturalmente, il Prescelto, non avendo intenzione di farsi licenziare, andò dal medico di fiducia (un volpone come lui) per farsi fare un certificato non tanto veritiero perché non era affatto malato. Clara, anche lei, fu costretta ad andare in ospedale per prendere servizio. Faceva l’infermiera. Siccome già si era presa un periodo di ferie, dovette andare a lavorare di corsa.

 

Intanto, all’insaputa di tutti, due ragazzi ed una ragazza si allenavano anche loro con altri tre animali. Era evidente che anche loro avevano qualcosa di speciale.

 

La vita per i nostri amici, continuò normalmente per circa sette giorni. Di giorno si viveva come sempre mentre di notte si facevano allenamenti.

 

 

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