I TRE VOLTI DEL PASSATO

RAFFAELE FAMELI

Attenzione !! Le storie sono protette da copyright  dell'autore SIAE (C)

 

(XXX) – LO SFOGO DI RICCARDO – IL SOGNO – LA VISITA A TELMA ED IL SECONDO PIANO DELLA CASA AD OBLO’ – LA VERITA’ DI TELMA E SUA SORELLA

 

         Doroty, mi stava accompagnando a casa… Durante il tragitto, mi disse: “… Riccardo! Ricordati che tutto quello che dovrai affrontare, lo dovrai vivere intensamente! Dovrai recuperare tutto quel che è tuo… comprese le atmosfere dei luoghi in cui sei stato! LORO hanno paura di queste emozioni! Le trovano disgustose! A LORO interessa solo il distruggere la purezza ed il tempo! Vedi… nonostante la tua età, percepisci cose che non tutti vedono! Sei un po’ come me! Adesso, quando arriverai a casa, rifletti sul tuo stato! Chiedi protezione ai LORO ANTAGONISTI… tuoi ALLEATI! Cerca di TRASMETTERE! E… ti chiedo ancora perdono per quello che ti ho fatto vedere…” Io, guardandola negli occhi, dissi: “Doroty! Ho capito perché l’hai fatto! Non c’è bisogno di chiedere scusa! Anzi… adesso sono io a chiedere scusa! Ah! Quella volta… se quella volta non avessi aperto quella porta… magari… quei bimbi si sarebbero salvati! Cosa ho fatto Doroty? Perché? Ti giuro che non capivo… ti giuro che non volevo! Sono stato, inconsapevolmente, la causa della loro morte e LORO complice! Ed allora… adesso mi devi rispondere… Perché proprio io LI dovrò affrontare? Non penso di esserne degno! Sai… forse… forse sarebbe stato meglio essere ucciso da LORO tanti anni fa…” A quella affermazione, Doroty, che non aveva mai alzato la voce con me, mi diede uno schiaffo e disse: “Riccardo! Smetti di dire queste cose! Non è colpa tua se quegli innocenti hanno subito il terrore e la morte! Tu non hai colpa di nulla! Siamo noi… siamo tutti noi a doverti delle scuse… Probabilmente, quello che è accaduto in quell’”ORFANOTROFIO”, era destino! Non dire mai più queste parole! Davanti a LORO, arrendersi significa MORIRE! E… tu non vuoi questo? Vero? Ricordati che ti vogliamo bene!” Mi vergognai di quanto avevo detto… Era vero! La colpa di tutto quello che era successo non era mia, ma mi sentii lo stesso colpevole! Avendo visto quella “TELECAMERA”, avevo causato dolore… un massacro! Non dissi più nulla! Piansi in silenzio…

         Arrivammo davanti casa mia… Doroty, riprendendo a sorridere, come se non fosse accaduto nulla, si fermò, mi baciò teneramente sulla guancia e mi disse: “Ecco! Siamo arrivati Ric! Noi ci rivedremo domani quando sarà finalmente tutto finito! Verranno anche mia sorella ed i miei genitori… Scendi che è tardi… Salutami i tuoi… E… ricordati che NON SEMPRE chi pensi che t’abbia voluto male l’ha fatto DI SUA SPONTANEA VOLONTA’… Devi voler bene anche a loro…” Io, non capendo quelle ultime parole, risposi: “Certo Doroty… e grazie di tutto! Senza di te… non avrei capito interamente… Scusami per le parole che ho detto…” E scesi. Lei, dal finestrino, sorridendo disse: “Scusami tu Riccardo! Scusami ancora…” E  Dicendo così, partì con l’auto. La vidi allontanarsi sulla strada polverosa, e caddi nella solitudine e nella paura. Avevo compreso che le era costato molto quello che aveva fatto!

         Ora, ero davanti al portone di casa mia! Tutto, sembrava essere tranquillo… tutto a parte me… Giurai di non ripetere l’errore di pensare che la causa di tutto ero io… i veri mostri erano solo LORO! Girai la chiave e la porta s’aprì! Vidi i miei che stavano preparando la tavola per il pranzo, ed appena udirono il mio saluto, mi salutarono a loro volta! Adesso, non avevo più la spavalderia che avevo provato con Lio & Co. in quella piazza! No… Ora ero solo spaventato e confuso! Le volpi scappano dal pericolo, e così, anch’io in quel frangente sentivo di doverlo fare, però, mi rendevo conto che la mia missione, infondo, era la cosa più importante! Così, decisi d’andare nella stanza di cristallo per scrivere su quei fogli tutto ciò che avevo visto e provato! Corsi fino a quella stanza, e poi, aprii il mobiletto e ci misi dentro la chiave ottagonale ed il binocolo! Presi i fogli manoscritti, e poi mi sedetti sul letto per scrivere! In quelle pagine, riversai tutto il dolore e la paura che avevo provato a vedere quello scempio! Era ancora poco, ed io lo capivo… Mario con gli EXPERIMENTES, di certo, m’avrebbe fatto vedere molto di più, ma, ancora non mi sentivo pronto! Mi sentivo inadeguato e soprattutto ancora responsabile per aver visto quella “TELECAMERA” che era il LORO OCCHIO, e dato il via così al massacro! Non pensavo di farcela! Le scene che, anche per pochissimo tempo avevo visto, erano così terribili da non poterle nemmeno descrivere! Comunque ci provai… ma non voglio, qui, ora, scriverle! Basti solo pensare che tutto sembrava essere un CAMPO DI STERMINIO NAZISTA! Sangue, arti tagliati e pianto… tanto pianto e dopo… solo SILENZIO! Scrissi tutto questo piangendo! Maledicevo i VOLTI ad ogni parola scritta!

         Dopo aver scritto, m’alzai ed andai a posare i fogli! Dopo, avrei affidato il tutto al computer, sperando di poter, una volta terminata la mia missione, di poter pubblicare quello che ora state leggendo! Capivo che tutti dovevano sapere… tutti dovevano capire! Non tutto quello che nei racconti c’è scritto è frutto di fantasia… certe volte si tratta di realtà! Chiudendo il mobiletto, udii un fracasso che proveniva dal vicino cucinino dove troneggiava la scala a chiocciola! Ebbi un sussulto! Andai a vedere… M’avviai e vidi, a terra, proprio vicino a quella scala, la cesta che avevo trovato nella stanza bassa bassa! Era capovolta, ed io la girai! Erano stati LORO a farla cadere! Quello era un simbolo! Certo! Con quel gesto, LORO, mi stavano dicendo che la mia vita era da buttar via… proprio come avevano gettato la cesta in cui io, ancora da cucciolo, ero stato posto! Preso da un incontrollabile rabbia, dissi: “… Se è questo quello che volete farmi… io vi dico che FINIRETE PER MANO MIA! Ora basta! Sono stanco di VOI e sono stanco d’aver paura!” Avvertii chiaramente odor di braciere e subito dopo uno strano respiro affannoso che proveniva da quella soffitta! Capii che si trovavano lì! Preso dallo spavento, presi quella cesta e la misi sul tavolo! Corsi dai miei genitori, che, avendo sentito quel trambusto, cominciarono a chiamarmi per il pranzo…  Nel corridoio, mi girai e guardai dentro la stanza di cristallo! Vidi che sulle crocine crocine che non finiscono mai, c’erano i puntini lasciati dal sole… Sorrisi! Ora, l’odor di braciere era scomparso! Sentivo, anche se in modo molto lieve, odore di mimosa!

         Cercando di darmi contegno, arrivai in cucina! I miei erano già seduti a tavola ed attendevano il mio arrivo! Sorridendo, mi sedetti, e con un bel piatto di pasta davanti, cominciai a raccontare del bellissimo regalo ricevuto dal padre di Doroty, e del binocolo che avevo trovato! Mio padre, sorridendo ed accarezzandomi la mano mi disse: “… So tutto! Riccardo! Vedi… quella casa non è mai stata abbandonata… Diciamo che qualcuno… un qualcuno molto speciale, è stato sempre lì a vegliare! Adesso appartiene a te! Comunque… ti devo dire altro! Questa notte, noi, staremo dalla signora Mary! Anche Meni sarà con noi! Lasceremo campo libero a te! E domani… domani sarà un nuovo giorno! Un giorno migliore!” Non dissi nulla, ma sorrisi! Capii che i miei avevano moltissima fiducia in me, e questo mi dava forza! Anche mia madre mi sorrideva! Ah! Molti punti ancora non mi erano chiari, ma, presto, avrei tolto il velo a tutto!

         Mangiai con gusto il pranzo, e, dopo del caffè, scesi nel seminterrato per dormire un po’ prima degli EXPERIMENTES! Voltandomi verso la scala, però, vidi come una figura spuntare da dove ero appena sceso… dal muro, esattamente all’angolo! Erano gli stessi capelli della casa di Ina… quei capelli neri! Chiusi gli occhi, e quelli scomparvero! Avevo terrore… Mi ricordavo di quello che avevo subìto in quella soffitta, ma, dovevo reagire! Andai verso il divano, ed accendendomi una sigaretta, mi ci coricai! Fumando, pensavo che probabilmente LORO mi stavano osservando, ma non ci feci caso! Dovevo solamente recuperare le energie per quello che avrei visto durante l’incontro con Mario! Così, dopo aver spento la sigaretta nel posacenere ed aver pensato ai miei ALLEATI ed adesso anche ai miei amici compreso il mio fratello volpe, chiedendo la loro protezione, chiusi gli occhi e m’addormentai subito! Erano ancora le due…

         Feci molti sogni confusi! Mi sentivo anche toccare! Ad un certo punto, ho rivissuto il momento di quando, trovandomi in quell’”ORFANOTROFIO”, avevo cominciato ad esplorare! Questa volta, però, avevo la consapevolezza di cercare qualcosa! Infatti, volevo cercare di nuovo quella TELECAMERA! Provai ad aprire tutte le porte, ma erano chiuse! Sentivo anche in lontananza delle voci… erano le voci di quei bambini, ma erano lontane… sembravano chiedere aiuto! Mi misi ad urlare che li avrei aiutati, non mi rendevo conto di trovarmi in un sogno! Andai in direzione di quelle voci, ma il pavimento a forma di scacchiera diventò scivoloso e così mi trovai sul pavimento sporco. Notai che c’era anche del sangue! Con molto disgusto m’alzai e provai di nuovo a correre, ma ad un tratto, notai che non ero più in quell’”ORFANOTROFIO”… Mi trovavo vicino al cancello dove avevo incontrato il me stesso da piccolo! Vidi arrivare qualcuno… Era proprio il piccolo Riccardo che sorrideva, era in compagnia d’un essere senza volto… il Pen, d’un Pirata e d’un disegno… Seminario, e poi… in fondo, uno Stregone! Erano i miei alleati! Capii che avrebbero protetto il piccolo Riccardo, e sorrisi a mia volta! Però, compresi anche che non stavano solo proteggendo il me stesso da piccolo, ma la mia innocenza e purezza! Ecco cosa rappresentava il piccolo Riccardo! Chiesi solo: “… Cosa siete davvero?” Ed una voce… una voce rispose: “… Oh Riccardo! Loro appartengono a te! Sono la tua guida e protezione! Io… io non li ho mai avuti! Ma tu… visto che possiedi il potere della Kalimba Lunare, adesso li puoi invocare per darti coraggio nella tua battaglia! Sarà lunga… ma tu non perderai! Non finirai come sono finito io… Anch’io ti proteggerò e veglierò su di te! Adesso, ti chiedo solo di concentrare la luce argentea in un punto! LORO hanno paura della luce della purezza! Forse questo non basterà, però potrà ferirLi! Sii forte piccolo Riccardo! Tele Pianura adesso è tua! Non ha senso cercare il LORO occhio! Non ha più senso darti una colpa che non è tua… Il monoscopio a scacchiera diventerà il tuo campo di battaglia! Scegli sempre gli spazi bianchi e poi… poi vedrai i colori! Quei bimbi… quei bimbi ti sorridono! Sono diventati angeli… angeli che hanno provato e visto il terrore dei VOLTI DEL PASSATO! Anche io appartengo al passato… Sappi solo che io, con i tuoi genitori, la signora Mary, Meni, ed adesso quei bimbi, in compagnia dei tuoi alleati, staremo sempre al tuo fianco per farti vincere questa notte! Sarai solo! Ma, devi ricordarti che con te, proprio nel seminterrato in cui ora stai dormendo, qualcuno dopo la battaglia ti aspetterà per darti il suo amore ed il suo affetto fraterno! Hai trovato anche degli amici con cui confidarti e raccontare tutto della tua storia… Proprio i ragazzi che pensavi t’avessero detto bugie! NON SEI SOLO RICCARDO!” Mi girai, e mi ritrovai nella villa del Dottore sulla sedia a rotelle, ma non lo vidi… Mi misi a piangere, ma mi sentii leccare al polpaccio… Era una volpe con le zampine posteriori atrofizzate! L’accarezzai a lungo piangendo! Ad un tratto, dal piano superiore della villa vidi come dei bambini rincorrersi e giocare! Li vedevo dalla finestra! Alcuni di quelli, sporgendosi da quella, spostando le bianche tende, scuotevano le loro manine in segno di saluto ridendo! Sembravano non aver mai visto il terrore… il LORO terrore! Adesso stavano bene… Guardando bene dentro ad una finestra… notai anche la presenza di una vecchina con i capelli bianchi lunghi, che, guardandomi mi sorrideva! Capii chi era, ed, anch’io alzai la mia mano in segno di saluto! Ad un tratto, m’accorsi di trovarmi non sul prato, ma guardando bene, mi trovavo sulla forma della noce… proprio quella noce delle siglette! Urlai… Si udì la musichetta infernale, e quella, che prima era chiusa, s’aprì di colpo facendomi cadere in un buio totale… Stavo precipitando! Sentivo nelle mie narici odor di braciere! Urlai… da lì vedevo anche dei melograni aprirsi, e poi banchi di pesci nuotare dietro spettrali piante marine rinsecchite! Poi… poi la scacchiera ed il volto di Mami…

         Urlai molto! Mi ritrovai steso sul divano! Ero tutto sudato! Quel sogno m’aveva ritemprato e m’aveva dato dei suggerimenti, tuttavia, m’aveva anche fatto ricordare che i miei nemici erano ancora presenti e che mi stavano aspettando per combattere! Sentivo la presenza di Daniele… ma lo sentivo distante! Dunque… Daniele sarebbe stato nel mio seminterrato ad aspettarmi dopo la lotta? Si! Ne ero consapevole e contento! L’avrei finalmente visto da umano! Mi voltai verso la scala, ma di quei capelli nessuna traccia! Guardai l’orologio… erano le quattro! Avevo ancora tempo prima degli EXPERIMENTES… e poi… poi solo il buio! Dalla finestra, vedevo che il sole stava per spegnere gli ultimi suoi raggi! Chiamai i miei, ma non mi risposero! Era chiaro! Erano già usciti! Sofrii molto per questo… Stavo per mettermi a piangere, come quando, da bambino, i miei uscivano da casa ed io chiamandoli non ricevevo risposta! La tristezza si stava impadronendo di me, ma dovevo reagire! Squillò il telefono di casa! M’alzai a rispondere… Avevano sbagliato numero! Mi misi a piangere ricordandomi le parole di Mario! Non riagganciai… dissi la microfono: “… Daniele… Daniele sei tu?” Ma dall’altra parte solo silenzio! Udii anche il campanello ed, asciugandomi gli occhi corsi ad aprire! Dietro la porta… nessuno! Altro segno! Dovevo uscire per recarmi da Mario, ma prima, dovevo rimettermi in ordine, così mi recai in bagno per sciacquarmi il viso… Quel sogno m’aveva dato la forza necessaria per continuare! Però, i volti erano ancora una presenza costante! Mami, con la sua comparsa, mi aveva voluto dire che, nonostante tutto, LORO erano ancora presenti… e pericolosi! Una vera e propria costante della mia vita! Con quell’angoscia nel cuore, aprii la porta! Ecco! Ero fuori! Vedevo già delle nubi grigie addensarsi all’orizzonte come un cattivo presagio! Rientrai in casa, e presi l’ombrello… Il sole, ancora illuminava la strada, però, sapevo che presto si sarebbe oscurato! Prima di recarmi da Mario, pensavo di dover rivedere la mia vecchia via, senza però farmi vedere dai miei e dalla signora Mary! Così, svoltando velocemente l’angolo, attraversando poi la strada principale, m’infilai verso la stradina che conoscevo molto bene! I passanti mi guardavano in modo molto strano… come se sapessero… intuissero!

Ecco! La finestra della dolce signora Mary, dalla quale vedevo delle ombre muoversi al lume del sole che, sembrava quasi al tramonto! Intuii che si trattava delle ombre dei miei con Meni e la signora Mary, però, voltando la testa verso la strada, vidi con mia enorme sorpresa, anche la macchina di mia zia… la lupa! Mi sentii improvvisamente felice! Era la stessa sensazione di quando, durante le feste natalizie, tutta la mia famiglia si riuniva! Ero gioioso e pieno di speranza… proprio come il piccolo Riccardo che guardava stupito il grande albero di natale che, i miei allestivano in salotto! Guardava anche sotto… dove sapeva che presto, sarebbero comparsi i regali! Mi venne da sorridere e lo feci, ma la mia contentezza durò poco, in quanto, in lontananza, un fulmine squarciò l’aria, ed una gocciolina d’acqua mi cadde sopra la mano! La musica dolce di quella via, fu interrotta dal tuono… e non riprese! Tutto piombò nel più assoluto silenzio… Anche le ombre… ora erano immobili! Dovevo andare via! Dovevo abbandonare quel posto così ricco d’emozioni! Era pericoloso! Anche se a malincuore, corsi verso la strada che conduceva alla casa di mio cugino!

Non so perché, ma non presi la solita strada… ma quella dal lato superiore… la strada che portava dove era situata la casa ad oblò! Non ci pensai sul momento, ma quando la vidi apparire, mi prese quasi un colpo! Per andare dal mio cuginetto gatto, dovevo necessariamente passarci davanti, per poi proseguire fino in piazza! Con passo svelto, cercai di superarla, ma… Telma, dalla finestra della sua cucina… mi chiamò e mi disse: “… Ah! Ric! Che bella sorpresa! Quando sei tornato? E’ da una vita che non ti fai più vedere… Dai! Vieni dentro casa… così mi potrai raccontare tutto…” Non sono stato mai maleducato, e certamente, non volevo esserlo in quel momento, però, il mio istinto era quello di mandare Telma al diavolo, e proseguire… ma, pensai, anche se disgustato e spaventato da quella orribile casa, che dovevo entrare per sapere da Telma, e magari anche da tutta la sua famiglia, la verità su cosa, effettivamente, mi era accaduto al secondo piano di quella maledetta abitazione… Così, facendo buon viso a cattiva sorte, sorridendo come per sfottere la ragazza che, intanto mi guardava con interesse, le risposi: “… Oh Telma! Amica mia! Mia carissima amica d’un tempo ormai lontano… Caspita! Sei cresciuta! Ma… a quanto posso vedere, la tua umile dimora è rimasta sempre uguale… Sembra che per lei, gli anni non siano mai passati! Oh! Certo che vengo a trovarti… Sai… ho moltissime cose da dirti…” Quella, nel sentire quella strana risposta, rimase perplessa, ma poi disse: “… Allora… Cosa stai aspettando? Vieni!” Scesi da quei sporchi gradini, ed arrivai davanti la casa ad oblò… in quello sporco cortile! Vidi scomparire dalla finestra Telma, e subito dopo, la vidi materializzarsi sulla porta d’ingresso. Lei… aprendo, s’aspettava che io la baciassi e l’abbracciassi, ma la salutai freddamente! Mi faceva ribrezzo… era una LORO complice! Mi guardò, e dal suo sguardo capii che pensava d’aver commesso un grosso errore invitandomi ad entrare! Probabilmente, aveva capito le mie vere intenzioni! Io, però, avevo fretta! La spinsi in cucina! La tv era accesa… Un quiz! Un quiz di molti anni prima… Luna Park… La luna dei tarocchi… Ritornava la luna nella mia vita… ma ora era NERA! M’aveva sempre fatto impressione quel programma e quella luna col turbante a mo di zingara, con la bocca aperta a forma d’”O”! Quella canzoncina… Quell’atmosfera, richiamava l’odore di braciere… Ricordava LORO! “Dunque…” Le dissi ironicamente: “… Dunque Telma… mia cara Telma! Se mi trovo in questa città, ed… in questa casa, è perché voglio sapere… scoprire! Dimmi… per caso conosci Mami, la Cinesina e la Strega? Sai… li sto cercando, e penso che tu, la tua mammina e tua sorella ne sappiate qualcosa…” Quella, diventò di tutti i colori, e mi disse balbettando: “… Ma no! Cosa dici? Io non LI conosco! Non sono più qui… Ma dimmi Ric… Chi te l’ha detto? Chi ti ha fatto ricordare? Cosa LI vuoi? Non esistono! LORO sono solo nella tua immaginazione… Adesso… adesso và… Si è fatto davvero tardi!” Era evidente che voleva cacciarmi… la povera Telma… ma, Mario, adesso poteva aspettare! Gli EXPERIMENTES potevano aspettare! Urlando le dissi: “… No! Io non me ne vado! Voglio sapere… voglio vedere il secondo piano di questa orribile casa, ed anche quel ripostiglio da dove s’accede alla poltrona colorata… che voi avete sempre nascosto! LORO sono stati qui, e volevano uccidermi! NON LO PUOI NEGARE! Tu sei stata… e lo sei ancora… LORO COMPLICE! Sai… ho visto tutto attraverso lo specchio… quel dannato specchio! Non mi prendere in giro… non più…” Telma, si mise a piangere, ed io approfittai dell’occasione per correre verso il piano superiore…

Telma, nel vedere che stavo correndo verso il secondo piano si mise ad urlare e ad inseguirmi dicendo: “… Riccardo! Per l’amor di Dio! Non andare! Non farmi questo! Non c’è nessuno! Non c’è mia mamma e neppure mia sorella! Vieni giù!” E m’agguantò dalla maglietta rossa! Io, sul pianerottolo, guardandola in malo modo le risposi: “… Oh no! Questa volta no, Telma! Io non scendo! E poi… perché farlo? L’hai detto tu che LORO non ci sono… e che NON ESISTONO… quindi, cosa mai potrò trovare lassù se non quello specchio malefico e le camere da letto?” Nel dire così, mi staccai da lei e vidi il riflesso dell’oblò sulle scale! Si udì il suono delle siglette, e subito dopo, l’odor di braciere… Vidi anche, nel riflesso, comporsi come l’ombra della noce che s’apriva! Telma, in lacrime, mi supplicava ancora di scendere: “Oh Ric! Perché mi fai questo? Non siamo più amici? Non siamo stati noi a volerLI in casa… Non siamo responsabili di quel che è successo… Credimi amico mio…” Io a sentire questo diventai una furia, e le dissi: “Noi due non siamo mai stati amici a quanto pare! Mi sbaglio? Mi hai portato da LORO… Ricordo che ad accompagnarmi in questo secondo piano sei stata proprio tu! Mi hai lasciato solo e m’hanno fatto del male! Dimmi Telma… cosa è successo davvero? Io devo saperlo…” Quella non rispondeva, e così continuai a salire le scale! Arrivato al secondo piano, vidi la seguente, spettrale scena… Lo specchio era coperto da un lungo lenzuolo bianco! Sembrava non essere mai stato spostato! Sulla destra, delle camere senza luce! Poi, guardando in fondo… un bagno con le mattonelle colorate in rosa, proprio come quello descritto a casa della signora Mary, ma in quello regnava disordine e caos… Vedevo una lunga vasca sporca, e proprio d’avanti un lavandino, sporco anch’esso… La vasca sembrava non essere mai stata pulita! L’acqua, continuava a gocciolare da un rubinetto semiaperto, ed era di color marrone! Volevo andarci in quel bagno… ma prima, allungai la mano, e con uno strappo deciso, tolsi il lenzuolo che copriva quel dannato specchio infernale! Forse, avevo tirato troppo perché si udì un gran fracasso di vetri… Lo specchio era andato in pezzi davanti ai miei occhi, e rischiai seriamente di tagliarmi con i pezzi di vetro, che erano arrivati fin ai miei piedi! Nel vedere questo, Telma, togliendosi gli occhiali, mi rimproverò dicendo: “… Ah! L’hai rotto! Hai rotto il LORO specchio! Non sei cambiato affatto Ric! Rompi, come facevi da piccolo, ogni cosa che tocchi! Non ti dura nemmeno il ferro! Ah! Che tragedia!” E la vidi alzare la sua mano come per darmi una sberla! Io, la fermai tenendola dal polso: “Non osare mai più fare una cosa simile Telma! Non sono più un bambino! Non puoi darmi schiaffi! Te lo ripagherò… ti ripagherò questo dannato specchio! Anzi… appena vedrò Mami e gli altri, mi farò dare da LORO i soldi… Ah! E’ vero! Non potranno darmeli… Come hai detto tu, LORO non esistono… AHAHAHAH!” Ero arrabbiato! Le mie parole erano alterate dalla collera e Telma se ne accorse, e disse spaventata: “… Va bene! Se è questo quello che vuoi, và pure! Fai quello che vuoi… Tanto non troverai nulla… solo buio! Ormai ti sei condannato da solo!” Io, la spinsi per le scale e le dissi: “… Non ti devi preoccupare! Tanto è tutta la vita che sono condannato! Sai… LORO mi aspettano stanotte a casa mia… Qui, c’è solo la loro malvagità! Ed adesso capisco che sei tu, e questa casa, insieme a tua madre ed a tua sorella e questo maledetto oblò ad averla scagliata contro di me! SEI LORO COMPLICE! SEI COME LORO… Telma! Però, ora non solo più solo! Ho trovato degli amici e degli alleati sinceri! Se era per te, di sicuro sarei morto quella sera in questa casa! Tu non sai Telma… non sai quello che sono stati capaci di fare! HANNO UCCISO!” Quella, con gli occhi piangenti disse: “… Lo so Ric! Ma… ti giuro…” “Non giurare invano Telma! Tu… tu non conosci il dolore… il buio e la paura! Adesso lasciami da solo… tanto, sono sempre stato da solo vicino a LORO… ma ora non più!” Quella, scese correndo al primo piano, e di sicuro prese il telefono per chiamare sua mamma o sua sorella… Udii lo squillo della suoneria… Era lei che aveva alzato la cornetta!

Mi ero comportato male… lo so! Ma, quella ragazza se lo meritava! Compresi che gli altri avevano agito per paura, ma Telma e tutta la sua famiglia, fingendosi amici con me e la mia famiglia, in realtà, avevano agito solo per vigliaccheria e nient’altro! I volti, così, avevano avuto i loro complici! Complici di morte e menzogne! Pensando così, presi un pezzo di quello specchio rotto, e me lo infilai nel portafogli! Avevo intenzione di metterlo nel mobiletto insieme alle altre cose! Fatto questo, m’avviai verso quel bagno…

Ora, mi trovavo da solo! Avevo pochissimo tempo per effettuare la mia brava esplorazione... Per prima cosa, mi recai in quel fetido bagno, dove avevo l'impressione di trovare qualcosa! Infatti, stando molto attento ai vetri, m'avviai verso quello stretto corridoio. Tutto, sapeva di vecchio... di misterioso e malefico. Compresi che LORO erano stati lì per molto tempo. Quella, in un certo senso, era la LORO casa. Tuonava... ed io avvertivo le vibrazioni delle finestre! Di sicuro, la pioggia non avrebbe tardato ad inzuppare le strade! Mario mi stava aspettando... Mi voltai ad osservare le altre stanze, e m'accorsi che, sui soffitti, erano presenti le sole lampadine senza il lampadario! Tremai! Tutto era spettrale! Mi voltai a guardare di nuovo il bagno, e, mettendo la mano sull'interruttore accesi la luce. Una luce gialla, illuminò il tutto! Come avevo fatto a vedere il colore delle mattonelle in assenza di luce? Questo non lo capii, ma, essendo una volpe, probabilmente, riuscivo a vedere nella penombra! Notai che il lavabo era incrostato di calcare... Sembrava quasi che nessuno l'avesse usato per parecchi anni! Dove si lavavano i padroni di casa? E poi, dove dormivano? Pensai che era da matti dormire in un posto simile! Comunque, allungai la mano sul rubinetto ed aprii l'acqua che cominciò a scorrere! L'acqua era sporca di terra! Sulle mensole, nemmeno l'ombra di saponi o d'altri prodotti per l'igiene personale! Provai disgusto... Girandomi, vidi il WC che era coperto di polvere! Questo era strano! Il secondo piano di quella casa sembrava essere stato abbandonato da tempo, tuttavia, lì sapevo che ci abitava Telma e la sua famiglia! Suo padre era morto da tempo... Solo una volta, prima che morisse, andai con i miei genitori a fargli visita, andando proprio in una di quelle stanze da letto... Anche in quel frangente ebbi l'impressione che una figura, molto magra ed allungata di volto m'osservasse da dietro la porta di quella camera! Ricordo che pensai si trattasse d'uno scherzo della mia immaginazione, oppure d'un gioco di luci ed ombre... ma, a pensarci bene non era così! Lì c'era un volto...

Quel bagno, mi metteva apprensione! Sentivo anche, dietro di me come dei passi, ma continuai! Ad un certo punto, mi guardai allo specchio posizionato sopra il lavandino... e lì vidi un qualcosa che mi fece gran paura e terrore... Era una sagoma... una sagoma disegnata dalle ragnatele... una sagoma di forma rettangolare che sembrava essere circondata come da capelli squadrati... Era Mami! Quella era la sua figura! Sussultai! Girai lo sguardo alla porta dove ero entrato, e poi guardai di nuovo il muro che sovrastava la vasca! La sagoma era scomparsa! Che significava? Forse un ulteriore avvertimento? Forse si! Comunque, continuai ad esplorare... Sul lavandino, m'accorsi della presenza di mezza gomma marrone... era proprio la gomma che, presumibilmente, m'aveva fatto male... La presi e la odorai! Mi venne un conato! Capii che quella non era una semplice gomma... ma qualcosa di molto diverso, infatti, puzzava come se fosse carne bruciata... La gettai subito nel WC e tirai l'acqua, ma non scese! Non c'era! La cassetta era vuota! Guardai di nuovo quel muro, e non vidi nulla, ma notai nel riflesso qualcosa... Era come un giornale messo dentro la vasca! Andai a vedere e vidi con mio estremo stupore, parte della Cinesina... Era quel dannato giornale... Era anche lì... Prenderlo? No! Faceva ribrezzo... Era solo un pezzo umido d'una rivista, che a toccarlo si sarebbe dissolto... proprio come i miei ricordi! Mi venne un dubbio atroce! Già avevo visto Mami e la Cinesina… Ma la Strega? Magari m'aspettava nelle altre stanze…

Decisi d'andar via da quel bagno spettrale! Non c'era più nulla da vedere... Così, m'avviai di nuovo nel corridoio, ed udii Telma parlare di sotto... Con lei c'era qualcuno! Dalla voce capii che era sua sorella. Questo non mi piacque, infatti, credevo che volessero venire di sopra per controllarmi e per farmi andare via! Dall'oblò, la luce dei lampioni rifletteva sulla parte rimanente dello specchio in frantumi! Tremai... Era una visione molto strana di pericolo imminente. Mi mossi... andai in un'altra stanza! Le ragnatele m'avvolsero il viso.

Entrando in quella stanza, notai subito la puzza di chiuso! Cominciai a pulirmi la faccia da quelle ragnatele, e nel farlo, cominciai ad osservare l'ambiente! Era tutto buio... ma non volli accendere la luce! Una strana sensazione di inquietudine mi travolse guardando quel letto coperto da uno strato di nylon! Era tutto così tremendamente strano che non m'accorsi subito del pavimento! Andai avanti per quella stanza, e vidi una sedia molto antica accostata a quel sudicio letto! Nel spostarla, guardai in giù! La scacchiera! Sul pavimento regnava lei... Le mattonelle erano fatte così! Non ho avuto nemmeno il tempo per pensare, quando, dal piano di sotto sentii chiamarmi! Era Telma che, preoccupata e spaventata, diceva: "... Riccardo! Vieni giù! C'è mia sorella... Non continuare a farci soffrire! Non lo sai... però... se non scendi..." "Cosa? Cosa mi dovrebbe accadere di più grave di quanto non mi è già successo? No! Io non scenderò! Ho scoperto d'essere molto più forte di LORO! LORO hanno paura di me... Forse... dovreste preoccuparvi di più voi..." Gridai girato dalla parte della porta da cui ero entrato, e poi guardai in su... sul muro, al di sopra di quella porta, vidi troneggiare una figura allungata, come se fosse sorretta da un chiodo! Non ebbi nessun dubbio! Quella era la Strega! L'odor di chiuso si trasformò in odore di braciere e di carne arrostita! Era LEI! M'avvicinai di più... Non si distinguevano i lineamenti in quanto era coperta da una busta! Pensai di volerla vedere meglio, e così, girandomi dalla parte del letto, presi la vecchia sedia, che posizionai sotto la porta! Salii come se fosse stata una scala, quando...

Telma, arrivò proprio in quell'istante, e vedendomi arrampicato si mise ad urlare, mentre sua sorella, anch'essa arrivata dietro di lei, urlava come un'aquila: "... L'ha vista! L'ha vista! Mio Dio... Mio Dio..." Nel vedermi braccato, decisi di farla finita, e tentai di staccare quella cosa dal muro, ma... toccandola, proprio mentre Telma, arrivando, cinse le mie gambe nelle sue braccia quasi a volerle abbracciare per tirarmi giù, m'accorsi che toccando la busta, il suo contenuto si stava dissolvendo, come se fosse cenere! Fu una sensazione schifosa! Una sensazione che non scorderò mai! "... Ah!" Urlò Telma: "... L'hai TOCCATA! Uh che disgrazia! Che maledizione in questa casa..." Io, non contento, senza parlare, staccai la busta dal muro, e da quella, una polvere nera, come la fuliggine, cadde su di me e la ragazza che si mise a tossire, e così feci anch'io! "... Ma che diavolo... Oh mio Dio... che schifo!" Urlai, e Telma, completamente nera di polvere, accese la luce dall'interruttore che si trovava proprio a lato della porta… sul lato destro! "Riccardo! Cosa hai fatto! L'hai toccata e LEI... LEI si è volatilizzata! Ah! Che disgrazia!" Gridò, mentre io guardavo tutta la stanza illuminata da una lampadina che sembrava volersi fulminare da un momento all'altro! La luce era gialla... bassa! Scesi da quella sedia, e scansai con forza la ragazza dicendo: "... Ma che razza di casa hai Telma? Uno schifo dietro l'altro! Ma... dimmi... Voi, dove cavolo dormite se questo piano sembra essere abbandonato da Dio?" La risposta me la diede sua sorella piangendo e disperandosi: "... Oh Ric! Piccolino... Non dovevi venire in questa casa... e soprattutto qui! Noi... è da tempo che non dormiamo più in questo posto! Già! Dormiamo in un'altra casa! Qui, ci veniamo solo perchè siamo obbligate! Sai... dopo la morte di nostro papà, LORO hanno preso possesso interamente di questa abitazione! Il dubbio che m'è venuto e, che sono stati LORO a far morire nostro padre! Lui... lui prima stava bene... e poi... e poi si è ammalato rapidamente! Forse... questo è successo, perchè nostra madre si era rifiutata d'aiutarli dopo quello che era successo a te... Come vedi, noi siamo delle vittime! Le LORO vittime! Nostra madre, adesso è malata! Si trova nell'altra casa! Anche lei ci sta per lasciare! Oh Ric! Che tragedia! Che guai! Telma era qui per caso! Questa casa NON HA PIU' UN PRESENTE UN PASSATO ED UN FUTURO!" Nel sentire questo, capii quello che ancora non avevo capito, e dissi con le lacrime agli occhi: "... Domani sarà un giorno diverso... un giorno migliore! Vedrete... vedrete quello che saprò fare! Comunque... credo di potervi rassicurare! LORO qui non ci sono più! Sono già stato qui, ed ho già fatto quello che dovevo… Ho trovato la " T " del tempo ed i colori! Adesso... quei mostri mi aspettano in casa mia! Questa notte dovrò affrontarli! Nessuno... nessuno avrà più problemi! Nessuno dovrà più soffrire! Prima... prima volevo riscoprirmi, ma riscoprendomi da volpe LI ho risvegliati! CombattendoLI, porterò anche in questa casa la Kalimba Lunare! Penso che da quell'oblò che ha visto il terrore, da domani, risplenderà la LUNA! Ma non la luna nera... ma quella bianca di luce! Ve lo prometto! Adesso... adesso io ho capito! LORO hanno assoggettato tutte le persone del mio passato! Ma adesso BASTA! Anche voi hanno fatto soffrire..." Dicendo così, m'avviai verso il corridoio, e poi, scesi le scale e guardai dall'oblò! Una luce bianca mi colpì, proprio quando Telma, raggiungendomi, m'abbracciò! Io, la baciai sulla guancia e le dissi: "... Perdonami Telma! Tu... tu sei una VITTIMA proprio come tutti gli altri che m'hanno conosciuto e che hanno conosciuto i miei genitori! Però... siete stati ingenui! Mah... Tutto questo finirà! Lo giuro!" Ne Telma, e nemmeno sua sorella dissero nulla! Mi videro scendere, aprire il portone ed uscire fuori in quel cortiletto, che adesso era illuminato da una luce bianca... la luce della Kalimba Lunare che io avevo portato! La TV era spenta! Si udiva il suono del pianoforte nel salotto... una musica dolce... La musica di tanti anni prima nella mia vecchia casa... Chi lo stava suonando?                

          

 

HOME DELLA SEZIONE

HOME