IL PASSATO CHE TORNA

RAFFAELE FAMELI

Attenzione !! Le storie sono protette da copyright  dell'autore SIAE (C)

 

Era una di quelle sere d’inverno, ma quel giorno il sole aveva deciso di splendere come in primavera. Gli uccellini nel mio giardino avevano smesso già da un po’ di cinguettare. Mi trovavo nella mia stanza, affacciato alla finestra. Osservavo l’orizzonte e mi ponevo delle domande. Domande su chi davvero ero.

Mi chiamo Sebastian, ho quarant’anni. Di lavoro faccio il bibliotecario nella biblioteca della mia città. Quelle domande me le ero sempre poste! Domande difficili, alle quali però, anche avendo una buona cultura poiché avevo letto quasi tutti i volumi presenti nella biblioteca, non ero mai riuscito a rispondere. Pensavo di essere qualcos’altro, ed il bello che avevo in mente, come un’idea fissa qualcosa!

Nemmeno quella sera ci riuscii. Così, sconsolato, chiusi quella finestra e rientrai in casa.

Avevo tanta voglia di parlare con qualcuno! Mia moglie era andata per passare qualche giorno dalla sua famiglia portando con se anche nostro figlio. Già al mio piccolo Matteo, avevo confidato parte del mio segreto e delle mie domande sotto forma di fiaba! Non m’aspettavo da mio figlio di cinque anni delle risposte, ma il mio bisogno di comunicare era fortissimo! Dovevo parlare con qualcuno!

 

Quella sera, questo bisogno diventò irresistibile! Su un tavolino avevo una radio ricetrasmittente che, quando ero più giovane mi serviva per parlare con i miei amici ed anche con altri che come me condividevano quella passione!

Mi sedetti davanti all’apparecchio che era coperto di polvere, visto che non lo usavo da parecchio tempo, e misi la spina. Non pensavo di certo di poter trovare i miei amici, anche perché erano tutti andati via per lavoro, oppure semplicemente, come me non l’avevano più acceso.

Accesi l’apparecchio e cercai un canale! Quella sera c’erano moltissimi disturbi, come se si potesse parlare con molto lontano! Cominciai ad esternare tutto quello che avevo dentro! Parlai al microfono per circa mezz’ora, e quando, finalmente ebbi finito, lasciai il pulsante. Dalla radio, una voce mi fece drizzare sulla sedia! Qualcuno aveva ascoltato e soprattutto compreso! Disse : “Ah! Finalmente ti ho trovato! Vedo con piacere che anche tu hai capito chi sei! Sai… anche io ho avuto questo desiderio! Ed infine, il destino ci ha riuniti! Io ti conosco! Ti ho già conosciuto! Però… vorrei incontrarti di persona!” Non ci credevo! Quella persona mi conosceva? Ma come? Chiesi subito informazioni, ma quello mi rispose: “Sappi solo, amico mio, che io sono come te… Sono proprio uno scoiattolo striato, come hai detto di esserlo tu! Ci incontreremo domani mattina alla stazione ferroviaria… ti racconterò tutto quando ci vedremo! Intanto… cerca di ricordarti solo il mio nome… Tom! E’ così che mi chiamavo tanti anni fa… in quella vita… Credimi! Non sono stato io ad uccidere Ann! Adesso passo e chiudo! E’ stato un piacere… Sebastian!” Restai con il microfono in mano come incantato! Quel nome… quel nome io l’avevo già sentito!

 

Si fece notte! Andai a letto ripensando a quella conversazione. Chiusi gli occhi e tentai con la mente ad andare indietro nel tempo… molto indietro…

I ricordi erano confusi… mi sforzai parecchio, ma alla fine riuscii a ricordare…

 

Era una notte di luna piena! Ora, riuscivo anche a vedermi… ero uno scoiattolo striato! Ricordo che stavo uscendo di corsa fuori dalla mia tana perché la mia compagna Ann, era venuta ad avvertirmi che il mio amico Tom era in pericolo… Tom era uno scoiattolo molto scontroso! Non sapeva chi fosse sua madre, in quanto era stato trovato ed accudito da una scoiattolina che gli aveva fatto da mamma! Quella, dopo un po’ di tempo gli disse che la sua vera madre era morta a causa d’un predatore! Si diceva in giro che era stata una volpe, anche perché si erano trovati dei peli rossi vicino alla tana della poveretta! Tom, sentendo i discorsi degli altri scoiattoli, che quando lo vedevano abbassavano il capo come dispiaciuti per quanto era successo, e quasi per dirgli “poverino…”, si chiudeva sempre di più in se stesso! Giurò che prima o poi l’avrebbe fatta pagare a chi, secondo lui, non gli diede la possibilità di godere della sua infanzia felicemente, perché gli aveva strappato il suo bene più grande!

Il poveretto si scontrò con tutti! Si dimostrò aggressivo ed anche cattivo! Ma non era malignità… era rabbia! Egli non si sentiva più d’essere uno scoiattolo! Lo ripeteva sempre agli altri scoiattolini: “Io… io non voglio più essere trattato da preda! Voglio essere forte! Io non sono uno scoiattolo! Vedrete… vedrete cosa riuscirò a fare! Combatterò anche contro di voi se oserete fermarmi! Troverò chi è stato a fare soffrire la mamma e di conseguenza anche me! NON SONO PIU’ UNO SCOIATTOLO!! STATE ATTENTI ANCHE VOI!!”  Io cercavo di convincerlo a vedere la bellezza della nostra specie, anche per l’amicizia che ci legava in quanto, io ero stato allattato dalla sua mamma adottiva, siccome mia madre non aveva latte! Eravamo quindi come fratelli, ma lui, irremovibile mi diceva che un giorno o l’altro sarebbe partito per vendicarsi!

Purtroppo il giorno era arrivato! Ann, lo vide uscire dalla sua tana ed andare oltre la nostra foresta!

 

Ora ero fuori! Pieno di paura, ma con una missione… salvare Tom da fine certa! La vita, per noi scoiattoli è sempre stata dura! Infatti, anche di giorno, le difficoltà erano tantissime! Sia per la ricerca del cibo, e sia per quanto riguarda il pericolo dei predatori… figuriamoci ad uscire fuori di notte… Tutti gli animali che mi videro, cominciarono a fare mille supposizioni… non credevano che uno scoiattolo, anche se un suo amico era in pericolo di vita, potesse sfidare così il destino… Non pensavano che io ero uscito di notte, sfidando volpi e lupi per salvare qualcuno che non voleva essere salvato… a detta di tutti Tom era un Pazzo! Forse avevano ragione! Uno scoiattolo più saggio avrebbe detto addio all’amico, ma io no!

Ann, prima che io uscissi dalla mia tana, mi aveva pregato di non fare una sciocchezza simile, ma io… io volevo bene a Tom. Vedendomi così deciso, Ann disse di volermi seguire, ma io le dissi di no ed uscii. Lei, aspettò un po’, e poi decise di seguirmi piangendo. Fece di testa sua! Io non me ne accorsi!

 

Tom, era alla ricerca dell’assassino… voleva trovarlo… anche lui era fuori! Sapeva infatti che i nostri nemici naturali in prevalenza erano animali notturni! Si trovava vicino ad un arbusto quando vide una volpe! Volle seguirla.

La volpe non aveva visto Tom, ma stava seguendo un’altra preda… purtroppo Ann.

Tom non vide la scena e così nemmeno io! Nessuno di noi sapeva che Ann era li, ed era in pericolo! Quello che successe dopo, lo ricordai come se non fossi io il protagonista… La volpe, con un agguato, saltò addosso alla mia compagna e la morse alla gola a morte! Si udì solo un lungo lamento e poi più nulla! La volpe era sul corpo di Ann e stava quasi per divorarla, ma un cacciatore che era nelle vicinanze, sparò un colpo. La volpe spaventata corse via, lasciando il corpo esamine ed insanguinato di Ann sul terreno. Tom, siccome riconobbe dal grido Ann, si precipitò per vedere cosa era successo e restò paralizzato dal terrore. Con Ann erano amici! Andò vicino al suo corpo e si mise a piangere! Prese da terra il corpo di Ann, bagnandosi del suo sangue. Io, che ero distante, avevo sentito e soprattutto riconosciuto quel grido… il grido straziante della mia compagna! Corsi verso quel luogo. Vidi Ann dilaniata, coperta di sangue e Tom a sorreggerla! Vidi il sangue sulle zampe del mio amico… non avevo visto la volpe… credetti, anche ricordando le parole di Tom che ripeteva sempre: “…NON SONO PIU’ UNO SCOIATTOLO!! STATE ATTENTI ANCHE VOI!...” che fosse stato lui ad uccidere Ann.

Avanzai verso di lui con l’intenzione d’attaccarlo. Non vidi le sue lacrime… non vidi che anche lui piangeva! Lo ho aggredito in modo violento, lo morsi con tutte le mie forze dicendo solo: “Perché Tom? Perché…” Ma non lo lasciai spiegare nulla! Gli strappai con un morso una zampa e poi lo morsi sul collo con l’intenzione di ucciderlo! Avevo dimenticato anche l’amicizia che ci aveva sempre legato! Tom, gridando dal dolore, stava per morire… piangeva… ma prima, quasi dissanguato mi disse con un fil di voce: “Oh Sebastian… amico… se ci rincontreremo… magari in un’altra vita… ti spiegherò… non è stata colpa mia… lo giuro…” E morì.

 

Il mio ricordo terminò qui! Mi venne da piangere! Corsi subito nel mio studio e scrissi tutto quello che mi ero ricordato su un foglio… dunque… avevo ucciso? Però, oltre a questo doloroso pensiero, solo da quel momento avevo capito… avevo capito chi ero! Era evidente che qualcuno lassù mi stava dando un’altra opportunità per recuperare a quello che avevo fatto!

Ho sempre pensato che gli scoiattoli che tanto amavo non potessero essere così cattivi e violenti, e questo pensiero, soprattutto perché ero stato io a fare tutto quello, mi fece molto male. Ma chi mai era Tom adesso? Non lo sapevo… non avevo mai, prima d’allora creduto nella metempsicosi… ma, forse Dio voleva da me che chiedessi perdono!

Con quel pensiero non riuscii a chiudere occhio quella notte! Avrei dovuto all’indomani, incontrare il mio passato! IL PASSATO CHE TORNA…

 

Il giorno dopo, mi preparai per uscire di tutta fretta! Prima chiamai mia moglie! Naturalmente non le dissi nulla sull’incontro che avrei dovuto avere! Poi, scesi in garage e m’affrettai ad entrare nella mia automobile.

Ero già in strada quando un pensiero mi fece tremare. E se quella persona con cui avrei dovuto incontrarmi aveva l’intenzione di farmi del male? Questo poteva anche succedere, visto che ero stato io per primo a farlo… comunque… avevo una voglia irrefrenabile di chiedergli scusa! Pensai di far finta di non ricordarmi di quello che era successo… mi sentivo colpevole! Razionalmente, tutto questo non si può spiegare, anche perché era tutto basato su dei ricordi molto strani, e su di uno sconosciuto che diceva d’essere stato come lo ero io, un animale! Certo… era una cosa che non si poteva raccontare in giro! M’avrebbero preso per matto! Però io matto non lo ero! Sentivo che quello che avevo ricordato mi era successo davvero!

 

Nei pressi della stazione, vidi molta gente con la valigia in mano! Erano tutti viaggiatori. Cercavo di scrutare in quei visi qualcuno somigliante ad uno scoiattolo, ma mi fu impossibile! Infondo… noi esseri umani non somigliamo affatto a quegli animali! Però, in macchina senza scendere ci provavo comunque!

Dopo un po’ di tempo mi decisi. Avevo aspettato fin troppo! Scesi velocemente dal mio mezzo e chiusi lo sportello a chiave. Mi inoltrai dentro quella stazione e mi guardavo a destra ed a sinistra spaesato! Nessuno sembrava essere interessato a me! Stavo quasi per andarmene, pensando alla follia del mio stare lì, quando l’altoparlante annunciò l’arrivo d’un treno. Non avendo altro da fare mi misi sulla banchina ad aspettarlo.

La gente che passava, di certo, pensava che stavo aspettando qualcuno… e forse era così. Con uno stridore metallico, il treno arrivò in stazione! Scesero molte persone! Io guardavo la scena soprapensiero, quando vidi scendere un uomo con un gilé di colore marroncino ed un’enorme valigia. Lo guardai e quello guardò me! Mi sembrò strana quella valigia! In fondo il treno proveniva da una stazione vicina! Era un treno per pendolari… Quello si avvicinò a me e disse: “Sebastian… sei tu vero?” Restai imbambolato, ma poi gli risposi: “… E lei deve essere Tom?” Quello sorridendomi, m’abbracciò e mi rispose di si. Io a quell’abbraccio tremai! Non pensavo di meritarmelo.

 

In quella enorme confusione, con Tom lì davanti, cercai d’essere il più possibile tranquillo, ma questo mi era impossibile! Quello lo capì e mi disse: “Sebastian… è meglio, per parlare, trovare un posto più tranquillo! Ti vedo alquanto agitato… anche io lo sono!” Senza pensarci gli dissi: “Se vuole… possiamo andare a casa mia…” Dicendo questo, mi resi conto che stavo invitando un perfetto sconosciuto in casa e diventai di tutti i colori, ma quello, sorridendo disse: “So a cosa stai pensando… Ancora non mi conosci, però mi hai invitato! Oh Sebastian! Il tuo cuore sa! Ok… andiamo…” E così dicendo, cominciammo a camminare. Gli feci strada e uscendo fuori dalla stazione, ci avviammo verso la mia macchina! Lui mise nel bagagliaio l’enorme valigia e poi partimmo.

 

Per strada non dissi una parola… non sapevo cosa dire! In realtà avrei voluto chiedergli molte cose, ma non osavo! Avrei voluto piangere e chiedergli scusa, però, per pudore non lo feci! Dal canto suo, Tom, nemmeno parlava! Mi guardava sorridendo… Pensai che non si ricordasse che, in quella vita l’avessi ucciso… cercai di non pensarci, ma fu difficile! Non potevo stare zitto! Non potevo non esternare tutto quello che avevo dentro! Dunque… all’improvviso ho esordito con queste parole, guardandolo negli occhi, sempre stando attento alla strada… “Tom! Io… io… ti chiedo perdono per tutto quello che ti ho fatto! Credimi… adesso so… so che non sei stato tu ad uccidere Ann, la mia compagna d’allora! Ti chiedo scusa per averti fatto male ed ucciso!” Tom mi rispose con le lacrime agli occhi: “Lo so Sebastian! So che non l’hai fatto per cattiveria… certo! Ti perdono! Anzi, in realtà lo avevo già fatto mentre mi mordevi a morte! Ora… due scoiattolini si sono ritrovati! Tutto si è sistemato! Oh Sebastian… se sapessi quanto ti ho cercato, e quante volte ho acceso quella radio per sentire finalmente la tua voce… sai… è stato tutto per caso! Fin da piccolo, sapevo d’esser stato, proprio come te, uno scoiattolino! Ho sempre fatto dei sogni… sognai tutta la mia vita… ma purtroppo ho visto anche la mia morte! Ho sempre avuto il desiderio di spiegarti quello che era successo! Una volpe! E’ stata una volpe a far morire Ann e non io! Cercando di capire, anche dopo aver incontrato degli amici molto particolari che mi hanno guidato verso il VERO ME, ho incrociato nella mia vita un cartomante! Ho fatto le mie domande e lui mi ha risposto che prima o poi, attraverso delle onde, ti avrei ritrovato… ha detto: ‘ Troverai un amico che credevi perduto! Lui è come te! Ha vissuto insieme a te in una vita precedente, che ora hai ritrovato! Ti parlerà attraverso energia umana trasmessa nell’aria! Vedo due lettere C B ! Ma lui sarà per te un’altra creatura, diversa da quella umana ‘, Ho comprato così quell’apparecchio radio, pensando che era la scelta giusta! L’ho lasciato acceso giorno e notte! Infine… infine ti ho sentito! E’ tutto destino! E’ evidente che ci dovevamo incontrare io e te… Sai… nulla succede per caso!” Mi misi a piangere come un bambino. Accostai l’auto e abbracciai Tom dicendo: “Oh Tom! Da ora in poi non ci lasceremo mai più… te lo giuro!” Ma, Tom nel sentire questo diventò triste.

 

Dopo un breve viaggio in macchina, arrivammo a casa mia. Tom, prese dal bagagliaio la sua enorme valigia, e così entrammo. Appena messi i piedi in salotto, Tom mi disse che avrebbe dovuto cambiarsi, e così, senza farci caso, lo condussi in camera da letto al piano superiore. Nell’entrare in quella stanza mi disse: “Sebastian… quando uscirò da questa camera, tutto ti sembrerà irreale! Aspettami fuori…” E chiuse la porta dietro di se.

Cosa mai potevano significare le sue parole? Perché tutto mi sarebbe apparso irreale? Di cosa stava parlando? Ebbi paura… una paura immensa! Quindi non mi aveva perdonato? Aveva intenzione di farmi del male? Con tutti questi dubbi nella mente, cominciai a camminare avanti ed indietro per il corridoio. Pensai a quella valigia così grande… E se ci fosse stata dentro un arma? Un fucile oppure una mitragliatrice o, addirittura un bazooka? Ma no! Non poteva essere così… le parole di perdono di Tom mi erano parse sincere! Però… una valigia di quelle dimensioni, non poteva contenere solo ricambi di vestiario! Allora cosa conteneva? Cosa mai poteva esserci dentro da rendere tutto irreale? Ammetto che le pensai tutte e mi preparai al peggio!

D’improvviso quella porta s’aprì. Ero in trappola! Se Tom avesse avuto cattive intenzioni io non avrei avuto scampo! Ero solo ed in un vicolo cieco… dietro di me solo il corridoio e la scala che conduceva in salotto! Dove mai mi sarei potuto nascondere? Pensai, sentendo la porta aprirsi ad un’arma da fuoco, ed avrei, di nuovo voluto essere uno scoiattolo per poter fuggire velocemente su un albero… ma mi trovavo in una casa e di alberi nemmeno l’ombra! Ed io… ed io non ero più uno scoiattolino striato… ero solo un uomo… un uomo che adesso aveva paura!

La porta, piano piano si aprì, e nell’aprirsi, dal lato interno, sulla maniglia intravidi un’enorme zampa marrone, e poi pelo… tanto pelo! Era un enorme scoiattolo striato! Sembrava essere come uscito fuori da un cartone animato, ma non era così! Vidi la testa con tanto d’orecchie, occhioni teneri da cartoon, e poi la coda, la coda bianca e nera tipica dei chipmunk. Non avevo più la possibilità né di muovermi, e né di parlare! Era vero! Era diventato tutto irreale e magico! Non riuscivo a comprendere… non riuscivo a capire! L’unica cosa che provavo era una strana sensazione di tenerezza mischiata con incredulità! Mi sentivo come se fossi tornato scoiattolo anch’io.

 

“Che c’è? Non hai mai visto uno scoiattolo striato… non hai mai visto un Furry in fursuit?” Mi chiese Tom. Io non osavo dire nulla… anzi… non ci riuscivo! La vista di quel costume così bello e perfetto m’aveva paralizzato! Tom, capendo il mio stato d’animo e di corpo… si mise a ridere sotto l’enorme faccione e disse: “Assomiglio a Cip e Ciop… non è vero?” Io annuì velocemente con la testa, e quello, sempre ridendo disse: “Si! Ma non sono come loro! Io sono diverso! Io… io sono Tom! Sono un Furry… Sebastian… un Furry in piena regola!” Cos’era un Furry? E perché proprio io ce lo avevo davanti? Tom mi fece cenno di seguirlo. Ritornammo in salotto, e togliendosi il fursuit, riponendolo su una poltrona, tanto da sembrare un’altra persona insieme a noi,  mi disse: “Sebastian! Ho trovato me stesso proprio grazie agli amici Furry! Io già ricordavo… sapevo… però, il vestirsi nei panni di quello che ero m’ha fatto rivivere interamente tutta la mia esperienza! Lo so! Per te è strano! Credimi lo è stato anche per me all’inizio… però avendo questo costume o fursuit addosso, non si può che ripercorrere quello che si era! Molte altre persone insospettabili sono Furry! Furry significa amare un animale a tal punto da volersi identificare con lui! E’ una cosa meravigliosa! Ci sono persone di ogni genere! Tutti possono diventare Furry! Tra di noi non esiste differenza come per gli uomini! Però non siamo tutti scoiattoli… tra di noi, ci sono castori, conigli, ricci, lupi, lepri ed anche volpi… già… volpi… Insomma tutti gli animali sono rappresentati! Noi ci rispettiamo e vogliamo bene a vicenda… basta solo rispettare piccolissime regole… Ti ricordi, quando da scoiattolo io dicevo di voler essere diverso? Beh… forse ero un Furry anche allora!” Avevo capito, anche se ancora non del tutto. “Vedi… noi, vestiti in fursuit ci incontriamo in delle convencion e facciamo festa! Infatti, tra una settimana avremo una convencion in Germania! I bambini ci adorano, e tutti, anche adulti, ci vengono a vedere ed a filmarci! Però… purtroppo non è solo di questo che ti voglio parlare… Il cartomante, oltre ad avermi predetto che ti avrei incontrato, m’ha parlato anche d’altro… voglio dirtelo! Noi due eravamo ed adesso siamo come due fratelli… mi ha riferito, facendo i tarocchi, delle parole… delle parole che adesso ti voglio dire: ‘ Lo scoiattolo che non sapeva di esserlo, quando vestirà i panni della purezza, insieme ad altri puri ed impuri, incontrerà la volpe che uccise sua madre… e lo ucciderà! ’ Ho capito di cosa parlava il cartomante… ho interpretato le sue parole… Tutto accadrà in una nostra convencion! Io… forse… dovrei incontrare la volpe che ha ucciso mia madre in quella vita! Solo che ora ucciderà me! Oh Sebastian! Sono in pericolo! Sono purtroppo destinato a morire… ma non voglio… Incontrarti per me è stata una gioia, ma anche un presagio! Se il cartomante ha predetto il nostro incontro… vuol dire che ci ha visto giusto anche su quello che mi deve accadere… Ora… ora che ti ho ritrovato, non voglio perderti di nuovo….” Tom si mise a piangere, ed io restai attonito.

 

Ospitai Tom per un giorno intero! Mi feci spiegare tutto sul Furry e mi feci anche dare il suo indirizzo e numero di telefono. Tom mi diede tutto. Mi disse che sarebbe dovuto partire però che aveva paura! Pensava che quello che doveva succedere, poteva capitare proprio in quella convencion in Germania…

Mangiammo insieme, e poi, siccome casa sua era in un paese vicino al mio, volle essere riaccompagnato a casa. Lo feci. Prima di farlo scendere dall’auto gli dissi: “Tom… ci risentiremo… vero?” E quello, prima mi guardò con gratitudine ed affetto, poi, prendendo la valigia che conteneva il fursuit, mi guardò tristemente dicendo: “Lo spero Sebastian… Lo spero…” E se ne andò.

In macchina, restando da solo, misi in moto per ritornare a casa mia. Ripensai a tutto! Se Tom era davvero in pericolo, io dovevo fare qualcosa! Infondo glielo dovevo! Ero stato io a fargli del male in quella vita, ed ora l’avrei dovuto salvare! Io… che fino a quel giorno non credevo al destino predetto da delle carte… incominciai a fare delle domande, però questa volta trovavo le risposte!

Guidando verso casa, mi sentivo strano! Mi sentivo come se avessi dovuto cambiare qualcosa in me… ma ancora non riuscivo a capire cosa! Tutto era nuovo, ma in realtà non era così! Era il mio passato a tornare! Un passato che mi aveva folgorato come un fulmine nel cielo.

 

Arrivai! Era ormai tardi! Telefonai di nuovo a mia moglie senza raccontarle nulla come al solito! Mi feci passare mio figlio e gli dissi: “… Sai tesoro… il papà è uno scoiattolino, ed ha conosciuto un suo amichetto!” Quello con molta ingenuità, ma altrettanto serio mi disse: “Allora hai la coda come gli scoiattoli veri…” Restai immobile come una statua! Mio figlio, anche senza volerlo, mi aprì gli occhi su ciò che avrei dovuto fare… gli dissi: “Oh si! Il papà avrà una codina bianca e nera come quella di Cip e Ciop! Ma tu alla mamma di questo non dire nulla! E’ una sorpresa! Sarà il nostro piccolo segreto! Un segreto solo tra me e te!” Quello rise ed io lo baciai salutandolo, e dopo riagganciai.

 

Ero un uomo! La coda non è contemplata nel nostro corpo come organo! Nemmeno nei libri d’anatomia si era mai parlato di uomini con la coda da scoiattolo! Però io, anche essendo uomo, la dovevo avere… Dovevo andare con un amico per salvargli la vita! Infondo… già un essere umano con la coda lo avevo visto proprio quella mattina! Avevo compreso e deciso! Sarei diventato, proprio come Tom, un Furry! Un Furry in piena regola! Ma… come fare? Chi mi poteva dare una… zampa per fare ciò? Non lo sapevo però all’indomani ci avrei pensato meglio… Si sa, la notte porta consiglio! Così, contento ma anche spaventato da una realtà che ancora non conoscevo bene nei dettagli, ma che avrei dovuto far diventare mia, andai a dormire.

 

Quella notte feci un terribile incubo! Sognai Tom ed io che ci incontravamo da scoiattoli! Giocammo ed andammo alla ricerca di cibo. All’improvviso, un gran freddo! La luce del sole, lasciò il posto alle tenebre. Risentii in lontananza il grido di Ann. Tom si staccò da me ed io non lo vidi più. Cercai di ritrovarlo, ma vidi una volpe che lo attaccava! Preso dal terrore, restai lì fermo come paralizzato. Vidi la volpe dilaniare Tom fra i suoi lamenti. La cosa più terribile è che io, essendo terrorizzato non feci nulla… poi il sogno cambiò e mi ritrovai, come nel ricordo che avevo fatto, ad uccidere Tom, ma questa volta era come se io guardassi me stesso fare quel gesto!

 

Solo un grido! Mi svegliai gridando e piangendo! Quel sogno era stato profetico! Era dunque questo che doveva accadere? Mi girai verso la finestra e la vidi aperta! Era cominciato a soffiare un vento gelido durante la notte che la fece aprire! Stava quasi per mettersi a nevicare! Ecco spiegato il freddo che avevo provato in sogno… ma la cosa più terribile fu che quel sogno, aveva forse anticipato qualcosa di terribile che avrebbe dovuto succedere a Tom. La cosa che mi fece più paura, era il comprendere che quel non fare nulla in sogno per salvare il mio amico da quella volpe, corrispondeva ad ucciderlo una seconda volta! Il sogno era stato un avvertimento!

 

Piano piano mi ripresi e scesi dal letto e chiusi quella finestra! Mi lavai e mi vestii in fretta! Il mio compito era ora quello di andare con Tom a quella convencion in Germania! Si… ma prima dovevo diventare come Tom, un Furry e dovevo avere un mio fursuit.

Quel giorno dovetti andare a lavoro. E così, di buon ora, mi recai in biblioteca. Quel lavoro mi calzava a pennello perché sono sempre stato un tipo molto ordinato e preciso, e facendo pochi sforzi, solo ora riuscivo a capire il perché! Tutto dipendeva dal mio essere uno scoiattolo striato! Infondo, lessi su un’enciclopedia… questi animali sono molto ordinati e puliti! Mi rispecchiai in pieno con questa descrizione!

Senza troppi fronzoli, cercai in rete chi mi poteva aiutare! Computer alla mano, mi collegai con dei siti dove si potevano acquistare dei fursuit! Ce ne erano di moltissimi tipi e tutti favolosamente belli, ma anche molto costosi! Non potevo badare molto al prezzo! Avevo fretta! Scorrendo le pagine vidi anche i fursuit da volpe… rabbrividì… La volpe che doveva uccidere Tom, avrebbe avuto addosso proprio uno di quei fursuit! In realtà non sapevo che proprio la convencion in Germania fosse quella che doveva vedere in atto la tragedia, però un certo sesto senso mi diceva d’affrettarmi!

Trovai un fursuit della mia taglia! Era stupendo! Così, carta di credito in mano, mandai la richiesta ed il mio indirizzo! Pagai anche per la spedizione immediata, naturalmente pagando un botto! Quel sito, non si trovava in Europa ma in America! Non ci feci caso… ormai era fatta! Dovevo solo aspettare l’arrivo del corriere con il mio bel pacco contenente il fursuit.

Ero agitatissimo! Un mio collega che mi vide fare il folle acquisto mi disse parole di rimprovero ed un po’ anche di sfottò. “Ma Sebastian! Ti metti a comprare costumi da carnevale? Non vedi quanto ti è costato? Tu sei matto… matto da legare! Cosa… cosa vuoi farci? Vuoi per caso andare a Disneyland Paris? AHAHAHA! Vuoi diventare collega di Cip e Ciop? AHAHAAHAHA!” Io mi sentii offeso e dissi: “Giuseppe! Non sono matto… sono solo Furry! Tu non puoi capire…” Quello mi guardò come si può guardare un malato di mente e mi disse serio: “Devi farti curare Sebastian! Va da uno psichiatra! Non capisci? Questa è roba per bambini o per matti!” Io risposi a tono dicendo: “Se avessi avuto anche tu un amico da salvare ed un’altra vita che hai già vissuto in modo sbagliato, allora potresti capire! Ma siccome ridi di me come una iena, è evidente che non hai avuto nulla di tutto ciò! Sta zitto e fatti gli affaracci tuoi Giuseppe!” Quello non parlò più, ma girandosi verso ai miei colleghi, incominciò a parlottare con loro! A me non interessava! Avevo una missione da compiere, sia per Tom, e sia per riabilitarmi con la vita! Ero ora un Furry! Un Furry che doveva salvare una vita!

 

Passò così un giorno! Ero sempre più ansioso di ricevere quello che per me era una cosa molto importante! Dovevo avere assolutamente quel costume! Dovevo averlo per poter andare con Tom a quella convencion!

Non stavo più nella pelle! Quella notte, compresi che quello che avrei ricevuto per posta, in realtà non mi serviva solo allo scopo che mi ero prefissato, ma ad altro! Con il fursuit, avrei anche recuperato quello che in realtà ero stato! Non immaginavo le conseguenze.

Presi, il giorno dopo, anche a battere al computer tutto quello che era successo in quella vita da scoiattolo! Non so perché…

 

Due giorni dopo, mentre ero seduto davanti al computer, qualcuno suonò al campanello. Andai ad aprire. Era un corriere con un enorme pacco proveniente dagli States! I miei occhi si illuminarono per la gioia, tanto che il corriere, nel porgermi la ricevuta da firmare mi disse: “Eh! Deve essere un pacco molto importante per lei… Firmi qui!” Io, prendendo il foglio e la penna dissi: “Oh si! Per me è davvero molto importante! C’è tutta una mia vita in quello scatolone! La ringrazio…” Quello, lieto di ciò che gli avevo detto, mi sorrise, e prendendo la ricevuta appena firmata andò via. Subito portai in casa il pacco.

 

Ero dentro! Avevo davanti a me l’oggetto dei miei desideri! Non osavo aprire quello scrigno… avevo il cuore che mi batteva all’impazzata proprio come quando da piccolo, i miei genitori mi facevano i regali per Natale!

Era da tantissimo che non provavo più quella bellissima sensazione! Adesso, il regalo me lo ero fatto da solo! Però dovevo aprire la scatola! Non potevo lasciarla chiusa, e così, senza nemmeno prendere forbici e coltello, mi misi a tagliare con le mani ed anche con i denti il cartone. Dopo un po’ di tentativi, ebbi comunque bisogno del coltello, perché alcune fascette di plastica mi impedivano l’apertura. Quando fu aperto restai a guardare… Avevo pagato un sacco di quattrini quella cosa, ma non mi interessava! Ora era li davanti a me! Piansi per la gioia e per la tenerezza! Un fursuit da chipmunk completo di tutto… dalle orecchie alla coda… bellissimo e perfetto, proprio come quello del mio amico Tom!

Mi venne un dubbio atroce… e se non fosse stato della mia misura? Dovevo saperlo! Dovevo indossarlo! Così, preso dall’agitazione, presi lo scatolone e lo portai di sopra in camera da letto! Tolsi il fursuit dallo scatolo e lo appoggiai sul letto e poi lo composi. Che meraviglia! Che magia! Era stupendo! Senza pensarci due volte, lessi le istruzioni in inglese che accompagnavano quello stupendo costume! Avevo letto che si poteva indossare anche con gli abiti, ma io volevo un diretto contatto con il fursuit, pelle – pelo. Mi svestii e cominciai a vestirmi. Mi mancava solo il testone! Dopo qualche esitazione, misi anche quello. Stranamente ci vedevo… Pensavo di no! Pensavo che non si potesse nemmeno respirare in quel costume, invece era come se non me lo sentissi addosso! Ora però non osavo specchiarmi… ma, preso dalla curiosità, mi avvicinai allo specchio.

Quello che vidi mi lasciò a bocca aperta, ed incominciai a piangere! Piangevo perché ero di nuovo quello di un tempo ormai lontano! Aveva ragione Tom a dire che nell’indossare il fursuit si può ripercorrere tutto! Così feci io! Mi giravo e rigiravo guardandomi, e ad ogni giravolta sentivo crescere in me qualcosa che non si può spiegare a parole! Ero un Furry! Un Furry che aveva tanta gioia di vivere e sentiva dentro il passato che torna! Compresi tutto! Sia di me stesso che di quel movimento di pensiero stupendo! Non era solo una carnevalata! No! Non lo era! Ero a contatto con la mia più intima natura… ma ora avevo un pensiero… Tom! Dovevo salvare un amico! Pensai ai fursuit da volpe e mi si strinse lo stomaco! Se io avevo ritrovato me stesso con quel costume, probabilmente, anzi, sicuramente lo aveva fatto anche quella volpe! Compresi la natura! Compresi, anzi, riscoprii le leggi che regolano il mondo degli animali… predatore – preda! Ebbi paura… ma… non rischiare era come uccidere di nuovo una creatura come me! Una creatura che amavo e che ora era anche mio amico… anche se da uomo!

 

Tolsi il fursuit. Non m’andava di sciuparlo! Squillò il telefono e risposi. Era mia moglie che mi preannunciò il suo arrivo! Mi disse che sarebbe rientrata quella sera con nostro figlio. Ne gioii! Avevo bisogno di dirle che avevo capito chi ero ed il mio scopo da essere umano! Non pensai che non potesse capire! Mio figlio… mio figlio, invece, m’avrebbe compreso ed avrebbe gioito con me della mia scoperta! Anche lui, probabilmente, era stato uno scoiattolino come suo papà… e Laura? Laura mia moglie poteva essere stata Ann? Tutto acquistò un altro senso!

Però dovevo fare un’altra cosa… dovevo chiamare Tom per dirgli cosa avevo fatto e, farmi dire il giorno e l’ora della partenza per la convencion. Così, preso da un fremito, alzai la cornetta e telefonai al mio amico. “Tom! Sono Sebastian! Volevo dirti che ora anch’io sono un Furry! Ho comprato un costume… un fursuit da scoiattolo striato! Ho finalmente anche ritrovato me stesso!” Quello, nel sentire questo ne gioì moltissimo e mi disse che non vedeva l’ora di vedermelo indossare! Io presi la palla al balzo per chiedergli informazioni sul viaggio! Naturalmente evitai di dire la mia vera intenzione… lui, non solo mi disse il giorno e l’ora, ma mi disse che con me sarebbero potuti venire anche mia moglie e mio figlio. Lo ringraziai e gli dissi: “…Sai Tom… Sento di volerti bene… anzi… te ne voglio parecchio!” Lui, preso dalla commozione, mi disse: “Lo so e te ne voglio anch’io! E ti ringrazio anticipatamente per l’aiuto che mi darai!” Io compresi che aveva capito tutto, e gli dissi: “Per me, sei come un fratello… Proprio come in quella vita! Farei di tutto per te, anche rischiando la mia vita! Quell’errore che ho fatto da scoiattolo, uccidendoti, è stata la cosa più crudele che una creatura che vuol bene può fare! Non si può scappare dal passato… e perciò, io ora, regalo a te il mio errore! Consideralo come una nuvola che solo temporaneamente ha coperto il sole! Ti regalo il mio errore! Questa è l’unica cosa che posso darti per ora… poi… se sarà necessario, ti regalerò anche la mia vita! Nessuna volpe ti farà del male! Ora ci sono io… Ti chiedo ancora di perdonarmi per la morte, che con le mie mani t’ho fatto vedere!” Quello al telefono si mise a piangere e disse: “Io ti avevo già perdonato quando mi hai morso alla gola… ed anche prima! Non sei stato tu ad uccidermi… ma il destino… proprio quel destino che ora ci ha fatti ritrovare!”

 

Era quasi sera! Ormai era tutto deciso! Avevo già fatto i biglietti per la Germania, approfittando anche degli sconti! Laura e Matteo, sarebbero dovuti rientrare a momenti. Per aspettarli, avevo nascosto il fursuit in armadio, pensando che dopo cena l’avrei indossato, facendo vedere la mia nuova condizione di Furry. Ero teso! Per me, era come un esame… ma, nello stesso tempo ero tranquillo e felice! Infondo avevo trovato una parte di me, che loro, anche se di sfuggita, avevano sempre visto.

Laura con Matteo rientrarono alle otto. Abbracciai la mia famiglia, annunciando che dopo cena ci sarebbe stata una sorpresa! Mio figlio, che già aveva capito rise, mentre mia moglie mi sorrideva ma con sospetto.

Andai a prendere una teglia di pizza. Matteo volle accompagnarmi. Al ritorno, da soli in macchina, mi girai verso di lui dicendo: “Dopo mangiato, papà diventerà uno scoiattolino proprio come Cip e Ciop! Vedrai sarà divertente!” Lui mi sorrise dicendo: “Davvero? Davvero hai la coda? Anch’io la voglio!” Con queste parole, Matteo mi diede una gran gioia! Anche lui, dunque… era come me! Gli dissi: “Probabilmente anche tu la avrai… Anche tu sei uno scoiattolino come il tuo papà!” Quello ridendo mi disse: “Si, sai… io l’ho sognato! Ho sognato che c’eri tu, la mamma! Ma poi… c’eri solo tu! La mamma non l’ho vista ed io piangevo! Tu mi hai detto che era stato uno scoiattolino cattivo a portarsela via!” Restai pietrificato! Come faceva a sapere quelle cose? Mi venne da piangere! Avevo ricordato che da Ann avevo avuto un figlio. Dissi a Matteo, cercando di non fargli capire che stavo quasi piangendo: “No Matteo! Non è stato uno scoiattolo cattivo a portare via la mamma… No! E’ stata una volpe! Ma ora… ora siamo insieme! Non aver paura!” Quello sorrise e abbracciandomi disse: “Ma io.. quando sono con te non ho paura!”

 

Arrivammo a casa e cenammo. Quella cena fu per me emozionante! La mia famiglia che avevo come uomo, era la stessa che avevo quando ero scoiattolo! Già li amavo! Ma la scoperta di quello che Matteo m’aveva detto, me li fece amare ancora di più! Adesso dovevo mostrarmi a loro com’ero davvero! Mi alzai da tavola dicendo: “Io vado un attimo di sopra… voglio farvi vedere una cosa… è una sorpresa!” E strizzai l’occhio a Matteo che mi sorrise. Corsi in camera e presi il fursuit. Lo indossai e scesi di nuovo al pian terreno. Esitai un po’ prima d’entrare in cucina, ma poi, sospirando mi feci vedere. Mio figlio saltò dalla sedia e venne ad abbracciarmi mentre diceva: “Papà! Come sei bello! Sei uno scoiattolino! Ti voglio bene!” Mia moglie, restò senza fiato. Non le sembrava possibile una cosa del genere. Si alzò da tavola dicendomi: “Ma… ma… Sebastian? Cosa hai fatto? Come ti sei conciato? E poi… perché?” Io le dissi: “Laura! Io sono un Furry! Lo sono sempre stato, ma non lo sapevo! Poi… poi ti spiegherò meglio… Vedi questo costume? E’ così che sono ed anche com’ero!” Quella, guardandomi strano mi fece andare con lei in un’altra stanza, dicendo a Matteo di aspettarci. Mi disse: “Ma sei impazzito? Cos’è questo carnevale? Sembri Cip e Ciop! Non ti è bastato riempire con tutte quelle storie assurde nostro figlio?” Mi tolsi la testona e guardandola fisso negli occhi, le dissi: “So che ora non capisci! Nemmeno io ho compreso subito… ma vedi… questo era quello che ero, e che sarò per sempre! Questo è l’uomo che hai sposato!” “Già… uno scoiattolo gigante! Ma non ti rendi conto di quello che stai dicendo? Sei pazzo o cosa? Renditi conto amore mio… Non sei un animale!” Disse, ma io le risposi dicendo: “Infatti! Ora non lo sono! Ma… credimi! Lo sono stato in una vita precedente a questa! Anche tu eri li! Anche tu lo eri… eri come me… una scoiattolina! Ann! Ann ti chiamavi!” Quella restò ferma senza fiato. Diventò bianca in viso. Cominciò a tremare. Mi guardò. Notai i suoi occhi! Erano lucidi! Ricordava… questo è certo, però non riusciva ancora a capire. Facendo molta attenzione che non arrivasse Matteo, abbracciandola gli spiegai ogni cosa! Gli parlai di Tom e di quello che la volpe le aveva fatto, e di quello che io… e solo io… avevo compiuto! Gli dissi pure della mia missione e di quello che avrei dovuto fare! Parlai della convencion e le feci vedere i biglietti per andare in Germania! Si mise a piangere a dirotto! Mi toccò il fursuit arrivando alla coda, accarezzandomi. “Oh Sebastian! Amore mio… ora… ora ricordo… No! Tu non andrai a quella convencion! Potrebbero ucciderti! Questo io non lo voglio! Anche se… Tom… No! Non ci andrai! Non puoi farci questo!” Si stava ripetendo la stessa scena della vita precedente! Io… volevo salvare Tom, ed Ann voleva impedirmi d’andare da lui! Ero sconcertato! Il passato che torna, adesso tornava sotto forma di presente! Però avevo preso quella decisione! Ormai dovevo farlo! L’abbracciai teneramente! Mi rimisi la testona e le dissi: “Torniamo da Matteo! Nostro figlio ha bisogno di noi! Domani… domani sarà un giorno nuovo! Sono io… e solo io a dover partire! Ora lo so!” Laura si mise a piangere di nuovo dicendo: “Questa volta sarà diverso! Io… io verrò con te! Non lascerò che una volpe distrugga ancora la nostra famiglia… No!”

 

Quella notte, fu una notte di ricordi! Ricordi lontani nel tempo… ma così vicini che sembrava non essere trascorsa una vita intera… Abbiamo messo a letto Matteo, e poi, andammo in camera da letto. Mia moglie volle far l’amore con me in fursuit! Notai che pianse per tutto il tempo. Sicuramente ricordava tutto! Ricordava la tenerezza del nostro essere scoiattoli! Aveva paura e tremava! Ripercorse con il pensiero l’attacco della volpe! Mi fece male vederla così… ma ormai avevo deciso! Tom, doveva essere salvato… e con lui avrei salvato anche me stesso, però non volevo che Laura… Ann, mi seguisse! Non doveva più morire!

 

I giorni passavano! Stava per arrivare il giorno della partenza! Ero agitatissimo! Continuavo ad andare a lavoro, ma non riuscivo a concentrarmi… Lo notarono tutti! Giuseppe, il mio collega, mi disse che si era informato sul costume che avevo comprato… con gli occhi bassi, ricordandosi di quello che m’aveva detto qualche giorno prima, mi confessò che anche suo figlio era come me… un Furry! Si informò davvero di tutto, e dispiaciuto mi chiese scusa. Io accettai le scuse e volli sapere che animale aveva scelto suo figlio… lui, arrossendo, mi disse che era un procione. Si vergognava, però era interessato a questo movimento. Mi parlò a lungo cercando di capire, e poi, preso dall’entusiasmo mi disse che a lui piacevano molto i lupi.

 

Tom, una mattina mi chiamò al telefono! Mi ricordò che il giorno della partenza era all’indomani! Ci saremmo incontrati in aeroporto. Con lui, ci sarebbero stati altri due Furries. Lo ringraziai e gli dissi che non sarei mancato. Mia moglie, che sentì la conversazione, andò subito a preparare le valigie, ma lo fece non solo per me, ma anche per lei e Matteo. La seguii e le dissi ancora una volta che non volevo che partisse, ma lei mi disse spiazzandomi: “Se ci vai tu, ci vengo anch’io! Non ti lascerò da solo scoiattolino! Mai!” La guardai negli occhi e le dissi: “Non mi staccherò da te per un solo attimo!” Lei mi baciò sotto lo sguardo tenero del fursuit che avevo tolto dall’armadio per riporlo nell’enorme valigia comprata per l’occasione.

 

Il giorno della partenza era arrivato! Mi sentivo emozionato ma anche preoccupato. Cercai di non pensare alla volpe, ma era un’impresa impossibile! Lo spettro del predatore, era sempre presente nella mia mente, però avevo anche lo spettro d’uno scoiattolo che uccise un suo amico… Questo mi faceva ancor più paura! Così tenero… lo scoiattolo striato, ma anche tanto crudele e cattivo! Volevo scordarmelo… e l’aiutare Tom, di certo, non poteva farmelo dimenticare, però poteva riabilitarmi nell’amicizia che non era persa! Non lo era mai stata!

Presi la macchina e la caricai con le valigie preparate per affrontare una settimana di permanenza in un altro stato! Ci recammo in aeroporto tra le grida di contentezza di Matteo e la preoccupazione di Laura.

Al check-in, trovai Tom con altre due persone. Lui me le fece conoscere… erano altri due Furries rispettivamente, un castoro ed una lepre. Fu per me un piacere conoscere altre due persone che come me e Tom condividevano quella bella esperienza… essere Furry.

Depositammo i bagagli e ci avviammo verso l’aereo. Grande emozione e grande allegria! Però con un’ombra… Salimmo e ci trovammo accolti da una hostess che ci fece accomodare sulle comode poltroncine.

Il viaggio fu piacevole! Parlammo del più e del meno, scambiandoci impressioni ed idee per far diventare il Furry Fandom, una cosa conosciuta da tutti, visto che, purtroppo ancora non lo era.

Dopo un po’ di tempo, nel girarmi, vidi dietro di me un uomo. Non l’avevo notato prima… non l’avevo visto salire. Era vestito con un giaccone rosso che faceva vedere, in quanto sbottonato, una maglietta di color bianco sporco. Indossava anche mezzi guanti neri. Mi fece una stranissima impressione! Aveva un nonsochè di inquietante. Mi guardò, ed io spostai lo sguardo altrove… Notai che guardava Laura.

 

Arrivammo a Berlino. Faceva molto freddo, ma io lo sentivo ancor di più. Ancora provavo soggezione per lo sguardo di quell’uomo che sull’aereo ci aveva osservato per tutto il tempo del viaggio. Ma… non lo vidi più! Era scomparso proprio com’era comparso… così… dal nulla!

Il taxi che avevamo preso, arrivò all’albergo. Siamo scesi e ci accomodammo in hotel. Ci diedero le chiavi della camera e siamo andati a portare su le valigie. Dopo… saremmo dovuti andare subito alla convencion.

 

La convencion, sarebbe durata per ben tre giorni… Si respirava un’aria di festa e di felicità. Le camere in quell’hotel erano molto confortevoli. Ci ritirammo, però prima, Tom mi disse che ci dovevamo vestire in fursuit perché dovevamo apparire in quel modo davanti a tutti, anche quella sera! Eravamo Furry, e ci dovevamo comportare come tali. Così, in quelle stanze d’albergo ci vestimmo come era la nostra vera natura. Matteo, nel vedermi di nuovo in fursuit esultò, e così anche Ann. Da quando mi ero fatto vedere in fursuit da mia moglie, avevo deciso di chiamarla così quando eravamo soli. Lei fu molto contenta di questo! Quel nome le piaceva e le ricordava la sua vita precedente. Anche io non vedevo l’ora di rivedere Tom, e avevo molta curiosità di vedere il castoro e la lepre. M’osservai a lungo. Ero tenero e bellissimo! Chissà che facce avrebbero fatto tutti quando mi sarei fatto vedere in pubblico! Questo pensiero mi fece momentaneamente scordare la volpe.

Io, mia moglie e mio figlio, uscimmo dalla stanza ed abbiamo visto Tom con la lepre ed il castoro. Si chiamavano Domenico e Francesco! Alla vista di altri Furries non mi sono trattenuto e mi misi a piangere. Tom se ne accorse, ed avvicinandosi mi disse: “Ecco! Questa è la vita per noi! Siamo così… però non dobbiamo farci vedere tristi! Noi Furries dobbiamo portare la gioia! E’ per questo che esistiamo! Non piangere Sebastian! Ridi… ridi della vita!” Le sue parole mi tranquillizzarono, però mi fecero di nuovo pensare a quella volpe…

 

Quell’albergo ospitava la nostra convencion! Siamo scesi in una enorme sala convegni, dove ho potuto vedere altri Furries. Ce ne erano di molte specie! Quasi tutti gli animali erano rappresentati! Notai che c’erano anche parecchie volpi, forse anche troppe… chiesi spiegazioni, e Domenico la lepre mi spiegò che i Furries più numerosi erano proprio le volpi per motivi storici! Infatti, tutto era partito dal film d’animazione della Disney, Robin Hood! Io non lo feci capire, però ero molto preoccupato! Come avrei fatto a riconoscere la volpe che avrebbe attaccato Tom? Devo dire, comunque, che le volpi in fursuit erano bellissime, ed anche tenere! Gli occhioni da cartoon, però, potevano nascondere gli occhi di un predatore… un predatore vero… Una volpe senza scrupoli, che non avrebbe avuto nessuna esitazione a far del male! Stavo fermo ad osservare, ma dei bambini mi circondarono facendo festa. Ho dovuto giocare con loro insieme a Tom con la lepre ed il castoro, e dopo, s’avvicinarono anche altri Furry, tra cui anche volpi, insieme a cameraman ed a fotografi che ci fecero molte riprese e foto. Fu veramente magico quel momento! Mi sentivo bene e realizzato! Però… ero circondato da volpi! Tom, sembrava non farci molto caso, però si vedeva che faceva solo finta di essere tranquillo! In realtà stava in guardia!

 

Ci fu un momento in cui non ho capito più nulla! Allegria! Troppa allegria! Era una cosa bellissima! Tutti giocavano, ma io cercavo con lo sguardo Tom! Non volevo lasciarlo da solo!

La nostra serata finì con una conferenza d’un lupo in fursuit integrale che salì sul palco a parlare del Furry! Spiegò ogni cosa, ed io imparai parecchie cose che mi fecero ancor di più amare quella cultura! Era, oltre ad essere divertente e magica, anche molto profonda e spirituale! Tutti avevamo, secondo a quanto il lupo Silver aveva detto, degli animali totemici che ci guidavano, ma per me, Tom e la mia famiglia era tutto diverso… per noi era un’altra vita! Il passato che torna e che ci aveva uniti, ora come un tempo.

Notai, solo dopo un po’, che dietro di me c’era quell’uomo vestito di rosso! Non era in fursuit. M’agitai, ma non dissi nulla! Sembrava essere ancora una volta comparso come un fantasma, e proprio come un fantasma, dopo il lungo applauso fatto al lupo Silver, scomparve.

Gli organizzatori ci diedero appuntamento l’indomani per la festa…

Ora dovevamo andare al ristorante per la cena.

 

Ci siamo recati di nuovo in camera per toglierci i fursuit, in quanto con la testona non è possibile mangiare, e poi a me non andava nemmeno di sporcarlo. Così, dopo essere di nuovo diventati uomini, ci recammo al ristorante.

Arrivati nella sala non vidi più quell’uomo! Era un caso? Oppure si trovava in quell’hotel per uno scopo specifico? Non dissi nemmeno lì nulla! Non volevo turbare quell’atmosfera di festa e di gioia. Dopo… saremmo dovuti andare a letto… Cosa sarebbe successo? Forse nulla! Però temevo per il mio amico Tom! Non ero lì per divertirmi, ma per proteggerlo.

Il cibo era davvero squisito! Mangiammo, discutendo dell’esperienza che avevamo vissuto! Si fece tardi, e così ci salutammo e ci recammo ognuno nella propria camera! Io ne avevo richiesta una famigliare con tre letti.

 

Il giorno dopo, una bellissima, ma fredda giornata illuminava Berlino! Sempre in fursuit, girammo un po’ per la città! Grande festa da parte di tutti quelli che ci incontravano! Noi… era evidente, eravamo l’attrazione principale! Ci fotografavano tutti, ed i bambini volevano essere presi in braccio. Feci anche, mio malgrado, conoscenza con un Furry volpe che era di Milano! Si chiamava Gianluca. Era chiaro che non poteva essere lui quella volpe, però non potevo non stare sul chi vive! Si sa… le volpi sono molto astute! Avrebbe potuto essere lui, però io, in mente avevo sempre quell’uomo che avevo visto.

Si fece l’ora di ritornare in albergo. Dovevamo prepararci per la seconda tornata di festeggiamenti! Quel giorno avremmo dovuto essere presenti ad una premiazione per disegnatori e scrittori Furry. Non vedevo l’ora! Sarebbero stati presenti anche dei disegnatori di cartoni animati, che avrebbero svelato e spiegato i trucchi del loro mestiere a chi voleva imparare! Matteo volle iscriversi! Voleva imparare a disegnare gli scoiattolini come era il suo papà.

Sempre in fursuit, giocando e ballando, tutti insieme siamo scesi di nuovo in quella sala! Matteo con Ann si recarono dove era stato allestito lo stand degli artisti che erano già intenti a disegnare, mentre, in un altro stand vicino, gli scrittori stavano lì a cercare di vendere, e soprattutto a firmare i propri libri.

Tra di noi Furries c’erano medici, avvocati, commercianti ed addirittura attori famosi e doppiatori! Tutti i mestieri erano presenti sotto forma di bellissimi Furries. Molti ragazzi, che all’apparenza erano normali teenager, in realtà avevano il cuore pieno di tenerezza e di vita. Studenti universitari, provenienti da tutto il mondo, ma anche ragazzi che dalla loro città si erano trasferiti a Berlino per lavoro e voglia di libertà. Conobbi tutti! Lupi, iene, leoni e gatti con cani e tigri! Erano stupendi tutti quei Furries! Animali teneri, che la voglia di divertirsi aveva fatto diventare comuni uomini, in esseri puri di cuore! Anche con le volpi diventai amico… ma sempre con diffidenza e molta… molta paura, non per me, ma per Tom che ogni tanto scompariva dietro altri Furries.

 

Mio figlio, con l’aiuto d’un disegnatore Disney, imparò a disegnare quelli che sarebbero diventati i suoi personaggi preferiti, cioè Cip & Ciop, che anche loro, con i loro fursuit targati Disney, erano rappresentati e presenti! Come rideva! Non l’avevo mai visto così felice e contento! Aveva gli occhi raggianti e sembrava sognare ad occhi aperti! Andava dicendo a tutti che lui era uno scoiattolino, ma ci teneva a precisare che lui era VERO, come lo erano suo papà e sua mamma.

Ann, si era divertita molto a ridere per tutte le bellissime scenette che i Furry allestivano sul momento. Però, si mise a piangere, perché, in un filmato proiettato su uno schermo gigante, vide, sottoforma di cartone animato, una volpe che attaccava una lepre! La poveretta rivedeva di certo la sua fine! Ma per lei non era finzione… ma realtà! Dovetti consolarla io, stringendola a me, mentre Tom, da vero scoiattolo striato, cercava di sdrammatizzare facendola ridere, ma anche lui, si capiva… era turbato e pieno di paure.

 

Si fece di nuovo sera. Eravamo riuniti ancora in quella sala convegni. Il lupo Silver, ci parlò ora, di altri aspetti del Furry. I Were! Tremai! Da quello che Silver ci diceva, capii che anche quel meraviglioso mondo, infondo, come tutto nel mondo degli uomini, conteneva un qualcosa di misterioso e nascosto. Su uno schermo ci fece vedere alcune immagini impressionanti di persone che si identificavano a tal punto con gli animali, da comportarsi esattamente come loro, in tutto e per tutto! Confesso che ebbi molta paura… E se chi avrebbe attaccato Tom fosse stato come loro?

Nemmeno quella sera successe… Dopo mangiato avremmo scherzato ancora un po’, e poi tutti nelle stanze per dormire e prepararsi per l’ultimo giorno della convencion.

In camera, Ann, si strinse a me ricordando tutto quello che avevamo visto! Però si mise anche a ricordare la sua vita precedente… ora si ricordava ancora meglio! Si sa, il Furry fa ricordare…. Sentendo questi ricordi, fui preso da un fremito… telefonai col telefono interno a Tom, dicendogli di chiamarmi se si fosse trovato in difficoltà, siccome era solo in camera. Avevo paura… pensavo ancora alla volpe, ed a quell’uomo vestito di rosso. Quel giorno non l’avevo visto, e mi chiedevo chi fosse ed in quale posto poteva essere…

Andammo a letto. Matteo, stanco di tante emozioni crollò quasi subito, mentre io ed Ann ci coccolammo un po’ e poi, presi anche noi dalla stanchezza, abbiamo chiuso l’abatjour…

 

Quella notte, feci un altro bruttissimo sogno! Sognai d’essere di nuovo scoiattolo striato, ma, questa volta ero circondato da altri animali che facevano festa. Anche Ann, Matteo e Tom erano con me e ridevano! Ad un certo punto, si fece largo tra le folte siepi una figura rossa! Gli animali fuggirono. Era la volpe! Cercai con lo sguardo Tom, ma lui non c’era più! Ann, anche lei era sparita! Disperatamente, mi misi a chiamarli, mentre Matteo, cercando la mamma era scomparso tra i rami di quegli alberi, chiamandola e piangendo. Vidi la volpe correre verso un sentiero. Capii che era sulle tracce di Tom. Senza esitazione, corsi dietro la volpe. Avevo capito che si trattava d’un maschio. Non so perché, ma poi, come succede spesso, il mio sogno cambiò e mi ritrovai da essere umano nella sala convegni, seduto su una di quelle poltroncine. Sulle altre sedie non c’erano persone o Furries, ma solo fursuit vuoti! Ma erano strani… avevano gli occhi cattivi! Non erano benevoli! Trattenni un grido a stento, quando sul palco, su uno schermo gigante apparve la scena di quando avevo ucciso Tom. Era come un film. Mi resi conto solo allora di essere nudo. Non ero più né scoiattolo e né Furry, ma solo un uomo… un uomo che aveva paura! Provai a gridare ma non ci riuscivo! Cercai anche di alzarmi dalla sedia, ma anche allora successe qualcosa di strano… Notai che si era fatto buio! In quello spazio, c’era solo la mia sedia! Non riuscivo più a vedere nulla, solo il mio piccolo spazio! Ero come illuminato da un occhio di bue! Mi sentii toccare la spalla da qualcuno! Mi girai e vidi l’uomo vestito di rosso! All’improvviso il suo viso cambiò! Lo vidi trasformarsi sotto i miei occhi in volpe. Il viso gli si era trasformato! Gli diventò il muso lungo e le orecchie ritte, mentre anche le sue mani diventarono zampe pelose. Riuscivo a sentire sulla mia pelle gli artigli. Gridai a più non posso! Mi girai, quasi per sfuggire da quella orribile vista dall’altro lato, ma vidi il mio fursuit che mi bloccava l’altro braccio, tenendolo molto stretto, tanto che lo sentii rompersi! Proprio come il braccio che avevo rotto al mio amico Tom. Gridai per il dolore e piansi… poi, si accese di nuovo lo schermo gigante davanti a me, e vidi Ann in pericolo! Vedevo una persona vestita in fursuit da volpe che la minacciava con le mani alla gola! Dopo, arrivò anche Tom, che  cercando di fermare l’aggressore, fu colpito anche lui con un coltello estratto dalla volpe. Pensai fossero morti! Gridai e piansi disperatamente, ma poi, vidi la volpe trasformarsi in scoiattolo striato. Udii a quel punto una voce che diceva: “Sei stato tu!” Poi come un colpo di fucile! Urlai…

 

Mi svegliai gridando in un bagno di sudore! Anche Ann si svegliò al mio urlo, accendendo la luce. Le dissi che avevo fatto un brutto sogno e che avevo bisogno di parlare con Tom. Lei capì. Matteo, che si era svegliato anche lui, venne di corsa sul nostro letto piangendo. Mi guardò e poi disse: “Papà! Ho paura! Anch’io ho fatto un brutto sogno! Ho sognato che una volpe cattiva faceva tanto male alla mamma, e poi ho visto che faceva anche del male al tuo amico scoiattolino ed a te! Io piangevo! Volevo venire da voi, ma non ci riuscivo!” Abbracciai mio figlio! Ora ne avevo abbastanza! Gli dissi che non sarebbe accaduto nulla.

Alzai con disperazione il telefono interno e provai a chiamare Tom nella sua stanza. Erano già le sette del mattino! Il telefono squillava, ma Tom non rispondeva! Mi vestii in fretta ed in furia, ed aprii la porta della camera dicendo: “Ann! Chiuditi dentro a chiave e non aprire a nessuno! Non farlo per nessun motivo al mondo! Io… io vado a cercare Tom!” Quella disse: “No! Non andare amore mio! Dove vai? Non lasciarci da soli… vengo… io vengo con te…” Io le urlai: “No! Tu devi rimanere qui! Devi proteggere nostro figlio! Sono solo io che devo andare…” E uscii sbattendo la porta.

 

Avevo paura! Temevo per la vita del mio amico! Tremavo! Riuscii a stento a non piangere! Bussai alla porta di Tom, ma dall’interno nessun segno di vita! Decisi allora di scendere nella hall dell’hotel. Arrivai all’ascensore ma era fuori servizio!  Sbattendo un pugno su quelle porte metalliche, mi girai e presi a scendere le scale velocemente! Avrei voluto essere un vero scoiattolo per essere più rapido! Per poco, non feci cadere una persona dalle scale! Ma io avevo fretta e soprattutto paura!

Arrivai trafelato al pian terreno! Udii delle voci al bar! Vidi, con mia grande contentezza, Tom con la lepre ed il castoro. “Sebastian! Ma… come mai qui? Mamma mia… che brutta cera! Cosa ti è successo? Sei molto pallido! Stai bene?” Mi disse Tom preoccupato… io, sedendomi su uno sgabello dissi: “Ora si! Non ho nulla!” Tom capì il mio stato d’animo… Ordinò anche per me un caffè espresso e mi disse: “Hai fatto un brutto sogno… è vero?” Come faceva a saperlo? Io risposi di si, ma senza specificare altro… Non volevo turbarlo! Lui mi disse quasi con le lacrime agli occhi: “Oggi… oggi è l’ultimo giorno di convencion… lo sai?” Io annuì ma dissi: “Ma non sarà per noi l’ultimo! Te lo prometto! Ricordi? Ti ho regalato il mio errore, ed adesso, se sarà necessario… ti regalerò anche la mia …” “Non lo dire! Non ora!” Ci abbracciammo sotto lo sguardo incuriosito della lepre e del castoro, che non avevano capito nulla. Fu un momento di commozione! Tom mi disse: “Ok! Dopo il caffè, và ad indossare il tuo fursuit, e così faremo anche noi! Dobbiamo fare festa! Siamo Furry!” Io sorrisi e sorbii il caffè.

 

Ci recammo tutti e tre nelle nostre camere! L’appuntamento era per le nove! Ci siamo messi in fursuit ed uscimmo con gli altri Furries per la città.

Come al solito, girammo facendo festa! La giornata era molto soleggiata. Sembrava che l’incubo che avevo fatto fosse svanito… ma non del tutto!

Sempre foto, riprese e tante buffe scenette! Tom, prese in braccio più di venti bambini, e quelli ridevano felici, come incantati! Perfetta armonia e tanta voglia di vivere e di far festa, facendo conoscere al mondo il nostro VERO ME!

Come per incanto, le ore trascorse in quei costumi erano magiche e sembravano non dovessero passare mai, invece, era già l’ora di ritornare in hotel per pranzare. Pensavo che sembrava strano riprendere, dopo di quella esperienza, una volta tornati a casa, la nostra vita normale, fatta di responsabilità e lavoro! Ma io… non avevo solo quel triste pensiero… io pensavo alla volpe! Avrebbe attaccato? Si sarebbe verificata la nefasta profezia del cartomante e dei miei sogni? Non osavo pensarci! Volevo riprendere a lavorare in biblioteca e sognare… già! Ero un chipmunk assunto in una biblioteca! Lavoro giusto per me! Io… scoiattolo spaventato da un futuro che era esattamente simile al passato… un passato che torna.

 

Siamo rientrati… abbiamo tolto il fursuit ed andammo al ristorante. Come al solito, il cibo era squisito. Avremmo dovuto, dopo mangiato, riposarci per l’ultima parte dei festeggiamenti e l’ultima conferenza di Silver il lupo.

In camera, Ann, riassettò il mio fursuit dandogli una stirata molto veloce, mentre Matteo, con delle matite e dei fogli che gli avevo comprato, cominciò a disegnare scoiattoli. Io, invece, andavo avanti ed indietro ed ero molto agitato. Non riuscivo a non ripensare a quell’orribile sogno che avevo fatto. Intanto le lancette dell’orologio appeso alla parete, annunciavano l’imminente terza parte della convencion.

Misi di nuovo il fursuit e, con Ann e Matteo siamo scesi, dopo aver aspettato Tom, la lepre ed il castoro, nella grande sala. Come al solito, giochi, balli e foto! Rividi solo per un attimo quell’uomo vestito di rosso, che s’avviò verso un bagno. Con lui una valigia di pelle… che stesse andando a mettersi in fursuit?

L’ora della conferenza di Silver il lupo si stava avvicinando… notai, sul palco, proiettato su uno schermo allestito per l’occasione la seguente scritta: “The secret of the fox life… by R. Fox.” Mi venne in mente lo schermo del sogno! Tremai! Mille dubbi affollarono la mia mente! Un brivido mi corse lungo la schiena. Chi mai poteva essere R. Fox? Forse il mio uomo vestito di rosso? Probabilmente si! Mi consolava solo il fatto che se fosse stato sul palco, non avrebbe potuto nuocere a Tom.

 

I canti ed i balli continuarono, ed io persi di vista, come al solito, il mio amico Tom. Non potevo muovermi! I bambini con i fotografi mi circondarono, come del resto agli altri Furries. Una voce dagli altoparlanti, annunciò che stava per iniziare la conferenza di Silver! Ci dovetti andare. Si era fatto tardi, e non trovai posti liberi e, guardacaso, mi sedetti proprio sulla poltroncina che avevo visto in sogno, con l’unica differenza che adesso i fursuit erano indossati ed avevano gli occhi teneri… non come quelli che avevo visto durante il mio incubo.

 

La conferenza iniziò e salì sul palco Silver il lupo, sempre in fursuit integrale. Disse: “… A concludere questa nostra convencion Furry qui in Germania, nella bellissima cornice di Berlino, abbiamo l’onore d’aver invitato R. Fox, esperto in vita delle volpi, alla quale è legato da, come dice lui stesso, un profondo legame spirituale che si porta dietro… sempre per usare le sue parole, da una vita precedente dove dice d’esser stato davvero una volpe!” Tremai… Allora ci avevo visto giusto? Silver continuò: “Così… R. Fox, vuole portare a tutti questa sua conoscenza e spiritualità! Egli, si sente volpe dentro… e chi meglio di lui può spiegare la vita di questi animali? Eccolo! E’ con noi R. Fox!” Avrei voluto scappare! Avrei voluto avvertire Tom del pericolo imminente! Ma era distante… aveva capito? Non lo sapevo! Mia moglie, con Matteo, avevano trovato posto dietro di me! Ann, Avendo compreso, cominciò a piangere. Salì sul palco un Furry! Ma i suoi occhi non erano teneri e rassicuranti! Riconobbi dalla silhouette l’uomo vestito di rosso, ma anche se ne ero sicuro, volevo esserne comunque certo! Silver passò il microfono a R. Fox. Quello esordì facendo un verso come se fosse stato davvero una volpe. Era chiaro! Si trattava di uno di quei Furry chiamati Were! “Mi presento… Sono R. Fox! Non sono umano! Sono una volpe! Sono venuto qui, non perché voglio farmi vedere… noi volpi non ci facciamo vedere così per nulla! Sono venuto per far vedere che una volpe deve comportarsi come tale! Vengo dalle foreste italiane! Ringrazio il lupo per la possibilità che mi ha dato! Ho una missione! Cacciare! La caccia è la mia vita! Ho visto parecchie prede tra di voi… ma… ne ho visto una… una che non ho potuto divorare in quella vita! (Qui, mi parve che stesse guardando Ann!) Voi uomini! Siete stati voi uomini con i vostri maledetti fucili… comunque… le volpi sono dei canidi molto comuni che…” E cominciò a parlare come un’enciclopedia sulle volpi! Io e mia moglie eravamo terrorizzati, soprattutto lei… R. Fox aveva esordito spiegando il perché della sua presenza alla convencion! Era chiaro che il parlare come un etologo sulle volpi, non era quello che in realtà voleva in quel luogo… lui voleva Ann! Voleva mia moglie… Ma Tom? Che centrava lui? Questo dubbio mi faceva scoppiare il cervello! Avrei voluto scappare da lì e portare in salvo Ann, Tom ed il piccolo Matteo, ma non potevo…

 

R. Fox, intanto continuava a parlare. Sembrava non volesse più smettere! Silver il lupo, ad ogni affermazione della volpe annuiva, forse contento della dettagliata spiegazione. Ad un tratto, R. Fox disse: “…Ora, per farvi capire meglio di cosa stiamo parlando, ho preparato per voi un filmato… un filmato molto istruttivo che ho girato io stesso, molto di recente, in America! Precisamente in California! Se il lupo vuole gentilmente azionare il proiettore… grazie…” Che genere di filmato aveva preparato R. Fox? Avevo un terribile presentimento, quindi, decisi, per proteggere Ann da quella visione, di alzarci per andare via da quella sala… Così dissi alla mia compagna: “Amore… andiamo! Andiamo via da qui! Cerchiamo Tom e ritorniamo nelle nostre camere… E’ meglio stanotte restare tutti uniti…” Quella, guardandomi negli occhi rispose di si tremando. Ci alzammo, però, fu troppo tardi… La sala piombò nell’oscurità ed il filmato partì! Un filmato terribile dove, non solo si vedeva una volpe cacciare uno scoiattolo striato, ma ne faceva vedere tutte le fasi, includendo anche lo smembramento con tanto di sonoro, fino ad arrivare a quando, soddisfatta, la volpe si leccava il muso sporco di sangue. Ann stette male e diede di stomaco davanti a tutti, mentre molti altri Furries si alzarono inveendo contro R. Fox dicendo: “Non si può far vedere ad una convencion di Furry questo filmato! E’ una cosa ignobile e vergognosa… un vero massacro! Nemmeno nei films dell’orrore si vedono scene tanto cruente…” I Furries, cercarono di raggiungere il palco, mentre il povero lupo Silver cercava disperatamente di spegnere il proiettore, gridando, anzi ululando a tutti di restare calmi, ma con il fursuit addosso, spegnere di fretta il proiettore con la zampa, non era cosa facile! Quindi, togliendosi i guanti del fursuit, staccò la spina facendo piombare la sala nel buio più totale! Mia moglie, piangendo, mi strinse a se tremando, mentre il tumulto aumentò a dismisura. Urla di terrore ed un via vai di Furries che cercavano disperatamente l’uscita! Un dipendente dell’albergo che accorse velocemente, accese le luci… Qualcuno gridò di chiamare la polizia ed un’ambulanza! Evidentemente, non solo mia moglie era stata male, ma anche qualcun altro, forse per la visione, oppure, forse calpestato dai Furries in fuga. Vidi molti Furry stesi al suolo come svenuti o peggio… In quella sala, ora, solo urla di terrore e Furry che correvano, mentre altri erano a terra! Fui preso dal terrore anch’io, anche perché, oltre a Silver, sul palco, non c’era più nessuno! R. Fox era scomparso. Strinsi a me Ann ed il piccolo Matteo, che piangendo mi ripeteva: “Papà! Ho paura! Ho paura! La volpe ci mangerà? Io… io non voglio…” Intanto, dicendo parole rassicuranti al mio bambino, con lo sguardo cercavo Tom. Non lo vidi! Decisi allora di andare a cercarlo, quindi, cercai di accompagnare  in camera Ann e Matteo, dicendo a mia moglie di chiudersi a chiave! Lei non era d’accordo e mi disse: “No! No Sebastian! Io resterò con te! Non voglio che tu ti faccia far del male! Vengo anche io…” Ma io non volli ascoltarla! La trascinai per il corridoio che ci doveva condurre all’ascensore. Ann intanto gridava, ma io le tappai la bocca! Non potevo permetterle di incontrare R. Fox! Ora non era solo in pericolo Tom, ma anche lei! Intanto, notai che arrivarono i poliziotti che dissero a tutti di togliersi i testoni dei fursuit. Lo feci anch’io e dissi ad un agente di scortare mia moglie fin su in camera! Quello acconsentì e diedi la chiave. Ann si mise a piangere ed a gridare: “No! No… non voglio! Non ti voglio perdere… Non voglio che tu muoia! Vieni con noi… Vieni con noi Sebastian!” Io, pur avendo capito tutte le sue parole, feci finta di non sentirla! Mi si spezzava il cuore, ma lo dovevo fare… io dovevo farlo per lei e per nostro figlio! La porta dell’ascensore si chiuse, ed io raggiunsi di nuovo la sala convegni.

 

Mi misi a piangere! Era davvero una situazione paradossale! Non pensavo che una tenera convencion Furry si potesse trasformare in tutto quello! I Furry sono teneri! Ma R. Fox non lo era! Lui voleva uccidere e, sicuramente lo avrebbe fatto! Corsi dappertutto per cercare Tom!

 

La polizia, avendo ristabilito, secondo loro, l’ordine, e visto che non erano stati commessi reati (sempre secondo loro), decise di lasciare l’hotel. Non pensai a mia moglie! Non pensai che il poliziotto sarebbe andato via lasciandola da sola… non ci pensai… Avevo solo in mente una cosa… cercare il mio amico Tom! Solo ora capisco… capisco il terribile errore che ho fatto!

Corsi per la sala come un matto, ma di Tom nessuna traccia! Anche la lepre ed il castoro lo stavano cercando freneticamente. Gli domandai se l’avevano visto, ma loro dissero di no! Mi allontanai velocemente! Volevo a tutti i costi trovarlo…

 

Non vidi… non sapevo… non capii quello che stava per accadere!

Mentre ero giù in sala, Ann era stata lasciata sola dal poliziotto ed aveva lasciato il piccolo Matteo ad una responsabile dell’albergo. Si mise a cercarmi! Giuro! Se lo avessi saputo… non l’avrei mai lasciata da sola… ma il passato che torna era in agguato e ci avrebbe fatto soffrire di nuovo!

Cercandomi, ritornò verso la sala convegni, però io mi trovavo da tutt’altra parte… mi trovavo nei pressi del bar. Stavo bevendo un bicchiere d’acqua. Lei, si avviò allora, verso l’uscita dell’hotel, dove aveva visto uscire un Furry. Lo seguì, e s’avviò dietro l’edificio dove c’erano le dependance. Quel posto era male illuminato, e lei, credendo d’avermi visto, andò avanti.

Fra scatoloni e secchi della spazzatura, all’improvviso, fu bloccata da qualcuno! Due zampe nere l’avevano stretta! Si stava mettendo a piovere!

 

La poveretta iniziò a gridare! Si era resa conto che chi la stringeva era proprio una volpe… R. Fox! Quello, stringendola al collo le disse: “Eccoti qui… scoiattolo striato… Ora non potrai più sfuggirmi! Oh! Quanto t’ho cercata! In quella vita non ho potuto divorarti, ma in questa… in questa lo farò! Non ti preoccupare… non soffrirai! Non rivedrai mai più la luce del sole! Sei preda! Sei MIA! Non ci saranno più i fucili a disturbarmi… ora! Ecco! Ecco la tua fine…” Ann, si mise ad urlare forte: “Sebastian! Aiuto! Mio Dio… mi vuole uccidere! Aiuto! Nooo!”

 

A quelle urla, qualcuno accorse, ma quel qualcuno non ero io… Tom, trovandosi fuori dall’hotel per fumare una sigaretta, sentendo le grida disperate di Ann, ed avendola riconosciuta, proprio come in quella vita… si precipitò gridando: “Ann! Ann! Sto arrivando!”

Dal bar, udii anche io… avevo anch’io sentito le grida della mia compagna! Corsi… corsi fuori!

Si stava ripetendo la storia! Era il passato che torna! Il passato che improvvisamente era diventato il presente!

Non ragionai! Ora sapevo però… Sapevo che il vero nemico non era Tom ma R. Fox!

Tom, arrivò in quel luogo buio, e vedendo la volpe far del male ad Ann, gli si scagliò contro, ma quello, lasciando Ann che era in fin di vita, siccome l’aveva quasi soffocata stringendole il collo, tentò di scappare! Tom, allora, tolse da una tasca nascosta del fursuit una pistola, e la puntò verso R. Fox (Tom, aveva comprato quell’arma prima di partire per la convencion! Voleva proteggersi!). R. Fox, nel vedere quell’arma da fuoco puntata su di lui, proprio come una volpe, fu preso da un fremito di paura, e si scagliò contro di lui, assestandogli un colpo alla mano per disarmarlo, e poi, colpendolo nelle parti basse, tirò fuori un coltello e lo ferì ad un fianco. Tom cadde in terra come morto! Era ferito gravemente e perdeva molto sangue! Io arrivai proprio allora! Vidi questa scena, e poi vidi anche Ann che era svenuta! Ho creduto che tutto si fosse ormai compiuto e mi misi a piangere ed a gridare: “Non doveva finire così! No! Volpe! Maledetto! Cosa hai fatto? Perché hai ucciso mia moglie ed il mio amico! Questo è il passato! E’ il passato che ritorna… ma questa volta sarà diverso… PERCHE’ IO SONO DIVERSO!” Volli andare verso di lui! Volevo vendicarmi, e così, provai a tirargli un pugno, ma quello, scansandolo si scagliò anche su di me! Mi diede molti pugni… Stava quasi per ferirmi col coltello, quando vidi la pistola di Tom a terra, la presi e provai a sparargli, ma quello riuscì a trattenere la mia mano ringhiando! In quel trambusto, io comunque riuscii lo stesso a sparare alcuni colpi in aria! Spaventato, R. Fox cercò di fuggire, ma fu bloccato da alcuni agenti di polizia, che avendo sentito i colpi erano sopraggiunti! Lo trattennero e gli tolsero la maschera del fursuit. Con enorme sorpresa, vidi che la volpe R. Fox non era l’uomo vestito di rosso! Sul momento rimasi incredulo, però, in quel momento era più importante andare da Ann e Tom. Stringendoli tutte e due a me, cominciai a gridare… “Un medico… Un medico! Ci sono feriti! Aiuto! Aiutatemi vi prego!” Tom, riprese i sensi sentendo quelle urla. Aprì gli occhi, e vedendomi su di lui pianse, ma comunque, volendo farmi sorridere disse: “Ah Sebastian… come vedi… ora il colpevole non sono né io e né tu… Non mi hai ucciso! Non l’ha fatto nemmeno la volpe! Hai cambiato il destino Sebastian! Sei… sei riuscito a cambiarlo…” E svenne di nuovo! Mi misi a piangere chiamando per nome, sia lui che Ann… Intanto gridavo… “Un medico! Presto… Per l’amor di Dio!! Un medico…”

 

In fursuit senza il testone, così per terra, mentre coperto dal sangue di Tom, tenevo stretti sia lui che Ann, vidi svoltare l’angolo un uomo… un uomo con una valigetta in mano, vestito di rosso. Mi venne un colpo al cuore! Era proprio l’uomo in rosso! Quello che mi aveva fatto preoccupare! Mi alzai per istinto, cercando di proteggermi, ma quello, si inginocchiò davanti a Tom e ad Ann, aprì la valigetta e tirò fuori uno strumento per ascoltare il cuore ed un misuratore di pressione arteriosa! Era un medico! M’accasciai ed incominciai a piangere a dirotto dicendo: “Oh! Mi scusi! Io… io… non sapevo! Dottore! Salvi mia moglie ed il mio amico! Sono stati aggrediti!” Quello, sorridendomi disse: “Il suo amico e sua moglie staranno bene… Sono italiano… un medico! Non si preoccupi! Ora ci sono io! Sono stato chiamato in questo hotel come medico ufficiale per gli italiani! Sa… anche io sono un Furry… una volpe!” Crollai! I miei nervi non hanno retto! Svenni anch’io.

 

Il medico volpe, salvò la vita a Tom! La sua ferita era molto grave, ma riuscì a tamponarla in tempo! Salvò anche Ann. Io non ricordo nulla! Ero svenuto! Fummo condotti in ospedale in ambulanza, questo è certo!

La lepre ed il castoro, si presero cura di noi e di Matteo. Il medico Furry era un bravissimo primario! Siccome ancora non avevo preso conoscenza, e le mie condizioni erano buone, il medico volpe, giudicò che era meglio che ritornassi in albergo (anche se svenuto) per riposarmi.

 

Infatti, quando mi svegliai, mi trovai nella mia camera in hotel. A sorvegliarmi, sopra una sedia, il mio tenero fursuit! Vicino a me, la lepre che mi spiegò ogni cosa.

Volli, dopo aver mangiato, andare subito in ospedale per trovare sia Tom che Ann. Rividi anche Matteo che sorridendo m’abbracciò, ed io giurai a me stesso di proteggerlo per sempre e di fargli amare l’altra vita da scoiattolino, anche se in realtà già l’amava ed anche molto!

 

In ospedale, trovai, in una saletta, sia Ann che Tom, i quali erano quasi completamente guariti, tutto grazie al medico volpe! Abbracciai Tom e gli dissi: “E’ tutto finito!” Quello stringendomi disse: “Tu mi hai regalato il tuo errore, ed io ho protetto Ann! E’ vero! Siamo fratelli! Proprio come quando da scoiattoli, tua madre mi ha allattato! Oh Sebastian! Ti voglio bene! Il passato che torna, è servito per farci unire di nuovo!” Ann, mi abbracciò anche lei e Matteo, gioendo, mi baciò sul cuore. Era giunto anche il momento di spiegare le mie avventure, sia per trovare Tom, ma anche l’avventura che avevo avuto, con chi pensavo fosse R. Fox,! Tom, si mise a ridere dicendo: “Se me lo avessi fatto notare subito… ti avrei detto che quello era un medico! Tom! Ti sei fatto ingannare dal vestito rosso! E’ vero! E’ un Furry anche lui… ma non di certo, un assassino… ahahahah!” Mi vergognai! Ero diventato tutto rosso, però dopo essermi ripreso, volli parlare al medico per spiegargli tutto, e quello rimase molto sorpreso e mi disse: “Ah! Adesso capisco perché mi ha sempre guardato in modo strano, sia in aereo che alla convencion! Ora comprendo… ma, quella volpe non ero io…” Io gli dissi: “Lo so! Ora lo so! Mi scusi d’aver sospettato di lei dottore!” Quello disse: “Beh… anche se non credo alla sua storia, comunque non si deve scusare! Anche io avrei fatto la stessa cosa se mi fossi trovato nei suoi panni… panni da scoiattolo! Ahahahaha!”

Ci scambiammo i numeri telefonici ridendo! Diventammo anche amici!

 

Dopo qualche giorno, rientrammo in Italia! Devo ammettere che già mi mancava Berlino! Questa esperienza servì sia a me che a Tom ed anche alla mia famiglia per restare uniti!

Da allora, abbiamo partecipato a più di venti convencion Furry in tutto il mondo! Non incrociammo mai più la volpe R. Fox, che aveva aggredito Tom ed Ann. Solo molti mesi dopo, abbiamo saputo che era ancora in carcere e ci sarebbe rimasto per sempre! Non si trattava solo di un Were, ma di uno spietato killer! Scoprimmo che uccideva le sue vittime chiamandole scoiattoli! Fu un sollievo per me saperlo dietro le sbarre per tutta la vita!

Tramite il cartomante, riuscimmo anche a sapere che era stato proprio lui, in quella vita ad uccidere la mamma di Tom.

 

Noi, restammo tutti amici, anzi, ancor di più! Eravamo e siamo Furry! Il PASSATO CHE TORNA, ci ha uniti anche in questa vita… anche se ora siamo uomini… uomini che hanno capito anche la loro prima vita!

 

13/11/2012

15/11/2012 Ultima stesura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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