CAMBIAR VITA

CAPITOLO 5

 

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Contemporaneamente, nel mondo degli esseri umani, Alen e Ciop si recarono in macchina da quel signore che avrebbe potuto aiutarli a mettersi in contatto con Cip e Henry. Naturalmente Ciop, che non era mai andato in automobile, ebbe un po’ di paura per la grande velocità che la macchina produceva, e anche perché, Alen, essendo molto nervoso non riusciva a tenere bene la strada, tanto che Ciop dovette più volte dirgli di andare più piano e di calmarsi. Comunque sia, riuscirono ad arrivare sani e salvi davanti al palazzo in cui lavorava il disegnatore. Questo palazzo era alto più di dieci piani, tanto che Ciop appena sceso dalla macchina espresse con un grande “OOOOH!!” la sua meraviglia, e avvicinandosi all’orecchio di Alen, disse che in vita sua aveva visto alberi secolari altissimi, ma che quel palazzo li superava tutti. Alen, chiudendo le portiere della macchina, disse a Ciop che dovevano entrare proprio in quella struttura, su la cui porta troneggiava un’insegna mastodontica che diceva: ‘ Walt Disney Corporation ’.

 

Appena dentro Ciop si accorse che in quel posto c’era una gran confusione di gente che andava avanti e indietro in giacca e cravatta e sembravano molto indaffarati; dei telefoni squillavano ininterrottamente tanto che Ciop si domandava come avrebbero fatto a rispondere a tutte quelle chiamate. Si avvicinarono ad uno sportello sul quale c’era inciso sul vetro   ‘ INFORMAZIONI ’, e Alen disse alla signorina che ci stava dietro, di voler visitare lo studio dove si disegnavano i giornali di Cip & Ciop, e specialmente di voler conoscere il disegnatore di nome William Floyd. La signorina molto gentilmente disse: “Ah! Visitatori! Bene, ditemi i vostri nomi..” “Io sono Alen Wilson.”; “E io sono Ciop….” Disse senza pensarci Ciop. La signorina comunque, guardò bene Ciop e disse: “Mi scusi, temo di non aver capito il suo nome, può ripeterlo per cortesia…”  Ciop ricordandosi che Alen aveva detto di non dire mai il suo vero nome, inventò in fretta ed in furia un altro nome: “Mi chiamo Ciopper Chips!!!”. La signorina facendo spallucce, scrisse il nome di Alen e ‘ quello ‘ di Ciop e diede a loro due cartellini con una spilla da appuntarsi al petto con scritto ‘ Visitatori ’ e disse di andare al settimo piano e di procedere sempre diritto per il corridoio, e li avrebbero trovato una porta dietro la quale c’era lo studio del disegnatore, il quale,gli  avrebbe fatto visitare gli studi.

Ringraziando, Alen e Ciop si avviarono per l’ascensore appuntandosi la spilla sui vestiti. Appena dentro, Alen premette il tasto del settimo piano, e così l’ascensore chiuse le porte e cominciò a salire. Ciop provò una sensazione molto strana di paura e di vertigini, tanto che disse ad Alen di voler ritornare giù; ma Alen capendo che Ciop soffriva di claustrofobia, gli disse di stare tranquillo che presto sarebbero arrivati. Infatti l’ascensore si fermò e le porte si aprirono e Ciop poté tirare un forte sospiro di sollievo. Si avviarono lungo il corridoio dove c’erano molte porte chiuse molte delle quali con targhette con su scritto tantissime cose come Direttore artistico, Redattore, ecc. ecc.

 

Arrivati alla fine del corridoio, Alen bussò alla porta indicatagli dalla signorina. Gli aprì quasi subito un uomo, un po’ basso di statura con gli occhiali rotondi sul naso, magrolino e smunto in viso, il quale vedendo i nostri amici e vedendo i cartellini li fece entrare nel suo studio pieno di polvere e con un grande tavolo da disegno in mezzo alla stanza. “Prego! Accomodatevi pure..” Disse il disegnatore. “Voi siete William Floyd, quello che scrive e disegna i giornali di Cip & Ciop?” Disse Alen. “Si! Sono proprio io…”, rispose il disegnatore, “E chi se non io? Ma non sono l’unico.” Alen prese di nuovo la parola e disse: “Vede, noi siamo venuti per dirle una cosa.” “Dite! Dite pure!” Disse il disegnatore. “Innanzi tutto ci presentiamo: io sono Alen Wilson, e lui è un mio… diciamo così amico. Siamo venuti per un favore…” Il disegnatore disse che era a loro completa disposizione. Allora Alen sospirando, spiegò cosa volevano da lui: “Vede, noi.. noi non siamo semplici visitatori, e quello che le sto per dire può sembrarle molto, ma molto strano. Vede questo mio amico? Non le dice niente?” William guardò attentamente Ciop e poi disse: “Si, ma non riesco a capire che cosa. Probabilmente lo avrò conosciuto o incontrato da qualche parte, ma ora non riesco a ricordarmi. Però… mi ricorda.. mi ricorda… Somiglia molto a… ma no! Non può essere!” “E invece SI!!” Disse Ciop, “Io sono quello che hai pensato!! Io sono Ciop!!” Il disegnatore restò immobile con gli occhi stralunati senza dire niente, e poi disse : “Ma come è possibile? Tu non puoi essere qui! Ciop è un disegno, è uno scoiattolo! Tu invece sei un uomo, proprio come me! Non puoi essere lui! Ma la storia… la storia che abbiamo pubblicato… non è che…” Alen allora si fece avanti e disse: “Si! E’ tutto vero! Anch’io non ci credevo, ma poi mi sono dovuto ricredere. Voi avete appena parlato della storia, quella che Ciop va nel mondo degli esseri umani ed Henry va nel mondo dei cartoni? Bene! Potete anche non crederci, ma io sono il fratello di Henry e lui è Ciop! Ascoltate quello che vi dobbiamo dire… vi prego! Il mondo dei sogni esiste veramente, e questo ne è la prova!”. Il povero William restò zitto zitto, e poi pensandoci su disse a Ciop: “Se tu sei veramente quello che dici di essere, dovresti sapere cosa è successo tempo fa, nel bosco, vicino alla casetta di topolino con Cindy e Cip!” Ciop rispose “Ma certo!! La mia fidanzatina e Cip, erano usciti con me per fare una passeggiatina!! Poi, Cindy vide che all’interno di un tronco d’albero c’erano delle ghiande grosse grosse!! Voleva prenderle!! Cip, cercò di aiutarla, ma restarono incastrati nel tronco!! Allora, io, sono andato da Topolino per dirgli di aiutare la mia fidanzatina ed il mio fratellino!!” Il disegnatore, allora, con gli occhi umidi, con un volto fatto bianco in un momento, aprì un cassetto chiuso a chiave e prese dei fogli con su degli schizzi fatti a matita. “Mio Dio! Vedete? Questi sono gli schizzi che ho fatto tanto tempo fa, sulla  storia che ha appena raccontato, però nessuno può conoscerli tranne che io, Cip, Ciop, Cindy e Topolino, perché non sono ancora andati in stampa e per precauzione gli ho chiusi a chiave, ma dubito che riuscirò mai a pubblicare questa storia, perché sul personaggio di Topolino io non ho i diritti, quindi resteranno chiusi. Non so perché, ma sento di credervi signor Wilson! E’ incredibile, ma questo vostro amico penso proprio che sia Ciop!” Alen disse al disegnatore di calmarsi e di ascoltare quello che avrebbe dovuto fare per lui e per Ciop: “Visto che è successo tutto quello che lei sa, dovrebbe mandare qualcuno nel mondo dei cartoni animati, perché così potremmo comunicare con mio fratello e Ciop con il suo. Abbiamo pensato di mandare Red la volpe del film Red e Toby, e comunicare attraverso di lui. Che ne dice?” Il disegnatore disse che si poteva fare, ma che però avrebbe dovuto parlare con un altro disegnatore, che non era in città, sul fatto di mandare Red in quel mondo, e anche se ancora non gli sembrava possibile, disse, prendendo carta e penna, di dettargli il messaggio da mandare. Alen, allora, cominciò a dettare: “Caro Henry e caro Cip! io sono il fratello di Henry che vi sta parlando attraverso Red! Non vi preoccupate! Stiamo cercando di trovare una soluzione per quello che è successo. Vi abbracciamo sia io che Ciop. Non state in pensiero. Comunicheremo con voi quando avremo delle novità. Noi vi vediamo attraverso i giornali, quindi state tranquilli! Ciao da Alen e da Ciop!” Dopo che il disegnatore ebbe scritto, Alen e Ciop rimasero in quello studio polveroso, perché il disegnatore chiese tantissime cose a Ciop su quel mondo che egli, anche se dal di fuori, conosceva benissimo, e non si stancava mai di chiedere di tutti i personaggi di quel favoloso universo. Quando fu il momento di andarsene, Alen disse al disegnatore di non dimenticarsi di mandare Red, e che sarebbero ritornati per dare ancora messaggi. Il disegnatore chiudendo la porta dello studio con un sospiro e le lacrime agli occhi si mise subito a lavoro, mentre Alen e Ciop scesero per le scale evitando che Ciop stesse male, e tornarono a casa loro.

 

 

 

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