CAMBIAR VITA

CAPITOLO 27

 

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Un nuovo giorno, illuminava la città di Alen, che essendosi svegliato verso le sette, era in cucina a fare colazione con Terry, parlando di tutti i fatti che erano successi in quei lunghissimi giorni, e  Alen mostrandole il giornale comprato la sera precedente, lo commentava. Ad un certo punto, si sentì bussare piano piano alla porta della cucina. Alen andò ad aprire, e vide Ciop tutto contento, insieme a Cindy, anche lei contenta, che si tenevano teneramente per mano. “Alen!!!” Disse Ciop, “Cosa c’è da mangiare?? Io e Cindy abbiamo fame!!” “Ciao Ciop.” Disse Alen, “Passata bene la notte?” “Oh si!!!” Risposero in coro Ciop e Cindy. “Bene! Facciamo colazione tutti insieme, e poi discuteremo sul quello che dobbiamo fare.” Concluse Alen, e dopo di che incominciarono a mangiare. Ciop aveva una fame incredibile: divorò quasi tutto quello che si trovava sulla tavola, e Cindy lo richiamava spesso dicendogli che non era il modo di mangiare. La poveretta, che non era abituata al nostro cibo, dovette adattarsi, ma alla fine le piacque tutto. Dopo un po’, Alen si alzò da tavola, dicendo: “Dobbiamo mandare un messaggio ad Henry, per avvertirlo che Cindy sta bene, e che è qui con noi!”

 

Finita la colazione e dopo essersi vestiti, Alen, Terry, Cindy e Ciop si avviarono verso il palazzo della Disney, per dare al disegnatore il messaggio dell’arrivo di Cindy nel loro mondo, e per informare Cip che Cindy stava bene. Si misero in macchina: Alen al volante, Terry nel sedile affianco e Ciop e Cindy in quello posteriore. Naturalmente Ciop e Cindy, non la smettevano più di coccolarsi a vicenda, tanto che Alen, si girò verso Terry, facendole l’occhiolino e dicendole di guardarli. Ciop diceva a Cindy tante belle cose, e siccome lei si sentiva osservata, arrossendo e abbassando la testa, lo rimproverava amorevolmente dicendogli: “Ciop!! Smettila!! Ci stanno guardando!!”.

 

Sulla strada, vicino al palazzo della Walt Disney Corporation, intanto, c’era tutta la banda al completo degli Agenti Speciali, che sorvegliavano la zona, e naturalmente a capo della banda c’era quel discolaccio di Roger, che aveva spifferato tutto quello che era successo all’ospedale a tutti i suoi colleghi della società, che ormai erano convinti della presenza nella loro città, non solo di Ciop, ma anche della sua fidanzatina.

La macchina di Alen, si fermò proprio di fronte al palazzo, e gli Agenti Speciali, subito la circondarono, e intimarono  (proprio come dei poliziotti) di far scendere dall’automobile Ciop e Cindy. Alen, purtroppo, non potendo evitare l’assalto, abbassò il finestrino e disse con voce molto arrabbiata: “Cosa volete? Qui non c’è nessun Ciop e nessuna Cindy! Cosa vi siete messi in testa?” Ma quelli, non gli dettero ascolto e aprirono lo sportello posteriore e trascinarono fuori Ciop e Cindy, ma Ciop vedendo che tutti quei ragazzetti, nel trascinare Cindy le fecero male, non poté più stare zitto, quindi con uno spintone, buttò per terra chi lo trascinava e si avventò sul ragazzo che teneva Cindy e gli diede istintivamente un morso sul braccio, ma lo fece al modo degli scoiattoli, affondando i denti incisivi, tanto che il ragazzo che lo aveva ricevuto disse subito toccandosi e guardandosi l’arto: “Ragazzi! Questo morso, non è un morso da essere umano! Mi ha lasciato i segni tipici del morso di uno SCOIATTOLO! E’ LUI! E’ CIOP!” E tutti i ragazzi sentendo questo, circondarono i fidanzatini, mentre Alen tutto bianco con Terry ancora più bianca di lui, con il telefono cellulare del ragazzo, chiamarono la polizia.

“Vieni con noi!” Disse Roger avvicinandosi a Ciop con aria minacciosa, “NO!!! IO NON VERRO’ MAI CON VOI!! VOI AVETE FATTO DEL MALE A CINDY!!” A questo punto, Roger, convinto ancora di più, si voltò verso Ciop, mentre gli altri tenevano ferma Cindy, e disse: “Se non sei Ciop, allora dovresti, per dimostrarci che è la verità, rinnegare Cip e magari mandarlo al diavolo!” “NON LO FARE!! CIOP!! NON PUOI RINNEGARE TUO FRATELLO!! PENSA PRIMA DI PARLARE!!!” Gridò Cindy, con le lacrime agli occhi, tenuta a stento da due componenti della banda. “NOOOO !!!!!!! IO NON POSSOOOOO!!!!” Gridò Ciop: “NON POSSO FARE QUESTO AL MIO FRATELLINOOOO!!!!”. Intanto Jasmine che passava proprio da quelle parti, vide il fratellino in quell’atteggiamento poco onesto e poco bello, quindi si diresse in quella direzione correndo e gridando: “Roger! Cosa stai facendo? Fermati!” Roger vedendo sua sorella così arrabbiata, provò a scappare, ma un poliziotto che aveva ricevuto la chiamata da parte della centrale, lo agguantò e lo costrinse a dire tutti i nomi dei suoi colleghi. Un po’ scossi, Alen e Terry, si avvicinarono a Ciop e a Cindy, mentre i ragazzetti, vedendo il poliziotto, scapparono via come il vento, lasciando Roger in balia del militare e di sua sorella. “State bene?” Domandò Terry a Ciop ed a Cindy, “Si!!” Risposero in coro. Il poliziotto dopo aver riconsegnato Roger a sua sorella, (Roger aveva più paura della sua sorellina che dell’intero esercito) e dopo aver segnato tutti i nomi dei componenti della società presenti alla scena, si diresse verso i nostri amici e domandò: “Avete intenzione di sporgere denuncia?” Ma loro risposero che non era il caso, in quanto erano tutti  bambini. Dopo di questa disavventura, i nostri amici, ancora scossi, si avviarono verso il palazzo, e appena dentro chiesero alla signorina della reception del disegnatore. Alen ricordandosi ancora una volta che Ciop non poteva andare in ascensore, perché soffriva di claustrofobia, propose di prendere le scale. Arrivati al piano dove c’era lo studio del disegnatore, Alen bussò alla porta. William andò ad aprire quasi subito, e vedendoli entrare si accorse della presenza di Cindy. Volle poi informarsi su come fosse arrivata, (benché lo aveva letto), nel loro mondo. Cindy si mise a raccontare di come Tony l’aveva spinta sotto i tre archi, e poi dell’avventura in ospedale. “Va bene!” Disse il disegnatore interrompendo Cindy, “Alen, per cortesia mi puoi dire cosa devo scrivere nel messaggio da inviare nel mondo dei cartoni animati… Dobbiamo fare in fretta, perché l’altro disegnatore ha già inviato le sue strisce alla redazione, e mi ha fatto dire che però non tutte sono state accettate! Non chiedetemi perché!” Alen allora cominciò a dettare il messaggio: “Va bene! Deve scrivere a mio fratello, che Cindy è arrivata qui, e che sta bene e che io sto pensando ad una una soluzione per farlo ritornare presto a casa, in quanto, nostra madre ritornerà tra una settimana, e io non so cosa dirle per giustificare la sua assenza.” “Ok!” Disse William: “Spedirò al più presto il messaggio, poi come al solito, saprete la risposta tramite il giornale.” Alen a questo punto, ringraziò il disegnatore e uscì dallo studio con Cindy, Ciop e Terry.

 

Proprio all’uscita del palazzo, c’era Jasmine ad aspettarli, e quando li vide uscire, gli andò incontro dicendo: “Cosa vi ha fatto mio fratello? Non vi ha causato danni, è vero?” “No! Non ti preoccupare, sono solo bambinate!” Disse Terry, volendo difendere Roger. “No ti sbagli.. da quando Roger si è messo con quella banda, non fa altro che combinare guai. Pensa che un giorno, si è portato fino a tavola, all’ora di pranzo, la sua ricetrasmittente. La ha fatta comprare anche  a tutta la sua banda. Naturalmente a spendere i soldi per le radio che sono molto costose, sono stati i genitori dei suoi amici. Mentre pranzavamo, dicevo,  ha ricevuto una chiamata urgente e andò via senza dirmi dove andava, e io non ci ho capito niente, perché parlavano in codice, capisci? In codice!” “In codice?” Disse Terry al colmo dello stupore, “Si! E pensa che si sono messi in testa di fare, per i nuovi arrivati nella loro organizzazione, una sorta di test attitudinale, roba da far accapponare la pelle!”. Terry sentendo il racconto di Jasmine, si preoccupò un poco e voltandosi verso Alen disse: “Alen! La situazione si fa più grave del previsto. Ormai tutti questi ragazzini sanno della nostra storia! Forse dovremmo renderla pubblica, tu che dici?” “TU SEI MATTA!” Rispose Alen: “Ti rendi conto che se la gente lo venisse a sapere, io sarei considerato pazzo e tu la fidanzata del medesimo?”

 

Intanto nella sede degli Agenti Speciali, era in corso una riunione fra tutti i componenti. Roger, si alzò in piedi, e con aria trionfante disse: “Ora ne avete la prova! Cari amici. Come avrete capito da quello che è successo, e da quello che vi ho raccontato dell’ospedale, posso io, in qualità di presidente della nostra associazione, decretare con certezza che Ciop con la sua fidanzata, sono arrivati nella nostra città. Dobbiamo studiare un piano strategico per poter parlare con Ciop. Il nostro sogno, ormai, si sta per avverare. Per quanto riguarda Alen, bisogna fargliela pagare. La nostra società non può permettersi di fare errori!” Tutti i componenti della società, non poterono fare altro che applaudire il discorso fatto da Roger, e dopo si misero tutti insieme a discutere su come incontrare Ciop, e di come farla pagare ad Alen, per aver chiamato la polizia.

 

 

 

 

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