CAMBIAR VITA

CAPITOLO 1

 

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Questa è una storia che ha dell’incredibile! Non è come le altre! Tutto iniziò come per magia in un ambiente, che di magico non aveva proprio un bel niente.

 

Henry ed Alen erano due fratelli che vivevano in una città degli Stati Uniti. Era una città molto grande! Le automobili correvano a più non posso nelle strade, e la gente era sempre indaffarata. Si pensava solo ad arrivare presto a lavoro oppure a scuola; insomma, era una città normale dove la vita, anche se frettolosamente, trascorreva senza grandi intoppi.

 

I due ragazzi vivevano molto spesso da soli perché i loro genitori erano divorziati. La causa della separazione, a detta loro, era l’incompatibilità caratteriale che si era venuta a creare tra i due; almeno così si erano giustificati con i figli, che comunque ne risentirono parecchio. Come se non bastasse, la loro madre, lasciava spesso gli Stati Uniti per lavoro, infatti, anche nei giorni di cui vi parleremo, aveva lasciato la città per lavoro e aveva affidato Henry ad Alen. Il padre, che non aveva lasciato la città, anche lui indaffaratissimo, era sempre in viaggio, sempre per lavoro, e non stava quasi mai con i figli.

 

Alen era il fratello maggiore, e come tutti i fratelli maggiori, era molto duro con il fratello più piccolo, anche se da piccoli, egli, era stato molto dolce e protettivo. Egli aveva un carattere forte! Non si lasciava prendere la mano dal comportamento infantile di Henry, il quale era di carattere tutto il suo opposto.

Alen, lavorava in una ditta come responsabile alla produzione. In quel periodo era in ferie, cosa che gli permetteva di stare a casa a controllare che tutto andasse per il verso giusto (cosa che faceva anche in ditta).  Era lui, quello che doveva, in mancanza della mamma, educare e stare attento a suo fratello. Questo compito lo svolgeva con grande responsabilità. Non poteva permettere che suo fratello facesse qualche sciocchezza, anche perché ci teneva molto alla fiducia che sua mamma gli aveva dato.

Henry era un bravo ragazzo, studiava quasi sempre, e amava fantasticare e per questo non aveva molti amici. Il suo tempo libero lo passava leggendo e guardando le avventure dei suoi eroi preferiti, che erano Cip e Ciop, (scoiattoli dei cartoni animati della Walt Disney) che egli amava fin da quando era bambino. Alen lo ammoniva per questa sua passione molto aspramente, anche se da piccolo, egli aveva avuto la stessa passione di suo fratello, tanto che guardavano insieme i suddetti cartoon, ma ora, per lui leggere i fumetti o guardare i cartoni animati era solamente una perdita di tempo (e di denaro) , e pensava anche che dopo una certa età farlo era impensabile. Questo lo diceva sempre ad Henry: “I fumetti  lasciali leggere ai bambini di tre anni! Non è possibile che tu, legga ancora queste cose! Magari compra, se vuoi leggere qualcosa, qualche rivista di automobili! Lascia stare Cip e Ciop! Non ti rendi conto che i tuoi compagni ti prendono in giro? NON SONO COSE REALI! Gli scoiattoli che parlano NON ESISTONO! Smettila di comprare queste schifezze e pensa a studiare! Non ti rendi conto che la mamma fa tanti sacrifici per noi? Cresci un po’ se ti è possibile!” Come ci restava male Henry! Egli sapeva bene dei sacrifici della mamma, ma, non poteva di certo immaginare un mondo senza i suoi eroi, così, andava a comprare lo stesso, e di nascosto, sia i fumetti che i cartoni animati che poi nascondeva con cura.

Leggendo quelle storie, lui dimenticava per un momento tutto il dolore che la separazione dei suoi genitori gli aveva causato e le inutili proibizioni di Alen, il quale comunque, pensava di fare, comunque, la cosa giusta.

 

Forse la somiglianza delle vicende di questi personaggi dei cartoni animati con la sua, lo fece attaccare a Ciop, il quale si può dire che era nelle sue stesse condizioni, con suo fratello Cip. Henry si identificava molto in lui, e in qualche modo lo considerava come un fratello.

 

Henry e Alen, litigavano quasi sempre, e sempre per qualche stupidaggine. Non si trattava mai di cose serie, anche perché Henry, essendo un bravo ragazzo, non aveva dato mai serie preoccupazioni. In queste liti quello che aveva la meglio durante e dopo era sempre Alen. Henry, che aveva l’animo sensibile, dopo di queste, si metteva a piangere e si chiudeva in camera sua. Come sempre, si affacciava alla finestra che dava sul parco nazionale. Il sogno di Henry, era stato sempre quello di andare nel mondo dei suoi eroi, cioè nel mondo dei cartoni animati, e vivere così in avventura, senza avere il peso di suo fratello che non gli permetteva di sognare.

 

Tutto cominciò una sera, quando nella casa di Henry, scoppiò una delle tante liti tra i due fratelli.

Henry voleva uscire da casa per andare a trovare un suo amico e compagno di scuola  a letto malato con la febbre, e quindi chiese subito il permesso a suo fratello: “Alen! Io dovrei andare da quel mio amico che mi aspetta! Ti ricordi? Ho già telefonato! Posso?” Alen, che proprio quella sera doveva uscire con la sua ragazza, non gli diede il permesso, anzi gli disse: “Quante volte, Henry ti ho detto che dopo una certa ora non puoi uscire! Puoi prendere freddo! Non ti rendi conto? Sei sempre il solito! Più ti si dice una cosa, e più fai il contrario! Vedi… devo uscire stasera! Qualcuno deve stare qui! Cosa succederebbe se venissero i ladri?” E come se non bastasse gli disse pure di chiudersi in casa e non aprire a nessuno fino a quando non fosse tornato. Henry scoppiò a dire: “Ma perché? Mi starà aspettando… e poi… io… io lo avevo promesso! Mi avevi detto di si! Ti ricordi? Tu non mi capisci! Io ormai sono diventato grande! Non mi puoi trattare sempre come un bambino! Sei ingiusto! Sono grande abbastanza per uscire da solo!” Ma Alen disse che non doveva disobbedire assolutamente, e che se avesse avuto noia avrebbe potuto guardare la televisione quanto voleva. (A volte Alen gli proibiva anche questo). Al che Henry si mise a piangere e corse nella sua camera, e come al solito, aprì la finestra e si affacciò. Si mise a sospirare ed a guardare gli alberi del vicino parco. Guardando gli alberi di solito, egli sognava di vedere i suoi eroi correre sui rami, ma con dispiacere vedeva correre solamente gli scoiattoli veri e restava deluso. Quella sera andò anche così: Henry si sentiva molto solo e piangeva. Guardando il cielo, vide una stella cadente. Naturalmente, il nostro amico, espresse subito il suo più grande desiderio: “Oh! Stella stellina! Tu che risplendi nel cielo sereno! Tu che porti gioia a chi ti vede! Tu che puoi tutto, esaudisci il mio desiderio! Stasera sono triste!  Voglio andare da Cip e Ciop!  Sai… con loro potrei essere felice. Fa pure cambiare atteggiamento a mio fratello! Fallo diventare com’era una volta! Fallo cambiare! Oh potentissima stella! Permettimi di vedere Cip e Ciop! Voglio essere uno scoiattolo come loro!” Dopo che lo ebbe espresso, chiuse la finestra, si mise il pigiama ed andò a letto. Sotto le coperte, dopo poco, sentì Alen uscire e chiudere la porta a chiave. Henry, allora, con le lacrime agli occhi, pensò che in fondo i desideri che aveva espresso non si potevano di certo avverare. Lui non sarebbe mai diventato uno scoiattolo e suo fratello non poteva certamente cambiare, quindi, così rassegnato e triste, chiuse gli occhi e si addormentò anche se era ancora presto per dormire. Erano appena le sette di sera!

 

 

 

 

 

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